Dopo quasi 50.000 spettatori solo a Milano in questo inizio di 2014, sold-out in tutte le piazze e una strabiliante esperienza con il pubblico romano in piedi ad applaudirli nella scorsa stagione, I Legnanesi tornano al Sistina per una serata-evento il 18 marzo, pronti a conquistare anche quest’anno gli spettatori della Capitale e regalare risate su risate con le nuove irresistibili avventure della famiglia Colombo.
Per l’occasione, nella prossima pagina, vi ripropongo l’intervista che ho fatto per voi al Barclays Nazionale.
“Basta, non ce la facciamo più, ormai da anni la crisi ci attanaglia – si sfoga la Teresa – e sulle coste Albanesi sono già stati avvistati i primi gommoni carichi di Italiani!”
La storia continua, la crisi avanza, e l’unica soluzione per le donne del cortile sembra quella di vendere le loro case ed emigrare, inseguendo il “sogno americano”: la famiglia Colombo e le donne del cortile partono alla conquista degli Stati Uniti. Per la Teresa, la Mabilia e il Giovanni sarà la prima volta in aeroporto: tra check-in, boarding pass e scale mobili ne combineranno di tutti i colori. Alla fine, riusciranno a partire? La terra promessa, il posto dove rifarsi una vita, resta quella d’un tempo, l’America, ma scopriranno che l’ “America” si può trovare anche in Italia, basta farsi forza gli uni con gli altri e restare uniti nelle difficoltà.
Tornati dal viaggio oltreoceano, la situazione non è migliorata: stress, guai e ancora guai, neanche l’ombra di un euro – anzi, addirittura più squattrinati di prima – la Teresa e il Giovanni, tra un battibecco e l’altro, dovranno affrontare l’esaurimento nervoso di Mabilia e assistere la malata che finirà ricoverata in un ospedale psichiatrico.
Quando finalmente la Mabilia verrà dimessa, eccoli finalmente di nuovo al completo: la famiglia Colombo, nell’amato cortile, alle prese con i “soliti problemi” della “solita povera gente”.
Fra pazzia, deliri e ancora tante risate la Teresa, la Mabilia e il Giovanni saranno ancora una volta protagonisti di momenti di esilarante comicità tra imprevedibili situazioni grottesche, capaci però allo stesso tempo di sdrammatizzare, con un’ironia pungente ma mai volgare, il periodo di grande crisi che sta attraversando il nostro Paese: nella scorsa stagione il loro spettacolo è risultato uno degli spettacoli più visti, a testimonianza che l’Italia ha voglia di sorridere, almeno a teatro. Come sempre, l’unica a continuare a sognare per sfuggire alle difficoltà di ogni giorno sarà la Mabilia che diventerà prima Regina del “blu dipinto di blu”, con uno sfavillante omaggio al grande Modugno, e quindi fantasticherà su Hollywood, Broadway e la commedia americana per finire, in grande stile, circondata da splendidi cadetti al ballo delle debuttanti.
Dal 1949 interpreti della tradizione teatrale italiana, gli spettacoli de I Legnanesi sono un tuffo nel passato per ricordare (o riscoprire) la cultura popolare e raccontare, nello stesso tempo, storie di tutti i giorni attraverso una comicità pulita, dedicata alla gente comune, nel singolare “italiandialetto”, un mix di italiano e dialetto lombardo che ne costituisce una delle cifre più caratteristiche. Riconosciuti tra le principali e più conosciute compagnie dialettali d’Italia e d’Europa, oggi la Compagnia porta in scena le storie, i costumi e le tradizioni lombarde ma è ampiamente apprezzata anche fuori dalla Lombardia, grazie a un intervento di modernizzazione dei testi originali e alla scelta di temi universali (la famiglia, il lavoro, la crisi economica, i rapporti di vicinato), con riferimenti sempre attuali al costume e alla politica nazionale.
Anche questa volta i tre strepitosi protagonisti (Antonio Provasio-Teresa, Enrico Dalceri-Mabilia e Luigi Campisi-Giovanni) racconteranno le loro vicende quotidiane, universali, semplici ma profonde allo stesso tempo, con quella vìs comica che li contraddistingue e li rende così amati dal pubblico.
Una formula ormai collaudata per oltre due ore di spettacolo tutto al maschile (insieme alla famiglia Colombo, sul palcoscenico, anche 10 personaggi della tradizione e 10 scatenati “boys”), tra il cortile, oltre centro sfarzosi costumi con lustrini, paillettes e piume di struzzo disegnati da Enrico Dalceri (tutti rigorosamente made in Italy, realizzati dalla storica Sartoria Arrigo) e momenti musicali, che richiamano la tradizione della rivista fino all’emozionante gran finale in smoking.
DAL 1949 INTERPRETI DELLA TRADIZIONE TEATRALE ITALIANA
“Ringhiere che si snodano sui ballatoi, scale consunte dal saliscendi di generazioni e generazioni, ogni porta una stanza, spesso l’unica: il vicino è così vicino che vive con te. Il cortile è il regno dei povercrist sopravvissuti alle guerre, alle carestie, alle immigrazioni, alle industrie. Ma il cortile è anche lo spazio vuoto, è la camera più grande dove si vivono stagioni intere, anni, generazioni, secoli, nascite, amori e tradimenti, gioie e angosce, nozze e funerali, sorrisi e miracoli. Fuori dal cortile, il muro di cinta di uno stabilimento, un muro di mattoni rossi, ancora muri e case, un condominio di sei piani che già chiamano il grattacielo: niente più litigi banali, le lenzuola stese sul filo, le pozzanghere, la ruggine dei corrimano. Ma noi abbiamo resistito, la ringhiera ci corre nell’anima. Riflettori, prego: è di scena il cortile lombardo.”
I LEGNANESI nacquero, quasi per scherzo, all’oratorio di Legnarello a Legnano nel 1949, su idea di Felice Musazzi, costretto, da una disposizione del Cardinale Schuster che vietava le rappresentazioni teatrali promiscue, a far interpretare i ruoli femminili da uomini travestiti: da qui ha origine la composizione esclusivamente maschile della Compagnia.
L’idea vincente di Musazzi fu quella di raccontare al pubblico le storie di paese, del quotidiano, con le loro gioie ed i loro dispiaceri in dialetto, caratteristica che rese unica la Compagnia. Si presentava in scena dicendo: “Sono Felice e non solo di essere Musazzi” ed era veramente una persona felice di riuscire a far ridere la gente. Con le sue “maschere lombarde” Teresa e Mabilia (presenti sin dalla prima rappresentazione), che insieme a Giovanni compongono la strampalata famiglia Colombo, ha fatto divertire la Lombardia e non solo, creando un fenomeno di costume che ha attraversato generazioni.
Alla sua scomparsa si pensava che nessuno potesse più interpretare i suoi personaggi, semplici, genuini e mai volgari, finché Antonio Provasio (la TERESA) – che per 9 anni ha recitato con Musazzi, imparando direttamente da lui a muoversi e a ben calarsi nel personaggio – ed Enrico Dalceri (la MABILIA), che per anni aveva fatto parte della Compagnia Teatrale, sono diventate i nuovi interpreti, e, insieme alla figlia Sandra Musazzi (Direttore Artistico), hanno riportato in scena lo spirito dei cortili lombardi, così come lo intendeva il fondatore de I Legnanesi; il Giovanni è Luigi Campisi, che ha interpretato per oltre un decennio lo stesso ruolo a fianco del grande Musazzi.
I Legnanesi, grazie al beneplacito della Famiglia Musazzi, continuano così a presentare la loro comicità sotto l’egida del nome del fondatore, per continuare il percorso tracciato in oltre 60 anni di storia. Riconosciuti tra le principali e più conosciute compagnie dialettali d’Italia e d’Europa, oggi la Compagnia porta in scena le storie, i costumi e le tradizioni lombarde ma è ampiamente apprezzata anche fuori dalla Lombardia, grazie a un intervento di modernizzazione dei testi originali di Musazzi e alla scelta di temi universali (la famiglia, il lavoro, la crisi economica, i rapporti di vicinato), con riferimenti sempre attuali al costume e alla politica nazionale, in un mix sorprendentemente efficace tra italiano e dialetto lombardo.
I PREMI
La tradizione, la professionalità e la qualità degli spettacoli de I Legnanesi sono stati riconosciuti da innumerevoli premi, tra cui spiccano i più importanti che possano essere assegnati ad una istituzione culturale e popolare: L’AMBROGINO D’ORO (attestato di civica benemerenza) dal Comune di Milano (Sindaco Letizia Moratti), la ROSA CAMUNA (premio al lavoro in Lombardia) dalla Regione Lombardia (Presidente Roberto Formigoni), il PREMIO ISIMBARDI dalla Provincia di Milano (Presidente Guido Podestà), il PREMIO WALTER CHIARI (2012), il premio ETTA LIMITI “WANDA OSIRIS” (2014).
INTERPRETI e PERSONAGGI
ANTONIO PROVASIO Nasce a Legnano il 28 giugno 1962 e, giovanissimo, entra a far parte della storica compagnia de I Legnanesi, con cui debutta sulle scene nei più importanti teatri di Milano (Odeon, Manzoni, Lirico, Puccini). Alla scomparsa di Felice Musazzi, fondatore della Compagnia e interprete del personaggio principale di Teresa, decide di rifondare la Compagnia chiamandola “I Legnanesi di Felice Musazzi”.
Da allora, con magistrale presenza scenica, interpreta il ruolo di Teresa, intorno alla quale ruota tutto lo spettacolo; strepitoso nelle sue interpretazioni, sviluppa una “maschera” irresistibile, comunicativa, basata sul ritmo, sui tempi comici e su un patrimonio inestimabile di interiezioni e modi di dire. Attraverso una recitazione sempre spontanea e raffinata, permette al pubblico di interagire e imposta i suoi interventi come una valanga inarrestabile “contro” la vittima prediletta, il marito Giovanni.
Teresa è la tipica donna di cortile, sempre presente, che non si mostra mai in difficoltà ma in realtà lo è molto spesso; rispecchia i “povercrist”, alle prese ogni giorno con rivalità di ringhiera, i torti sul lavoro o tra vicini, le difficoltà economiche e le preoccupazioni per la figlia quarantenne ancora da mantenere.
ENRICO DALCERI Nato a Monza il 15 ottobre 1962, di giorno è dirigente presso una nota casa di moda di Milano, come responsabile della linea giovane da uomo, di sera è attore protagonista in teatro, giocando magistralmente a fare la diva soubrette nei panni di Mabilia.
Uomo dalla duplice vita e dai duplici successi, la sua passione per la moda lo spinge, nel pieno boom degli anni ‘80, a proporsi a un’importante azienda del settore che gli aprirà le porte ad una carriera professionale di successo. Parallelamente nasce e si sviluppa l’interesse per il mondo dello spettacolo e della musica. Un’altra storia che ha dell’inverosimile, iniziata quasi per gioco nell’insistenza e nella curiosità di voler conoscere quel gruppo di attori, vestiti da donne, che portavano in scena la realtà lombarda di una volta, fatta di corti e di operai, simbolo di una cultura popolare che parla ancora il dialetto. Dopo aver lavorato al fianco di Musazzi – fino alla sua scomparsa – nel ruolo di attore secondario (inizia sostituendo un attore in servizio militare), diventa uno degli attori protagonisti quando Antonio Provasio lo vuole al suo fianco nella “nuova generazione” dei Legnanesi. Cura inoltre le musiche e i costumi e le scenografie di tutti gli spettacoli.
Mabilia è la figlia zitella della Teresa e del Giuan, ragazza di paese che non riesce mai a staccarsi da mamma e papà che incarna il clichè di un certo mondo femminile di massa, dove l’apparenza è l’unica cosa importante, sempre al di sopra delle sue possibilità, sognando di emergere e di diventare una soubrette.
LUIGI CAMPISI Nato a Busto Arsizio il 17 febbraio 1955, nel 1971, a soli sedici anni, entra nella compagnia di Felice Musazzi come boys-ballerino della rivista. In poco tempo, Musazzi intravede in lui capacità attoriali tali da affidargli il ruolo di Giovanni, marito di Teresa come “spalla” quindi dello stesso Musazzi. Luigi, oltre a portare nel personaggio che interpreta da oltre 30 anni la sua innata comicità, ha regalato a Giovanni la capacità di restare in scena senza aprire bocca, giocando solo sulla mimica facciale di un uomo che ha il suo punto di forza nell’essere messo in disparte e poco considerato, ma, allo stesso tempo, rappresenta il tipico uomo lombardo di un tempo, presenza discreta ma indispensabile perché la famiglia possa tirare avanti.
Unico uomo del cortile, è perennemente ignorato, senza alcuna considerazione, dalla moglie e dalla figlia. La sua vita si svolge tra casa, lavoro e osteria, dove immancabilmente viene scovato dalla moglie Teresa che lo rimprovera. Personaggio di poche parole, la sua “maschera” ha il naso perennemente rosso e la camminata incerta tipica di chi ha alzato troppo il gomito.
Unica data martedì 18 marzo 2014 ore 21
Via Sistina, 129 – Tel. 06 420071
BIGLIETTI
Poltronissima € 33
Poltrona e I galleria € 27.50
II e III galleria € 22
Orari Botteghino: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 19.00; domenica dalle 11.00 alle 19.00
www.ticketone.it – www.boxtickets.it
Call Center TicketOne 892.101 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 20.00 e il sabato dalle 9.00 alle 17.30)
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