Il 14-15-16 ottobre, presso l’ EX CHIESA S.EGIDIO – VITERBO, alle ore 21, andrà in scena un nuovo allestimento dal titolo Marlene, l’unica moglie, di VALERIA BOTTA
In scena, GIANCARLO RATTI , DONATELLA PANDIMIGLIO, MARCO SIMEOLI (al pianoforte ROBERTO GORI; al violoncello: FABRIZIA PANDIMIGLIO; scene e costumi ANDREA STANISCI; movimenti coreografici GLORIA POMARDI; musiche di ROBERTO GORI; regia MARCO MATTOLINI; aiuto regia: ILARIA NESTOVITO – MATTEO VOLPOTTI).

Una produzione EN.PI Entertainment
MARLENE L’UNICA MOGLIE
“Da anni, assieme a
Donatella Pandimiglio , fantasticavamo su uno spettacolo dedicato a
Marlene Dietrich. Da una parte però temevamo di cimentarci con un tale
mito, dall’altra avevamo le idee molto chiare soprattutto su cosa lo
spettacolo non dovesse essere.

Non volevamo certo un recital e
nemmeno una rivisitazione del personaggio fatta di citazioni e aneddoti.
Capivamo che ogni approccio biografico, dati i tumultuosi eventi della
sua vita e del periodo storico in cui si erano svolti, sarebbe stato
arduo e presuntuoso. Abbiamo scartato fil rouge scontati e banali che a
volte si applicano a personaggi della stessa levatura. Insomma eravamo
piuttosto confusi e nello stesso tempo sempre più motivati
dall’obbiettivo del progetto: non solo rendere omaggio ad una
personalità artistica cruciale del secolo scorso, ma anche capire le
ragioni del suo essere oggetto di amori e odi assoluti dai suoi ai
nostri giorni.


Quando finalmente Valeria Botta, giovane autrice di
narrativa e televisiva, anch’essa appassionata all’idea di raccontare
(con uno spettacolo non pericolosamente ovvio) questa diva così
carismatica, dopo una capillare ricerca biografica, ci ha raccontato la
storia vera di una donna (Tamara Matul, la governante della figlia di
Marlene) che è vissuta ai margini e nell’ombra della divina, e quella
parallela di Rudolph, unico marito della Dietrich poi amante di Tamara.
Questi due personaggi dalla biografia assolutamente speciale ci hanno
dato – attraverso una serie di scritture e riscritture- la chiave
dello spettacolo di prosa che proponiamo che si avvarrà della musica e
delle canzoni del grande conosciutissimo repertorio di Marlene
(interpretate dal vivo da due musicisti e dagli attori in scena).

L’azione, innescata dall’ambizione di un giovane giornalista in cerca di
scoop che ha ottenuto un’intervista dal marito di Marlene, vedrà
sovrapporsi e scomporsi le due figure, quella della grande star e
quella della donna comune che , nella sua follia, era convinta di
essere Marlene. Complice interessato di questa nevrosi , vittima e
carnefice, l’uomo che è stato marito prima dell’una e poi dell’ altra.
Superato in questo modo il rischio di un racconto meramente biografico o
celebrativo, il testo – in un alternarsi di situazioni anche
paradossali e comiche – ci invita ad una riflessione aperta sul rapporto
fra follia e mito, sulla sofferenza alla quale malgrado tutto ci si
affeziona, sulla resistenza al cambiamento e alla ricerca della propria
reale identità, temi che riguardano tutti. 


Il racconto della
notte che precede la partenza, di cui solo alla fine scopriremo la vera
destinazione, si svolge nella casa di Rudolph e Tamara. Un grande
pianoforte che servirà alle prove dello spettacolo che Tamara/Marlene si
illude di fare, e casse piene dei vestiti smessi che la diva regalava
alla governante, cimeli veri e finti, bagagli pronti per la partenza
suggeriranno di volta in volta i luoghi deputati delle visioni evocate
dalla fantasia e dalla follia della donna e del marito che la
asseconda”.
MARCO MATTOLINI

INFO E PRENOTAZIONI:

ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com