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SORRY, BOYSDialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze dal 28 settembre al 3 ottobre, al Teatro i


SORRY, BOYSDialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze
dal 28 settembre al 3 ottobre_Teatro i

Il lavoro è ispirato all’assurda vicenda accaduta nel Massachusetts: nel 2008 nel liceo di Gloucester 18 ragazze, tra i 15 e i 16 anni, rimangono contemporaneamente incinte, gettando nel panico la piccola comunità in cui vivono: si ipotizza un patto tra le teenager per crescere insieme i figli aiutandosi reciprocamente in una “comune” esclusivamente femminile. Senza dare voce direttamente alle protagoniste, Marta Cuscunà fa invece parlare tutti gli altri: dodici teste mozzate ed estremamente realiste – manipolate dall’artista attraverso un meccanismo di leve – fissate in una cornice lignea sullo stile dei trofei di caccia, poiché tutti completamente messi al muro dalla scelta delle ragazzine.


SORRY, BOYS

Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze

di e con Marta Cuscunà

progettazione e realizzazione teste mozze Paola Villani/ assistenza alla regia Marco Rogante / disegno luci

Claudio “Poldo” Parrino / disegno del suono Alessandro Sdrigotti / animazioni grafiche Andrea Pizzalis /

costume di scena Andrea Ravieli / distribuzione Laura Marinelli

Co-produzione Centrale Fies, con il contributo finanziario di: Provincia Autonoma di Trento, Ministero dei

Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con il sostegno di: Operaestate Festival, Centro Servizi

Culturali Santa Chiara, Comune di San Vito al Tagliamento Assessorato ai beni e alle attività culturali, Ente

Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia – Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory

Nello spettacolo si segnala la presenza di riferimenti sessuali espliciti nel linguaggio

Dopo E’ bello vivere liberi! (2009), storia di Ondina Peteani, giovane staffetta partigiana, e La

Semplicità Ingannata (2012), sulla crudele condizione delle monache forzate nel Cinquecento,

Marta Cuscunà conclude il suo progetto sulle Resistenze femminili con Sorry, boys, dialoghi su un

patto segreto per 12 teste mozze, in prima milanese. Il lavoro è ispirato all’assurda vicenda accaduta

nel Massachusetts: nel 2008 nel liceo di Gloucester 18 ragazze, tra i 15 e i 16 anni, rimangono

contemporaneamente incinte, gettando nel panico la piccola comunità in cui vivono: si ipotizza un

patto tra le teenager per crescere insieme i figli aiutandosi reciprocamente in una “comune”

esclusivamente femminile. Senza dare voce direttamente alle protagoniste, Marta Cuscunà fa invece

parlare tutti gli altri: dodici teste mozzate ed estremamente realiste – manipolate dall’artista

attraverso un meccanismo di leve – fissate in una cornice lignea sullo stile dei trofei di caccia, poiché

tutti completamente messi al muro dalla scelta delle ragazzine.

Note allo spettacolo

È iniziata come un pettegolezzo che serpeggiava tra i corridoi della scuola superiore di Gloucester.

Quando il preside della scuola ne parla su un quotidiano nazionale, scoppia una vera e propria

tempesta mediatica e la vita privata delle 18 ragazze diventa un scandalo che imbarazza tutta la

comunità. The Gloucester 18 è un documentario in cui si dà voce ad alcune di quelle ragazze,

lontano dai riflettori dello scandalo. Alcune di quelle ragazze, in questo documentario, parlano per

la prima volta. E una di loro confessa di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo e una nuova

famiglia tutta sua, dopo aver assistito a un terribile femminicidio. Questa scoperta è stata per me

come un campanello d’allarme. Ho continuato a cercare notizie su Gloucester per capire in che

contesto sociale aveva potuto mettere radici l’idea di un patto così sconvolgente. Così ho trovato un

altro documentario, Breaking our silence, in cui il capo della polizia di Gloucester rivela come non

passasse giorno senza che il suo dipartimento ricevesse una segnalazione di violenza maschile in

famiglia. I dati che fornisce sono impressionanti.

Ma quello che è davvero interessante è che il documentario racconta di come questa situazione

avesse spinto 500 uomini a organizzare una marcia per sensibilizzare la comunità al problema.

Uomini contro la violenza, così si sono autodefiniti. L’idea che sta alla base di Sorry, boys è che a

Gloucester, la contestualità tra il patto delle 18 ragazze e la marcia degli uomini, non sia stata solo

una coincidenza e che tutto ciò abbia a che fare con il modello di mascolinità che la società impone

agli uomini.

Teste mozze

Nel nero della scena, due schiere di teste mozze. Appese. Da una parte gli adulti. I genitori, il

preside, l’infermiera della scuola. Dall’altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Sono tutti appesi

come trofei di caccia, tutti inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati

impreparati. Potranno sforzarsi di capire le ragioni di un patto di maternità tra adolescenti, ma

resteranno sempre con le spalle al muro.

Come le teste della serie fotografica We are beautiful, che il fotografo ventisettenne Antoine Barbot

ha realizzato nel 2012 durante il suo internship presso lo studio di Erwin Olaf e che sono state

l’ispirazione da cui partire per progettare e costruire le macchine sceniche di Sorry, boys.

PER INFO E BIGLIETTERIA

TEATRO i

via Gaudenzio Ferrari 11, Milano

intero: 18 euro / convenzionati: 12 euro / under 26: 11,50 euro / over 60: 9 euro

giovedì vieni a teatro in bicicletta: 7 euro

info e prenotazioni: tel. 02/8323156 – 366/3700770 –biglietteria@teatroi.org – www.teatroi.org

biglietti disponibili su www.vivaticket.it

Tournée

06 ottobre – Torino – Festival Incanti

13 ottobre – Venezia – Teatro Ca’ Foscari

28 ottobre (matinèe il 29) – Cagliari – Teatro Massimo

4 e 5 novembre – Ostia – Teatro del Lido

12 novembre – Lendinara (RO) – Teatro Ballarin

18 dicembre (matinèe il 19) – Casalmaggiore (CR) Teatro Comunale

10 e 11 gennaio – Monfalcone (GO) – Teatro Comunale

04 marzo – Parma – Teatro delle Briciole

10 e 12 marzo – Genova – Teatro della Tosse

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