Instancabili e in continuo fermento creativo, i cinque Oblivion tornano in tour per il quinto anno consecutivo. Ad affiancare l’applauditissimo “Oblivion Show 2.0” e lo show cameo dedicato a Giorgio Gaber “Far finta di essere G”, arriva il nuovo lavoro “Othello, la H è muta” che ha debuttato il 17 agosto al prestigioso Ravello Festival che ne ha commissionato la creazione in occasione delle celebrazioni wagneriane e verdiane.

Insieme da dieci anni, interpreti dell’irresistibile parodia “I Promessi sposi in 10 Minuti” (che suYouTube ha ormai ottenuto tre milioni di visualizzazioni) e con centinaia di date al loro attivo (sono più di 110 le repliche solo nella scorsa stagione), i cinque sono sempre richiestissimi da tutti i teatri italiani per la loro personalissima comicità che mixa la tradizione comica italiana e una preparazione tecnica vocale di indiscutibile qualità.

Lo spettacolo sarà dal 3 al 15 dicembre a Roma alla Sala Umberto e poi in tour.

 
In “Othello, la H è muta” gli Oblivion – ovvero Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli – demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l’Othello di Shakespeare che l’Otello di Verdi in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico. Al loro fianco sul palco, il maestro Denis Biancucci, sesta entità di questo delirio teatrale, che li accompagna al pianoforte e ingaggia con loro anche un esilarante match a colpi musicali. La consulenza registica è di un grande nome del teatro italiano: Giorgio Gallione.

In novanta minuti il quintetto gioca a tutto campo con arie d’opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti. Le vicende di Otello, Desdemona, Cassio e Iago vengono rivisitate passando per Elio e le Storie Tese, Gianna Nannini, Lucio Battisti, Rettore, i classici Disney, l’Ave Maria (quella di Schubert ma non solo…), Little Tony, Pupo e molti altri. Nello stesso modo anche le arie di Verdi vengono riviste e mixate con il coro della Champions League, con Freddy Mercury, con l’Hully Gully, mentre i testi di Shakespeare vengono riscritti in stile Ligabue, Vasco Rossi, Dario Fo.

“Othello, la H è muta” diventa uno spasso nel quale la parodia, genere teatrale del quale gli Oblivion sono maestri, non riguarda solo le vicende, ma si estende alle note di Verdi e alle parole di Boito e Shakespeare. Un esperimento ardito che i cinque artisti affrontano con totale naturalezza.

Varietà di linguaggi, “esercizi di stile” e tante citazioni pop per uno show che non mancherà di divertire e conquistare ogni tipo di pubblico teatrale, dal più esigente al più scanzonato.

OtHello, la H è muta
Anno Domini 2013. 


Verdi compie 200 anni.

Wagner compie 200 anni.

Gli Oblivion compiono 10 anni. 


200+200+10 = 410 anni in totale.

2013 – 410 = 1603 


Nel 1603 Shakespeare scrive Othello. 


Othello è la prima opera di Verdi in cui si avverte chiaramente l’influsso di Wagner.

Othello è la prima parodia mai scritta dagli Oblivion.
Due secoli di critica musicale e teatrale condensati in una rivoluzionaria scoperta: la differenza tra l’Otello verdiano e quello shakespeariano? E’ l’H…. E così si compie il misfatto e il doppio bicentenario Verdi–Wagner viene comicamente profanato alla maniera degli Oblivion…
L’inevitabile si è compiuto.
Gli Oblivion accolgono la sfida lanciata dalla numerologia dando vita ad un evento eccezionale: OTHELLO, LA H E’ MUTA.


Il Moro ritorna per l’ultima volta in scena amato e tradito dai cinque alfieri canterini.

Un’orgia tra Wagner, Verdi e Shakespeare nella quale a Rossini spetta il ruolo di voyeur.

Un pianista con un piano ben preciso accompagnerà gli Oblivion in un percorso shakespeariano alternativo ma completo: da Otello a BalOtello in tutti i modi, in tutti i Mori, in tutti gli Iaghi.

OTHELLO, LA H E’ MUTA si impone senza dubbio come la versione definitiva del Moro di Venezia e per questa ragione avrebbe meritato scenografie faraoniche e costumi sgargianti.

Ma così non sarà. In scena si consumerà la gelosia. Quella verso gli allestimenti degli Enti Lirici.

Musica, passione e intrighi tra un Cassio e l’altro.

Una corsa contro il tempo cercando il fazzoletto Tempo: una partita a cinque giocata attorno al letto di Desdemona: il posto più morbido dove mettere il naso.

Una co-produzione :

Il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – BaGS Entertainment – Malguion s.r.l.

Con gli Oblivion:

Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli

Al pianoforte: Denis Biancucci

Testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda

Arrangiamenti musicali di Lorenzo Scuda

Audio: Giuseppe Pellicciari e Corrado Cristina (Mordente Music Service)

Luci: Claudio Tappi (Octavius Corporation)

Scene: Paolo Giovanazzi

scena realizzata presso il laboratorio del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – capocostruttore Giorgio Zardini – decoratore Jan Sedmak

Realizzazione Costumi – Alicia Martin Guillen

Armi e armature a cura di Manuela Segurini per “Corte delle Spade”

Calzature – Paul

LINK UTILI

VIDEO-INTERVISTA

TOUR 2012

PRIMO VIDEO

OBLIVIATAR
 
IL SUSSIDIARIO
 
INTERVISTA A DAVIDE CALABRESE

ALTRA INTERVISTA A DAVIDE CALABRESE

INTERVISTA A FABIO VAGNARELLI

BUNGA BUNGA

primo singolo degli oblivion