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Orchestra Maniscalchi Diamoci del tu: intervista al M° Christian Schmit

L’Orchestra Maniscalchi è una jazz band che propone un repertorio esclusivamente italiano di musica leggera e jazz degli anni Trenta e Quaranta (“Maramao perché sei Morto?”, “Il Pinguino Innamorato”, “Diamoci del tu”, ecc). Si tratta di un ensemble (con voce, tre sax, due trombe, un trombone e un quartetto ritmico con pianoforte, chitarra, basso e batteria) che vuole restituire al pubblico di oggi le magiche atmosfere delle prime orchestre leggere costituite dall’Eiar (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche – ex Rai).

“DIAMOCI DEL TU…” è uno spettacolo teatral-musicale che regala un’esperienza unica allo spettatore: è, infatti, un affascinante viaggio nel tempo, verso gli anni in cui l’Italia sperimentò per la prima volta originali suoni, ritmi e melodie in arrivo dal Nuovo Continente – “jazz…”, “swing…” -, per i quali i critici musicali utilizzavano aspre definizioni come “musica del diavolo”, mentre i giovani impazzivano di piacere all’ascolto.

Per il debutto del tour, che sarà il 5 aprile (le date in fondo all’articolo), ho intervistato per voi il M° Christian Schmit.
Leggete cosa ci ha detto, nella prossima pagina.  

Qui trovate una precedente intervista.

1. Qual è la genesi dell’Orchestra Maniscalchi? Quando si è formata e perché?

Circa sei anni fa Giorgio Bozzo ed io abbiamo iniziato una ricerca sul Trio Lescano, di cui volevamo ricostruire le vicende umane e artistiche. Da lì è nata una forte passione per il periodo musicale degli anni Trenta e Quaranta italiani, che a teatro si è incarnata nel progetto delle Sorelle Marinetti. Abbiamo presto capito, però, che il materiale musicale era davvero interessante, sia per la scrittura che per gli arrangiamenti. È nata quasi spontaneamente l’idea di formare una “big band all’italiana”, che, attraverso una selezione di brani noti e altri meno conosciuti e con l’apporto della voce di un cantante, potesse riportare in vita le atmosfere magiche delle sale da ballo di un tempo.
2. Da chi è composta?
L’orchestra… o meglio, l’orchestrina, come si diceva una volta, è composta da dieci elementi: sei strumenti a fiato (2 trombe, un trombone, 3 sax che diventano all’occorrenza clarinetti) e una sezione ritmica formata da chitarra, pianoforte, contrabbasso e batteria.
3. Gianluca De Martini è il tenore che completa il processo di mimesi: perché avete scelto proprio lui?
L’incontro è avvenuto nel modo più classico, nel corso di un’audizione per trovare una voce che fosse credibile per il tipo di repertorio che volevamo affrontare. Fra le molte voci, quella di Gianluca ci ha convinto subito: calda, duttile e con un timbro bellissimo. Gianluca poi ha l’elemento che per noi è imprescindibile: la presenza scenica, che è molto importante nel nostro spettacolo.

4. “DIAMOCI DEL TU…” è il nuovo spettacolo teatral-musicale che portate in scena. Di cosa si tratta?
È uno spettacolo in cui, attraverso una selezione di musiche originali degli anni Trenta e Quaranta e momenti di racconto su usi e costumi dell’epoca, lo spettatore viene portato a riscoprire un periodo lontano, di grandi inquietudini, eppure musicalmente magico.

5. Quali sono i brani  in scaletta?

In scaletta avremo brani cantati e strumentali. Alcune canzoni, come “Pinguino Innamorato” o “Maramao perché sei morto” sono famose ancora oggi. Altre sono perle che abbiamo recuperato da un repertorio vastissimo e dimenticato, perle da gustare come se fosse la prima volta. Accanto ad autori che sono ancora oggi celebri, come Gorni Kramer, Pippo Barzizza e Enzo Ceragioli, riproponiamo anche composizioni originali di arrangiatori che oggi purtroppo sono sconosciuti. Fra questi c’è, ad esempio, Piero Rizza, genovese di nascita e grandissimo sax contralto/clarinetto, che fu un pioniere della musica jazz in Italia, e arrangiatore fra i più originali del suo tempo.


6. Quale tipo di pubblico vi segue con maggiore interesse?
Abbiamo la fortuna di essere apprezzati da un pubblico molto eterogeneo. Il repertorio che proponiamo piace sia a chi risente brani sepolti nella memoria – canzoni che magari da piccolo sentiva cantate dalla voce di mamme o nonne -, sia ai giovani che si avvicinano per la prima volta ad un repertorio che alle loro orecchie suona nuovo e intrigante. Ma è soprattutto un genere che piace ai bambini, grazie anche ai testi pieni di fantasia.

7. Tempo fa, intervistai Giorgio Bozzo, il quale mi spiegò come mai quei suoni che divennero popolari tra gli anni Trenta e Quaranta siano ancora così graditi oggi. La leggerezza di queste melodie si attaglia ancora ai giorni di crisi che stiamo vivendo?
Uno dei grandi meriti di chi faceva musica in quegli anni era quello di portare momenti di spensieratezza e allegria in un’epoca davvero difficile. Riproponendo questo repertorio, pensiamo di poter ottenere un effetto simile anche ai giorni nostri, che per ragioni diverse, tanto facili certamente non sono…  
8.La cura ed il rigore filologico si ritrovano anche nella locandina… A cosa si ispira?
I mezzi di diffusione della musica negli anni Trenta e Quaranta erano principalmente i dischi e gli spartiti. Un tipo particolare di spartito era rappresentato dai “mandolini” cioè fogli piegati in due che contenevano la linea del canto con le parole e gli accordi, e avevano bellissime copertine illustrate. Fra i più importanti illustratori c’era NISA, nome d’arte di Nicola Salerno, noto all’epoca anche come ottimo paroliere e scrittore umorista. Proprio all’arte di NISA si è ispirato il bravissimo Max Croci, il disegnatore a cui ci siamo rivolti e che da sempre cura la veste grafica dei nostri supporti.
9.  Esiste un cd di questo spettacolo?
Sì, il nostro CD dal titolo “Diamoci del tu…” contiene la maggioranza dei brani che proponiamo in scaletta. E’ facilmente reperibile su iTunes, oppure ai nostri spettacoli.

10. Dove vi vedremo in futuro?
Saremo il 5 aprile all’Auditorium Manzoni di Bologna, il 6 aprile all’Auditorium La Verdi di Milano e il 7 aprile alla sala Petrassi del Parco della Musica di Roma. Poi ci saranno anche due spettacoli con le Sorelle Marinetti: il 3 aprile al Teatro Coccia di Novara e il 15 aprile al Teatro Diego Fabbri di Forlì. Ci potete seguire anche su orchestramaniscalchi.it e sulla nostra pagina di Facebook e su twitter (@twitting_OM).

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