Una vera e propria farsa (dal fr. farce, der. di farcir, che è il lat. farcire «riempire»), imbottita di battute al tritolo, risate spassose e spassionate, senza alcuna velleità educativa e didascalica.
E’ uno dei punti di forza di Taxi a due piazze, di Ray Cooney, definita commedia brillante, ma che oserei definire brillantissima, classico della comicità mondiale, proposto al Teatro Nuovo da due assoluti mattatori, che sono Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia.
Una vera coppia comica, amici nella vita, con talento, professionalità e grande mestiere sulle spalle, che giocano a non giocare un gioco, si divertono e fanno divertire su un testo che è una macchina da guerra perfettamente calibrata.
Ma la bomba, è pronta a scoppiare.
Se l’equilibrio della vita del taxista bigamo deve prima o poi, inesorabilmente venire meno, gli equivoci e le trovate della pièce portano lo spettatore a ridere fin dall’inizio dello spettacolo, non solo per il testo straordinario, ma anche per le trovate e la recitazione dei protagonisti, che “infarciscono” la messa in scena di gag, ritornelli musical, tic e fisicità, costruiti ad hoc su di loro: tra Guidi ed Ingrassia non si sa chi è meglio.
Vorrei, per una volta, vedere i ruoli invertiti, solo per piacere personale.
La regia perfetta di Gianluca Guidi, che cura anche i “tre quarti” dei pezzi musicali di apertura e chiusura, non permette cedimenti, il ritmo è indiavolato (una grande prova anche fisica per tutti), gli incastri perfetti, le controscene esilaranti: nulla è lasciato al caso, in una scenografia (di Nicola Cattaneo) divisa a metà solo dai colori pastello, ma dove i protagonisti si intersecano ed interagiscono, portando lo spettatore ora in casa di un Mario Rossi, ora in quella “dell’altro Mario Rossi”, un tipo qualunque, straordinariamente unico e bilocato nel suo qualunquismo.
Poteva non chiamarsi Rossi?
Se il fulcro centrale dello spettacolo sono la coppia Guidi ed Ingrassia, attorno a loro ruotano altri straordinari performer, assolutamente ben scelti ed assortiti.
A cominciare dalle bravissime e diversissime donne e mogli Carla e Barbara (Silvia Delfino e Biancamaria Lelli), semplice e naturale la prima, sofisticata ed affascinante la seconda, i due rappresentanti delle forze dell’ordine l’Ispettore Pettinicchio (Antonio Pisu) ed il Brigadiere Laurinchia (Renato Cortesi, in una veste diversissima da quella che abbiamo visto in Dirty Dancing) e lo stralunato e sopra le righe Bobby (Piero Di Blasio, che ora vorrei davvero vedere a Milano in “Ti amo, sei prefetto, ora cambia), tutti contribuiscono ad alimentare le situazioni tragicomiche e ad accrescere esponenzialmente la comicità del testo.
Fa bene al teatro italiano ed allo spettatore medio vedere uno spettacolo di prosa celeberrimo, non travisato, ma lasciato nella sua attualissima classicità e reso sempre spumeggiante dall’interpretazione dei protagonisti e dalla sapiente e curata regia.
Come una flute di champagne, titilla all’inizio e subito dà alla testa con le sue bollicine di allegria, per fare passare al pubblico due ore di assoluto disimpegno, leggerezza e distacco dalla realtà.
Grazie quindi alla Produzione, che ha scelto questo testo e ai protagonisti, in primis Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, sperando di vedere di nuovo questa straordinaria nuova coppia comica sulle scene.
Fatevi questo regalo, al teatro Nuovo, fino al 19 aprile.
“Taxi a due piazze” a Milano (Teatro Nuovo dal 10 al 19 aprile).
SOTTO, LA MIA VIDEOINTERVISTA!
Taxi a due piazze, spettacolo del commediografo inglese Ray Cooney con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, vede nel cast, anche Piero Di Blasio
Mario Rossi, taxista, sposato con Alice Rossi, residente in Piazza Irnerio 100.
Mario Rossi, taxista, sposato con Barbara Rossi, residente in Piazza Risorgimento.
Un curioso caso di omonimia, con tanto di professione identica? No, il Rossi taxista è la stessa persona. Ha sposato Alice in chiesa e Barbara in comune 6 mesi dopo. Egli è quindi bigamo. Seguendo una precisa pianificazione di orari e turni di lavoro, e grazie al lavoro di entrambe le mogli, Mario riesce per 2 anni a vivere nascondendo la verità: ovviamente Alice non sa di Barbara e viceversa.
Tutto si complica quando, per salvare una anziana signora da uno scippo, Mario riceve una brutta botta in testa che lo costringe, privo di sensi, al ricovero in ospedale.
Al risveglio il taxista, ancora confuso, darà ad un infermiere l’indirizzo della prima moglie, e, ad un altro impiegato dell’ospedale quello della seconda. La denuncia arriverà quindi a due diversi commissariati di due diverse zone, che a loro volta si attiveranno mandando ad indagare due diversi ispettori. Anche la stampa fa la sua inviando a casa di Mario un fotografo che scatterà la foto che verrà pubblicata sulla copertina di Roma Sera. Quello che segue è una serie di equivoci, coincidenze, bugie, e mistificazioni della verità continue, che con un ritmo infernale, intricheranno a tal punto la trama da arrivare ad un finale inaspettato ma non per questo non sorprendente. Con un Cast capeggiato dai due mattatori Guidi e Ingrassia per una travolgente serata piena di risate.
GIANLUCA GUIDI e GIAMPIERO INGRASSIA
in
TAXI A DUE PIAZZE
di: Ray Cooney
versione italiana: Jaja Fiastri
con: Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia
Silvia Delifno
Bianca Maria Lelli
Antonio Pisu
Piero di Blasio
e con la partecipazione di Renato Cortesi
regia: Gianluca Guidi
Luci: Stefano Lattavo
Scene: Nicola Cattaneo
Costumi: Maria Grazia Santonocito
Musiche: Gianluca Guidi
Biglietti
Settore Giallo 54,50
Settore Blu 49,50
Settore Verde 44,50