Il 17 gennaio, ore 21, all’Auditorium Mario Costa, Sezze (LT) andrà in scena lo spettacolo “Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni” della compagnia L’eco dei Sanpiterini.

Il Progetto nasce da un’idea di Sarah Mataloni e Lavinia Lalle, di voler riportare alla luce, la densa ma sepolta identità romana, attraverso le canzoni, le poesie e i personaggi che hanno reso la città eterna, grande agli occhi del mondo, rispolverando vecchi testi poetici come; Belli e Trilussa, le ricette della Sora Lella e gli aneddoti di Aldo Fabrizi.

Lo spirito che anima le due ideatrici e protagoniste dello spettacolo e del progetto che vede alla chitarra Aldo Massimi, è goliardico, gigionesco, ma alla base c’è un’originale e inedita ricerca del passato, volta a valorizzare un patrimonio culturale non solo popolare. Le due artiste vogliono regalare a un pubblico un assaggio della romanità di Roma, dei vizi, e delle sue beltà attraverso le parole di artisti, poeti, attori, cantautori, che l’hanno resa grande negli ultimi due secoli.
Tra i pezzi interpretati, Roma nun fa la stupida stasera, Sempre di Gabriella Ferri e il tributo di Lando Fiorini ad Anna Magnani. La sfida proposta dalle autrici e ideatrici non è banale, basti pensare che lo spettacolo è stato visto da oltre 2000 spettatori in tutta Italia, e se si pensa che in poco tempo il pubblico dovrà ridere, commuoversi e farsi coinvolgere in questo intenso cammino verso il cuore pulsante della nostra nazione. I musicisti interpretano la tradizione romana dei vecchi menestrelli e dei cantastorie trascorrendo, come detta l’antica usanza, liete serate nelle osterie, tra un buon bicchiere di vino rosso e uno stornello.
L’originalità dello spettacolo risiede non soltanto nella varietà dei generi artistici presentati, ma anche nel fatto di non voler essere didascalico. Il pubblico dovrà quindi individuare, nei brani e nelle canzoni proposte, i vizi, le passioni e i pregi che caratterizzano il tessuto sociale romano che, nonostante il trascorrere del tempo è rimasto inalterato negli ultimi secoli.