Me La Prendo Comoda,Teatro Agorà, dal 23 novembre al 4 dicembre 2016.
Sinossi
“La vita è un dono che non va sprecato e dura un tempo a noi sconosciuto. Bisogna conoscere felicità e dolore, accumulare esperienze tra coraggio e paure. Bisogna agire.”
Questi concetti sfuggono a Stefano, protagonista della nostra storia.
Stefano è un ragazzo inetto, non ama prendersi nessun rischio e non ha la minima intenzione di uscire dalla sua zona di comfort, che anzi col tempo arreda sempre meglio per poter stare ancora più comodo. E’ iscritto all’università, ma fa finta di studiare. Nel contempo non cerca nessun lavoro, perché non vuole sprecare minuti preziosi che potrebbe dedicare allo studio. Vive in casa con altri due ragazzi, ma all’affitto della sua stanza, così come alle tasse universitarie, ci pensano i suoi genitori che non va mai a trovare.
Quante sono le volte che ci diciamo “da oggi cambio e vivo tutto al massimo!”? Quante sono, invece, le volte che lo facciamo realmente?
Adesso immaginatevi di avere 24 ore di vita e solo 5 cose da poter fare: voi cosa fareste?
Note di regia
La serialità televisiva fa parte della vita di tutti, dall’infanzia coi cartoni animati a puntate, all’età più avanzata con le fiction del lunedì sera fra preti, segreti e incantesimi al sole.
Poi la serie TV; per studenti, mamme, osservatori attenti o annoiati.
Portare la serie TV a teatro, portandone a fardello la ripetitività, pregi e difetti, le emozioni, le risate, la pedanteria pubblicitaria.
L’attore che entra ed esce per sua natura dalle quinte teatrali, si porta dietro lo spettatore che entra ed esce dalla storia, forzatamente cadenzata dal ritmo preciso ma discontinuo del mainstream.
“Me la prendo comoda” è la storia di tutti e di nessuno, è la nostra voce che dice “da domani cambio vita”, ma la comfort zone è lì che ci trattiene ammaliati dall’ozio, ben saldi al divano, alle abitudini, alla paura che qualcosa cambi.
Nello “schermo” delle nostre giornate vissute, vediamo e siamo veduti.
Matteo Volpotti