La rubrica che ho lanciato settimana scorsa, SPETTACOLI IN CERCA DI PRODUZIONE, sta avendo un grande successo.
Vista la grande mole delle proposte che mi stanno arrivando per questa pagina, che vuole essere solo una vetrina per spettacoli pronti, in cerca di produttori interessati, ci tengo a precisare ancora alcuni punti:
1) il materiale inviato deve essere proposto sotto forma di comunicato in word più immagini in jpg.
2) é preferibile siano spettacoli inediti (ovviamente già depositati e registrati da parte degli autori), pronti in ogni loro parte, atti solo ad essere presi e messi in scena.
3) la rubrica di carattere prettamente giornalistico, é solo una vetrina per fare incuriosire eventuali produttori.
4) ovviamente non si garantisce interesse né da parte di produttori né da parte dei teatri
5) trattandosi di una vetrina, colui che invia la mail si assume ogni responsabilità del materiale inviato, sia per la qualità della proposta, sia per eventuali diritti dell’opera, inedita e non
6) il materiale deve essere pubblicabile così come viene inviato e va implementato con contatti per approfondimenti ed eventuale interesse da parte di terzi
7) la pubblicazione é gratuita e a discrezione della sottoscritta, come ogni altro comunicato stampa.
Detto questo, silvia.arosio@gmail.com
Partiamo ora con il primo spettacolo che mi è arrivato, dal titolo “Ditelo alle stele”.
Trovate tutto nella prossima pagina.
Ci presenta tutto Federica Vicino:
“Con la mia compagnia, che si occupa di teatro sociale e civile, abbiamo prodotto uno spettacolo che si intitola “Ditelo alle stelle”.
Lo spettacolo è dedicato a una vicenda oscura, accaduta durante la seconda Guerra Mondiale. Si tratta dell’affondamento della nave Arandora Star, avvenuto il 2 luglio del 1940.
L’Arandora Star, dopo essere stata una nave da crociera, allo scoppio della guerra fu riconvertita dal governo inglese in nave cargo. Il 1° luglio del 1940 a bordo dell’Arandora Star furono caricati circa 1500 uomini: quasi tutti emigranti italiani.
Questi emigranti italiani erano stati arrestati dal governo inglese e accusati pretestuosamente di essere spie del governo fascista. Senza essere processati, vennero caricati a bordo dell’Arandora Star e spediti verso il Canada, alla volta di un non ben identificato campo di prigionia. La cosa veramente drammatica (e paradossale) è che molti di questi uomini erano emigrati in Inghilterra proprio perchè antifascisti.
L’Arandora Star prese il largo il 1° luglio del ’40.
Il giorno dopo, il 2 luglio, la nave fu silurata e affondata.
Nel naufragio morirono più di 800 persone. 446 erano italiani.
Di questa pagina nera della storia sociale del nostro paese non si sa quasi nulla. E questo non è giusto.
La compagnia che dirigo si occupa in particolare proprio di questo: di scoprire, rispolverare e portare sul palcoscenico pagine di storia semi-dimenticate, o volutamente insabbiate. E’ dunque importante, per noi, poter presentare i nostri spettacoli ad un pubblico il più vasto possibile, e, in particolar modo, alle giovani generazioni, perchè la memoria, secondo noi, ha un senso se viene consegnata alle nuove generazioni.
Abbiamo in repertorio (fra gli altri) lo spettacolo “L’uomo carbone”, riadattato poi con il titolo di “Chi ha paura dell’uomo nero?”, dedicato alla tragedia dei minatori di Marcinelle. Questo spettacolo è stato recensito dalle principali testate nazionali: dal TG 2 nazionale, ad Articolo 21 (recensione a firma di Beppe Giulietti), da Sipario.it a Shoot4change.
Inoltre (e infine) la nostra è una compagnia under 35 che fa produzione indipendente: è una compagnia di teatro sociale. E’ formata da ragazzi e ragazze che hanno alle spalle storie di vita non sempre facili. Viviamo e operiamo in una periferia difficile; ma alcuni dei nostri ragazzi sono riusciti a fare dei bellissimi percorsi di formazione: abbiamo allievi all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma e in altre importanti scuole nazionali.
Speriamo di poter distribuire “Ditelo alle stelle” sul territorio nazionale; ma soprattutto nelle scuole”.