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Prosa

L’ANATRA ALL’ARANCIA con Luca Barbareschi e Chiara Noschese, al Teatro Manzoni dal 12 al 29 ottobre 2017


TEATRO MANZONI MILANO
LA
PROSA
Dal 12 al 29
OTTOBRE 2017
LUCA BARBARESCHI e CHIARA
NOSCHESE
L’ANATRA
ALL’ARANCIA

dal
teatro The Secretary Bird di William Douglas Home
Versione francese di Marc Gilbert
Sauvajon
Traduzione e regia
LUCA
BARBARESCHI
con
GERARDO MAFFEI
MARGHERITA LATERZA
e con la partecipazione
di
ERNESTO MAHIEUX
Scene
Tommaso Ferraresi
Costumi Silvia
Bisconti – Luci Iuraj Saleri – Dramaturg Nicoletta
Robello Bracciforti

 

L’anatra all’arancia è una bellissima storia universale di un uomo e di una donna e di come il protagonista si inventi un modo per riconquistare la moglie che lo ha tradito e che amava, architettando un piano per dimostrarle che lui è il suo unico amore anche dopo 25 anni – racconta Luca Barbareschi.
Spettacolo cult del teatro comico, titolo emblematico di quella drammaturgia che suscita comicità con classe e attraverso un uso sapiente e sottile della macchina teatrale, la pièce viene proposta in questa stagione in una moderna edizione, impreziosita da un cast di primi nomi: Luca Barbareschi – che firma anche la regia – Chiara Noschese, Ernesto Mahieux, Gerardo Maffei e Margherita Laterza animeranno l’ingranaggio della commedia sostenendo il ritmo e la vorticosa energia dello spettacolo con la precisione di una partitura musicale.

Dal 12 al
29 ottobre 2017
Luca
Barbareschi       Chiara Noschese
L’anatra all’arancia
dal testo The Secretary
Bird
di
William Douglas Home
versione francese di Marc Gilbert Sauvajon
traduzione di Luca Barbareschi
con
Gerardo Maffei
Margherita
Laterza
e con la partecipazione
di
Ernesto
Mahieux
Scene
Tommaso Ferraresi
Costumi
Silvia Bisconti
Luci
Iuraj Saleri
Dramaturg Nicoletta Robello Bracciforti
Regia
Luca Barbareschi
Produzione
Teatro Eliseo
Fondazione
Teatro della Toscana
La
comicità è una medicina meravigliosa
al TEATRO MANZONI DI MILANO

Questa commedia ha una profondità ed un’intelligenza straordinarie – spiega il regista – ha la stessa potenza di ‘Chi ha paura di Virginia Woolf?’ ma, a differenza del testo di Albee, ha una struttura narrativa molto divertente, che aiuta a veicolare concetti profondi con la risata. Ho riadattato la scrittura usando due grandi scienze, la psicologia e l’antropologia, studiando atteggiamenti, movimenti e nevrosi che caratterizzano le nostre abitudini.
Gilberto e Lisa sono una coppia sposata da venticinque anni; più che dal logorio della routine, il loro ménage è messo in crisi dalla personalità di lui, egoista, egocentrico, incline al tradimento, vittima del proprio essere un clown che finisce per stancare chi gli sta intorno. Esasperata, Lisa si innamora di Volodia, tutto l’opposto del marito, un russo di animo nobile, un romantico sognatore che ha scelto di trascorrere la sua vita in Lucania. Punto sul vivo, Gilberto studia una strategia di contrattacco e organizza un week-end a quattro, in cui Lisa e il suo amante staranno insieme a lui e alla sua attraente segretaria, Chanel Pizziconi, un misto tra scemenza e genialità. Il tutto sotto gli occhi di un sempre più interdetto cameriere, un cechoviano personaggio che, come una sorta di fantasma, si aggira per la casa e si rivelerà il deus ex machina della storia.
L’imprevedibile piano di Gilberto, che al principio sembra sgangherato, è ricco di imprevisti e colpi di scena che si susseguono fino all’ultimo istante. Una vicenda leggera e piacevole che conquista lo spettatore con la simpatia dei personaggi, le soluzioni effervescenti e mai banali, i dialoghi gustosi e irresistibili ma mai privi di eleganza, e, naturalmente, l’interpretazione degli attori che in simili gioielli della concezione comica trovano un banco di prova per nulla scontato.
Ciò che muove il meccanismo di questa storia è l’incomprensione, l’egoismo, non la gelosia. Parliamo di una macchina perfetta, di dialoghi d’autore, in cui si scandaglia l’animo umano e le complesse dinamiche di coppia – prosegue Barbareschi. E aggiunge, l’happy ending arriva benefico dopo due ore di spettacolo durante le quali la psicologia maschile e quella femminile permettono al pubblico di identificarsi con i protagonisti. Una volta riconosciuti i propri errori e quelli del partner, Gilberto e Lisa affermano ‘noi due non sarà mai perfetto lo sai, ma sarà noi due’.

La commedia, scritta nei primi anni Settanta, è opera dello scozzese Williams Douglas Home, poi adattata dal celebre autore teatrale francese Marc Gilbert Sauvajon. Del 1973 è un’edizione rimasta storica, diretta e interpretata da Alberto Lionello al cui fianco recitava Valeria Valeri. Celebre è anche la versione cinematografica che vantava l’interpretazione di Ugo Tognazzi e Monica Vitti, nei panni della coppia protagonista con la regia di Luciano Salce.
Non ho voluto rifarmi ai vecchi modelli ma sicuramente mi ritrovo negli straordinari artisti che prima di me hanno affrontato questi ruoli, per tempi comici e per il sottile cinismo. Sono felice di mantenere la tradizione riprendendo un modello che è diventato un cult. Del resto la comicità è una medicina meravigliosa per elaborare il “dolore”.

Lo spettacolo ha debuttato a Firenze a novembre del 2016
ORARI: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
BIGLIETTI: Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00
Poltronissima under26 € 15,00

PERSONAGGI E INTERPRETI

Gilberto Ferrari Luca Barbareschi
Lisa Ferrari Chiara Noschese
Gennaro Ernesto Mahieux
Volodia Smirnov Gerardo Maffei
Chanel Pizziconi Margherita Laterza

STRALCI DI RASSEGNA STAMPA
Uno spettacolo che è esempio di ciò che un teatro pubblico deve programmare: una macchina perfetta, regolata da una sapiente regia, una compagnia di attori che funziona come una sinfonia, un testo divertente che sa raccontare le contraddizioni che ognuno affronta quotidianamente.
Luca Barbareschi è un marito che alterna glamour a debolezze, vanità a senso dell’humour. Da Oscar Wilde ha rubato la grandezza della bugia e per continuare a piacere ha un grande limite: si piace troppo. La sua è una prova di gran classe: sia quando si annebbia nei wihskini, sia quando corteggia la segretaria: una brava Margerita Laterza, vera bomba sexy capace di far barcollare la fedeltà di qualsiasi marito. Chiara Noschese è perfetta nel disegnare una moglie giunta all’esasperazione, ma che ha ancora fantasia e sensibilità per poter amare […] Ottimo anche Ernesto Mahieux, attore di lungo corso. Applausi scroscianti.
Roberto Incerti – Repubblica Firenze

È un piacere raro il trovarsi ad assistere a L’Anatra all’arancia, commedia leggera e priva di superficialità, per niente volgare, colma di battute di spirito intelligenti e raffinate. Sollecita, risvegliandolo qualora si fosse assopito, il senso dell’umorismo dello spettatore, facendolo uscire da teatro con un sorriso interiore che dura nel tempo. Grande merito va sicuramente alla traduzione di Luca Barbareschi, che ne firma anche la regia …già di per sé molto potente, è stato infatti “aggiornato” con riferimenti e battute esilaranti legati al nostro tempo senza snaturarne in alcun modo lo spirito originario ma, al contrario, aggiungendone ulteriore tono grazie ad un approfondimento della dimensione psicologica dei personaggi e conferendo un ritmo serrato che tiene viva l’attenzione dall’inizio alla fine.
Paola Pini – Corriere dello Spettacolo

Non si smette mai di ridere con L’anatra all’arancia … è Luca Barbareschi ad adattare e dirigere il testo di Home e Sauvajon… lo incarna con tempi comici perfetti. Al suo fianco c’è la bipolare e sognatrice Lisa, una convincente Chiara Noschese
Gherardo Vitalia Rosati – Corriere Fiorentino
Luca Barbareschi è perfetto nell’incarnare lo spirito un po’ boulevardier di Gilberto, che nonostante il sarcasmo rasenta una malinconia che affoga nell’alcol. Protagonista accanto a lui una strepitosa Chiara Noschese, l’allegra, rumorosa, divertente e nevrotica Lisa. Insieme sono una coppia perfetta perché lui è riuscito a cogliere la diversità tra lei e le altre attrici: non è una vamp, ha la battuta pronta e conquista il pubblico con una vena comica irresistibile. Divertente e molto convincente […] la stupenda fighissima e autoironica Chanel ben resa da Margherita Laterza.
Titti Foti – La Nazione

L’anatra all’arancia secondo Barbareschi. Per le feste nuova produzione scoppiettante all’Eliseo
Ridere, divertirsi, ma con una punta di amarezza e sarcasmo, visti i tempi, più un segno di speranza e normalità è quel che ci propone per le feste, fino all’8 gennaio, il nuovo allestimento dell’Anatra all’arancia firmato e interpretato da Luca Barbareschi all’Eliseo. In un’elegante scena astratta di Tommaso Ferraresi, vuota e aperta sul fondo, in cui le tre porte e una grande finestra sono solo cornici vuote cui si aggiungono arredi essenziali, poltrone, un divano e un carrello di liquori, si svolge l’eterno duello amoroso di una vecchia coppia che si trova a fare i conti col tempo che passa e deve riuscire a rinnovarsi o accettare la fine di un lunga vita assieme.
ANSA

E da questo quadrilatero amoroso nascono cento contrattempi spassosi. Lui è Barbareschi, nei panni di un marito colto, sorridente, ma determinato a riprendersi quella che è da 25 anni sua moglie. Lei – una bravissima Chiara Noschese – è la signora stanca della routine coniugale, in cerca di un altro che si materializza nella figura di un sorprendente principe russo trasferito in Lucania: un personaggio buffo e di pura invenzione[ …].
C’è poi L’Altra, che è una bruna mozzafiato, che fa ridere come parla e ancora più quando sta zitta, interpretata dalla giovane Margherita Laterza, che è una promettente campionissima della comicità. Infine lo stesso Barbareschi, che assicura una regia con una recitazione fin troppo al galoppo, come se i quattro protagonisti (c’è anche un cameriere che è Ernesto Mahieuv) dovessero chiudere in fretta la serata.
Raccontare tutti gli incontri, gli scontri, gli inciampi della ragione e i fuochi d’artificio di questo testo pirotecnico sarebbe superfluo e troppo complicato. Basti dire che lo spettatore non tornerà a casa deluso
Huffingtonpost.It

Uno spettacolo piacevole e raffinato dai giusti tempi comici, mai eccessivo.
Accreditati.com

Barbareschi spinge il suo personaggio a una sorta di impressionante capacità di inventare a velocità del suono ogni spunto che possa sostenere il fuoco di fila delle battute che spedisce a una Chiara Noschese che della sua Lisa fa una signora “bene” d’improvviso trascinata a una passione incomprensibile quanto sollecitata da influssi televisivi.
Critica Teatrale

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