Pubblico queste righe che Stefano D’Orazio ha scritto come ringraziamento per tutti i fan e amici che il 12 settembre lo hanno sommerso di auguri per il suo compleanno attraverso il profilo facebook della sua compagna. Al di là dei ringraziamenti, Stefano ha colto l’occasione per motivare la sua scelta di non essere presente sui social, facendo una riflessione circa l’uso, spesso improprio, di questi canali che mai come oggi, dopo i recenti fatti di cronaca, sono al centro dell’opinione pubblica.
“Cari amici di sempre,
anche quest’anno, in puntuale ritardo, sono a ringraziarvi dei vostri, invece, puntualissimi auguri. Siete tanti e come sempre gentilissimi ed affettuosi.
E’ stato questo, un anno affollato, e mi affaccio al prossimo con un bel bagaglio di impegni, ma mi sto divertendo, sono allegramente scekerato e tutto questo non mi fa rendere conto che le candeline sulla torta aumentano. Sarà incoscienza o casualità, ma questi 68 che ho messo insieme non li sento affatto, e a pensare che quando avevo vent’anni, tutti quelli che ne avevano quaranta o su di lì, li vedevo come prossimi alla tomba, a ripensarci oggi mi viene da chiedermi se mi sbagliavo allora o se sono un fortunato sopravvissuto?
Comunque sono ancora sulla strada e, dal tono dei vostri auguri, si direbbe che non do ancora la sensazione di essere decotto, probabilmente condurre una vita sregolata per non dire dissoluta, aiuta.
Molti mi chiedono come mai non mi affaccio sui social o come mai non ho una pagina Facebook dalla quale forse, con molta più agilità, riuscirei a interagire con voi.
E’ vero che c’è un naturale bisogno umano di connessione sociale che di certo la tecnologia ha agevolato e reso alla portata di tutti, ma credo che far finire on-line le nostre emozioni, parcheggiare sul proprio “profilo” pensieri, foto, stati d’animo, commenti, banalità, ingiurie, complimenti e affettuosità, sia una scorciatoia al vero socializzare che, a lungo andare, ci può far chiudere in un infelice isolamento.
Per i personaggi pubblici, e questo sarebbe il mio caso, il Social, mi dicono, essere una arma di inestimabile valore: aggregare consensi, pubblicizzarsi, contrabbandarsi per amico di tutti e soprattutto “esserci” è utile e forse ad oggi indispensabile. Sia che il “prodotto” sia un’idea politica o una canzone o altro o altro ancora, è in rete che si trovano adepti e sostenitori.
Raccontarsi in positivo, fidelizzare fan o sostenitori con presenze giornaliere, inventare pretesti per dar voce alla propria “generosità”, essere in prima linea in ogni argomento d’attualità e tramutarsi all’occorrenza in “tuttologhi”, è il “metodo” suggerito dai professionisti del Web per accumulare “visualizzazioni” senza le quali “non esisti”.
Beh, io preferisco “non esistere”, non amo questa sorta di “pianerottolo multimediale” che si viene a creare intorno a questa frequentatissima opzione dove il pettegolezzo è diventato tecnologico. Mi perdonerete se magari con questa scelta rischio di buttare il bambino con l’acqua sporca, ma è forse perchè so apprezzare la solitudine che immergermi in una affollata virtualità, non mi entusiasma e mi viene così di fare a meno dei “pro” per inciampare nei “contro”.
E allora ritroviamoci in qualche modo, anno dopo anno, a ringraziarci per dell’affetto che arriva per altre vie ai nostri cuori. I vostri auguri, che la mia compagna “tecnologica” mi “scarica” ad ogni 12 settembre, mi fanno sentire bene e mi bastano per i successivi 12 mesi. Tutto il resto è vita.
Grazie ancora a tutti, tutti e….. attenti al Web.
Vi abbraccio Stefano”