Sarà perchè si canta. Buon vecchio effetto Sanremo.

Mi é bastato riascoltare una volta le canzoni de I Ricchi e Poveri, per svegliarmi ieri mattina con in testa Ba Ba ba ba ba baciamoci o Voulez vous danser.

L’effetto sanremese, che da tanti anni nessuno prova più dopo la kermesse canora di febbraio, mi ha rifatto visita dopo aver visto il musical Sarà perché ti amo di Alfonso Lambo.

I festival di Sanremo dei Ricchi e Poveri sono stati più di 10, e se qualche critico li ha bollati come nazional popolari, nessuno, nemmeno loro, si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi in un musical. Commedia musicale, preferirei dire, vista la totale italianità di brani che sono entrati nel nostro immaginario collettivo da sempre.
Pescare nell’immenso e vario patrimonio musicale del trio e scrivere una sceneggiatura per farne uno spettacolo, é stata la scommessa che Alfonso Lambo, ben 7 anni fa, ha voluto mettere in piedi: 7 anni di riprese e di stop, per una messa in scena a cui molte persone hanno subito creduto, non ultimo Andrea Verzicco, che oggi ne ha curato le coreografie.

L’amore é una cosa semplice, canta Ferro, e semplice é la storia che unisce le canzoni. Come in un altro spettacolo in scena in questo periodo, Diva il musical, si parla d’amore in tutte le sue forme, con la complicazione di trasportarlo, non in un night trasgressivo, ma in un paesino di campagna toscano: e se anche il papà campagnolo, rimasto ai miti anni ’50, e la Mamma Maria, figura archetipa di donna fumettosa e sopra le righe, o le vicine milanesi da balera si rendono conto che l’amore é sempre amore, l’happy end é garantito.

I brani che raccontano lo spettacolo e sottolineano le emozioni, a volte indebolendo un po’ la drammaturgia, sono ben arrangiati ed interpretati, anche se alcuni sono inseriti un po’ a forza (Mamma Maria in primis).
In tutto questo trionfo di amore e di canzoni cantate (anche dal pubblico), il cast é la punta di diamante dello spettacolo.

Bruno De Bortoli, delicatissimo e problematico Marco, ottima attrice comica Giada D’Auria/Cristina, milanese “imbruttito”, ma anni ’80 Roby/Giorgio Camandona, l’ingenua campagnola Gioia/Marta Belloni, il muscoloso e semplice GianMaria/Andrea Rossi, la donna in carriera Tiziana Lambo/Miky, il rassicurante e maturo Alessandro/Andrea Verzicco, il papà old style ma di sorprendente modernità Ernesto/Fabrizio Corucci e la jolly del gruppo Lucia Blanco Susy, in un ruolo che trascina e diverte.
Chorus greco, le due vicine amorevolmente pettegole Maria Assunta (Altea Russo) e Rafilina (Paola Ciccarelli), che tutti noi non vorremmo avere.

Vera forza dello spettacolo, i performer sono uno meglio dell’altro e si divertono facendo divertire il pubblico.

Il tutto ambientato in una casa di ringhiera, quasi fuori dal tempo, come in ogni favola che si rispetti, in una Milano da bere paradossalmente anni 2015 (esiste ancora?), tra Plastique e prenotazioni online, ed un paesaggio nostalgicamente bucolico, tra balle di fieno e tavolate in compagnia.
Deliziose le coreografie di Andrea Verzicco, con movimenti decisi, ritmati e ripetuti, che ben si presterebbero a diventare un ballo da flashmob.

Ottima e leggera la regia di Alfonso Lambo, che disegna quadri abbastanza separati tra loro, ma ben rappresentati e orchestrati.

Il pubblico reagisce con entusiasmo, cantando e ridendo, tra un sussulto nostalgico e una lacrima di com-partecipazione.

Sono convinta che sarà proprio il pubblico a decretare il successo di questo spettacolo, due generazioni unite, sulle note dei Ricchi e Poveri, perchè spesso siamo, anche se un po’ snob, felicemente ed orgogliosamente nazional popolari.

Sarà perchè siamo italiani?

LINK UTILI

INFO

PROMOZIONE 8 MARZO

Altea Russo e Paola Ciccarelli 

CAST

VIDEO PROMO Lucia Blanco – Marta Belloni

PROMOZIONE SAN VALENTINO