Una splendida anteprima che lancio a questa ora tarda con grande soddisfazione.

Si tratta di OSCAR, One Man Show sulla vita e gli scritti di OSCAR WILDE, di Masolino D’Amico (Musiche di Germano Mazzocchettti; Regia di Massimo Popolizio).

Protagonista, Gianluca Guidi.

Produzione, Medina .

Debutto: Festival di Borgio Verezzi il 27 luglio.
 
Nella prossima pagina, il comunicato che mi arriva direttamente dalla Produzione.

Ringrazio sentitamente Gianluca Guidi.



Questo testo a cura di Masolino D’Amico non è semplicemente un monologo su Oscar Wilde.

Masolino ha formato un patchwork drammaturgico di grande effetto creando un grande Puzzle, destrutturando la materia dandole una forma moderna di esposizione pur mantenendo inalterato il linguaggio del grande autore irlandese.

Nella fantasia di un vero uomo di teatro come Massimo Popolizio, tutto questo è diventato un vero One Man Show degno della miglior tradizione anglosassone; estremamente moderno e di grande fruibilità sotto il profilo recitativo. Lo spirito e lo humour di Oscar Wilde consegnati agli spettatori quasi come fosse un moderno stand up comedian…senza rinnegarne l’eleganza e il genio.

Una scenografia apparentemente raffigurante una scatola vuota, composta da una pedana in legno massello di altezza 30cm, larga 9 metri e profonda 5, due fianchi di cinque metri di lunghezza per tre e cinquanta di altezza, un fondale di 3 metri e cinquanta di altezza per 5 di lunghezza formano questo involucro trapezoidale.

La pedana è formata da monoblocchi in legno. A sorpresa, dei motori pneumatici alzano parte del pavimento facendolo diventare la scrivania di Wilde, il letto di Wilde in prigione, la tavola del ristorante del Savoy di Londra…

I fianchi che perimetrano la pedana diventano la scenografia in continuo cambiamento grazie a veri e propri affreschi disegnati da Marco Schiavoni e proiettati sugli schermi da tre macchine di ultimissima generazione, creando ogni volta una diversa location: il carcere, il Savoy di Londra, il tribunale ove si tiene il processo, il grande giardino dove prenderà vita la favola del Gigante Egoista, il palcoscenico del St. James’s Theatre di Londra dove ha luogo la prima rappresentazione de “L’Importanza di Chiamarsi Ernesto”, il salotto di Lord Goring mentre lo stesso disquisisce con il suo maggiordomo sulla necessità e l’importanza delle asole in un vestito da uomo…libri, oggetti, vestiario, fiori, profumi, tutto ciò che prende vita dal pensiero e dalle parole di Wilde.

Oscar Wilde dialoga con le note suonate da un’orchestra d’archi composte da Germano Mazzocchetti, compone un brano al pianoforte, come uno scioglilingua in musica che riguarda il suo guardaroba…

Interprete di questa funambolica divertente e profonda prova d’attore è Gianluca Guidi.
Un cambio di rotta per lui dopo 24 onorati anni di palcoscenico divisi tra la Commedia Musicale, la Commedia Brillante, le regie e i suoi concerti nei Festival Jazz e nei Club italiani ed esteri.

La voglia di rimettersi in gioco, mettendo a dura prova le sue capacità attoriali .

Una scelta che si annuncia felice soprattutto grazie alla protezione offertagli dal suo amato Oscar Wilde per cui Guidi ha sempre nutrito un’adorazione smisurata.

Chiedendo a Massimo Popolizio di accompagnarlo in questa avventura, Gianluca ha denunciato la sua necessità di esplorare sotto la guida di un maestro/collega un nuovo sentiero teatrale, cercando nuova linfa per il suo futuro. .