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Massimo Ranieri Sogno e son desto: la recensione di Silvia Arosio

Massimo Ranieri non si ferma mai. Dopo aver rimandato la data agli Arcimboldi del 2 ottobre, per una disfonia da faringo-laringite acuta, ha recuperato la data, ieri, 3 novembre.
E non solo. In contemporanea, sta portando in giro per l’Italia il suo amatissimo Riccardo III, che arriverà a Milano a gennaio.
E’ un nuovo soldout, anche questa volta, quello che accoglie Giovanni Calone, in splendida forma, agli Arcimboldi.
Sogno e son desto – Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’ ‘e femmene belle (ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri) è passato in televisione, ma questo non scoraggia le persone, che, giustamente, lo amano, lo seguono e lo vogliono vedere dal vivo. Perchè è qui che Massimo dà il meglio di sé.
Da grande istrione (“Quattro tavole in croce E qualche spettatore, chi sono lo vedrai”), canta recita, interpreta, gioca, ringrazia e vive il personaggio, come un eterno guaglione, ma con un’esperienza che pochi hanno e che è fatta di palco, grandi maestri in scena (Strehler in primis) e sudore, non di troppa accademia.
Sogno e son desto è un piacere per le orecchie, gli occhi e il cuore.

Ranieri va a ripescare i grandi classici del suo repertorio, aprendo lo show con Vent’anni, passando per una delle canzoni più rock in Italia, Se bruciasse la città, fino a Perdere l’Amore e Rose Rosse.
Ma questa volta ci regala anche un Tenco romanticissimo, con Lontano Lontano, il Battisti di Io vivrò (interpretata con una così grande intensità da essere un pezzo disperato di teatro), e le macchiette napoletane di E Allora? Di Murolo.
Oltre ad un Aznavour meno noto e delicato (“Quel che si dice”), al Venditti di Ricordati di me, al Viviani, a Massimo tanto caro, come un sentito omaggio a Domenico Modugno (“Amara terra mia”); il tutto intervallato da brani che spaziano da Shakespeare a Molière, accanto a poesie di Oriana Fallaci e Alda Merini ed a qualche ricordo personale, tratteggiato con grazia e nostalgia.
Con lui, in scena, un’orchestra composta da: chitarre Max Rosati ed Andrea Pistilli, basso Camilla Missio,  , batteria Cristiano Micalizzi, piano e tastiere Flavio Mazzocchi, sax e flauto Donato Sensini, violino Alessandro Golini e fisarmonica Stefano Indino. 
Ottime le luce del Light designer Maurizio Fabretti, coloratissime o fredde, che accompagnano le note ed i sentimenti: da sottolineare, il gioco particolare nel Don Raffaé di Dè Andrè, dove la luce diventa gabbia.
Perchè, come afferma Ranieri, “Un capocomico che si rispetti ha sempre una grande compagnia e tutti lavorano per tutti con tutti e.. portano l’acqua al mulino di tutti”.
Gli spettacoli di Massimo non sono concerti, non sono teatro, ma sono quello che di meglio questi due generi sanno e possono offrire. Le canzoni “interpretate” da Ranieri arrivano al cuore, perchè si sente l’anima.
Dice Massimo: “Per me il coraggio e’ anche affrontare una tournée come questa, meravigliosa, ma faticosa sia fisicamente che psicologicamente, centinaia di chilometri ogni giorno e…”ad una certa età..” comincia ad essere pesante”.
Il pubblico ringrazia e accompagna la fatica del grande Massimo, con standing ovation e applausi roboanti.
Un grande inno alla vita e alla speranza.
Perchè, oggi, per vivere al meglio, ci vuole coraggio.

PROSSIME DATE:

07 DIC SANT’ARPINO (CE) – TEATRO LENDI – Sogno e son desto
06 DIC BARI – TEATRO TEAM – Sogno e son desto
05 DIC GALLIPOLI – TEATRI ITALIA – Sogno e son desto
03 DIC TORINO – TEATRO COLOSSEO – Sogno e son desto
31 DIC PADOVA – PALAFABRIS – Sogno e son desto
29 DIC SAN BENEDETTO DEL TRONTO – PALASPORT – Sogno e son desto
27 DIC PRATO – TEATRO POLITEAMA – Sogno e son desto
20 DIC PISA – TEATRO VERDI – Sogno e son desto
19 DIC FROSINONE – TEATRO NESTOR – Sogno e son desto

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