Sarà presentato tra pochi minuti, in anteprima nazionale (sabato 3 ottobre 2015 ore 14.30, al CINEMA ROMANO in Galleria Subalpina, Torino), il cortometraggio E tu perchè non ridi, dell’attore e regista teatrale RAMON BRANDA.
“Lui è un giovane come tanti, in una giornata come tante, in attesa di quell’attimo che cambierà la sua vita”.
Opera prima di Ramon Branda, il cortometraggio è interpretato da Lorenzo Branchetti.
Sinossi
Un uomo passeggia da solo sul lungomare di un piccolo paesino della costiera sorrentina, è pensieroso, cammina lentamente fermandosi di tanto in tanto a guardare il mare alla sua destra. E’ Max, un giovane disoccupato tornato a casa dopo aver terminato i suoi studi a Milano. Max è un ragazzo solitario, introverso, soffre l’intima sensazione di trovarsi costantemente fuori posto. Una mattina, durante una delle sue solite lunghe passeggiate, si siede su una panchina non accorgendosi, in un primo momento, dell’oggetto che si trova accanto a lui. Solo nel momento in cui fa per andarsene, l’occhio gli cade su un piccolo quaderno nero, dimenticato, su quella stessa panchina. In giro non c’è anima viva e, colto da curiosità, raccoglie il quaderno e lo apre. Date, pensieri, riflessioni, vicende narrate, il quaderno è in realtà un diario.
Max lo sfoglia velocemente e l’ultima pagina attrae maggiormente la sua attenzione. La data è di quello stesso giorno e vi è scritta una sola frase, una domanda: E tu perché non ridi? Max richiude il quaderno, si alza e comincia a camminare, poi si ferma e torna indietro. “ Ma si, perché no?” Tira fuori una penna dal taschino e scrive sul diario la risposta a quella domanda. Poi lo riposa dove lo ha trovato e se ne va. Il giorno dopo Max passa nuovamente da lì. Ritrova la panchina, ritrova il piccolo diario dimenticato ma la sua meraviglia esplode quando scopre che qualcuno ha scritto qualcosa dopo di lui. I giorni si susseguono, Max tornerà molte volte in quel posto, su quella stessa panchina. Ogni giorno ritroverà il diario e inizierà così una singolare conversazione scritta con un misterioso interlocutore.
Mai si era sentito così in sintonia con qualcuno, mai prima aveva trovato una persona che lo capisse così profondamente, proprio lui che non aveva mai avuto un vero amico. Presto Max sente il bisogno di trasformare quella corrispondenza in qualcosa di reale e chiede all’amico sconosciuto di incontrarsi. Il giorno seguente trova un indirizzo. Un ospedale. Max scopre ben presto che il misterioso proprietario del diario è un paziente allo stato terminale. Smarrimento, rabbia, ennesima sconfitta, rifiuto. Possibile che l’unico amico che era riuscito a trovare l’avrebbe presto lasciato? Dopo l’avvilimento iniziale Max scoprirà che un solo momento con il suo amico vale più di un centinaio di giorni di solitudine. Trascorre con lui tutto il tempo che gli rimane. E per la prima volta gli sembra di aver trovato un posto nel mondo, in un’ altra persona…….