La forza dei Legnanesi, oltre al dono della comicità e dei tempi, il rispetto della tradizione e spettacoli perfettamete confezionati in ogni loro parte, è sempre stata l’attualità.
In questo ultimo Signori si nasce..e noi?, che ha debuttato ieri in anteprima al Teatro della Luna di Assago (dal 5 GENNAIO al 4 MARZO 20189), gli scottanti temi attuali sono più che mai presenti.
I telefonini, le”donne rifatte”, la crisi della mezza età (o qualcosa in più), la gelosia, sono temi trattati con grande ironia in una storia che non è semplicemente un collante tra gag, ma che è ben scritta e drammaturgicamente interessante, con un’apertura ed una chiusura.
Le battute storiche, le maschere, le caratterizzazioni sono ovviamente conservate, ed il piacere dei momenti musicali, sempre curatissimi sia per le coreografie che per gli starordinari costumi (che strappano grida di meraviglia al pubblico) rendono a mio avviso questo ultimo lavoro de I Legnanesi uno dei migliori degli ultimi anni.
Il varietà, quello vecchio stile, forse è ormai visibile solo qui.
Lode quindi agli autori (oltre ai testi di Musazzi, ora scrive il capocomico Antonio Provasio – Teresa e sua moglie) per avere regalato al pubblico affezionato e a quello nuovo uno spettacolo di qualità e godibile, come sempre, da ogni generazione.
Oltre ai tre attori principali, sempre attorno a loro gli altri Legnanesi storici e ballerini quasi tutti nuovi.
In questo post, vi propongo il video del nostro servizio tv, andato in onda su Lombardia Sat Sky 908, la conferenza ed in più parte dei saluti di ieri sera.
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Una nuova storia di ringhiera, che si snoda tra il celeberrimo cortile della famiglia Colombo e Napoli, insieme alla consueta autentica comicità – tra tradizione e novità – per il nuovo spettacolo de I Legnanesi “Signori si nasce… e noi?” che inaugurerà il 2018 del Teatro della Luna, con una lunga e attesissima permanenza dal 5 gennaio al 4 marzo 2018.
“Ospitare i Legnanesi al Teatro della Luna era un obiettivo che ci accompagnava da anni; esserci riusciti ci inorgoglisce molto, ci ripaga di tutti sforzi profusi e ci fa assaporare questo momento come accade solo con le vittorie tanto attese – afferma Giancarlo Sarli, AD di ForumNet, società che gestisce il Teatro della Luna, il Mediolanum Forum e il PalaLottomatica – Un sentito ringraziamento va a questa prestigiosa Compagnia per la fiducia accordataci che ripagheremo con ogni sforzo per essere all’altezza delle loro aspettative e porre le basi per un rapporto longevo di reciproca soddisfazione. Grazie anche ai collaboratori del Teatro della Luna che hanno lavorato alacremente per il conseguimento di questo importante risultato. Adesso insieme ai Legnanesi siamo pronti a portare gli spettatori ‘sulla luna’ con un’accoglienza speciale e uno spettacolo che si preannuncia imperdibile”.
“Siamo molto felici della collaborazione con il Teatro della Luna e il suo staff, e di iniziare insieme a loro e al meraviglioso pubblico milanese un 2018 che si preannuncia sensazionale. – aggiungono i Legnanesi – Lo strabiliante risultato di vendita, con oltre 22.000 biglietti già staccati a oggi, non rappresenta un traguardo ma un’ulteriore motivazione per lavorare insieme al Teatro alla massima soddisfazione dei nostri spettatori.”
È l’8 marzo, compleanno della Teresa che coincide con la Festa della donna. Mentre nel cortile fervono i festeggiamenti – con un pacco regalo gigantesco tutto ricoperto di glitter – l’attenzione di Teresa viene attirata dal cellulare del Giovanni, dimenticato sul tavolo. Teresa, rimasta sola nel cortile, non resiste e sbircia: un sms sospetto coinvolgerà marito e moglie in una discussione molto accesa, dove, al “non ti amo più” di Giovanni, Teresa risponderà con i ricordi di una storia d’amore lunga più di 50 anni. Tutti i personaggi del cortile vengono così coinvolti nel “colpo di testa” del Giovanni, che – invaghito di una nobildonna napoletana – dice addio alla sua amata Teresa e se ne va al Sud.
Tra Teresa e Giovanni trionferà l’amore o incomberà l’ombra della separazione? Riuscirà la figlia Mabilia a riappacificarli? Il Giovanni cadrà nelle grinfie della ricca ereditiera o preferirà l’amore – povero ma sincero – della sua Teresa? Il dilemma si scioglierà ai piedi del Vesuvio, dove il Giovanni, in questo nuovo spettacolo inaspettatamente loquace, ha seguito il suo nuovo amore e dove Teresa, Mabilia e Pinetta arrivano in treno (“Dall’Alpi alla Sicilia, dovunque è Legnano” risponde Teresa a Pinetta, con una sofisticata citazione dell’Inno di Mameli) e regalano una gag esilarante con il giovane Ciro (Maicol Trotta, uno dei boys quest’anno “promosso” attore) e Don Ciccio, boss del quartiere che parlando di Teresa la definisce “Pare o’ Vesuvio, bella e pericolosa”.
In occasione dei 50 anni dalla scomparsa del grande Antonio De Curtis, il titolo dello spettacolo, i colori caldi e passionali e le tradizioni di Napoli, scenografie imponenti che impreziosiscono lo spazio scenico del Teatro della Luna, la “Malafemmena”, il ritmo scatenato della tarantella, “O’ sole mio” e “Funiculì Funiculà” come colonna sonora degli strabilianti momenti musicali di Mabilia/Enrico Dalceri (frizzanti cin-cin, un castello con un trono d’oro e velluti rossi e decine di costumi come sempre straordinari – quello da Regina pesa ben 25 kg!), renderanno omaggio alla maschera immortale di Totò e testimonieranno come i Legnanesi, oggi, non conoscono confini.
Tra citazioni di frasi celebri (“Vedi Napoli e poi muori”), riferimenti a canzoni famosissime “Mi dispiace devo andare, il mio posto è la….”, e refrain che diventano quasi il “lessico familiare” della famiglia Colombo, la cifra originalissima e sempre più consolidata della comicità dei Legnanesi emerge con forza, con precisione quasi chirurgica anche nell”improvvisazione che è sempre in agguato e conquista, con i tempi comici incalzanti e la complicità tra gli attori, l’ennesimo applauso, l’ennesima risata.
Con ritmo serratissimo, in un crescendo sapientemente dosato, questo nuovo spettacolo, ricco di situazioni paradossali, affronta al contempo temi in grado di parlare a tutti, senza perdere l’occasione di pungenti frecciate alle debolezze della società di oggi, spaziando così con equilibrio tra tradizione e attualità.
Prima della passerella finale in smoking, quella in cui Antonio Provasio, Enrico Dalceri, Luigi Campisi, tutti gli altri attori e i giovani boys si mostrano senza maschera (nuovo anche questo brano musicale, stavolta corale), l’ultimo siparietto a tre è, come da tradizione, un momento quasi intimo per parlare al pubblico, per lasciare uno spunto di riflessione dopo tanta leggerezza. Dopo due ore di comicità autentica, Teresa, Mabilia e Giovanni riescono anche a parlare di valori veri, del gusto delle cose semplici: le cose più belle e importanti non si comprano con il denaro, e per sentirsi ricchi, nonostante tutto, basta una carezza e il calore di una famiglia.
Un trio collaudatissimo, quello composto da Antonio Provasio (Teresa), Enrico Dalceri (Mabilia) e Luigi Campisi (Giovanni), che con talento e una capacità unica di tenere gli spettatori incollati alle poltrone, regalano risate senza sosta portando in scena quelle che ormai sono vere e proprie “maschere”.
Teresa è la tipica donna di cortile, sempre presente, che rispecchia i “povercrist”, alle prese ogni giorno con rivalità di ringhiera, i torti sul lavoro o tra vicini, le difficoltà economiche e le preoccupazioni per la figlia quarantenne ancora da mantenere. Mabilia, la figlia zitella, incarna il cliché di un certo mondo femminile di massa, dove l’apparenza è l’unica cosa importante, sempre al di sopra delle sue possibilità, che sogna di emergere e di diventare una soubrette. Unico uomo del cortile, Giovanni è un personaggio di poche parole, capace di restare in scena senza aprire bocca, giocando solo sulla mimica facciale e sulla camminata incerta tipica di chi ha alzato troppo il gomito. Una formula vincente per uno spettacolo tutto al maschile (insieme alla famiglia Colombo sul palcoscenico ad animare il mitico “cortile” troveremo anche altri personaggi della tradizione), con un ritmo serratissimo di battute, fino all’applauditissimo ed emozionante finale.
Dal 1949 interpreti della tradizione teatrale italiana, gli spettacoli de I LEGNANESI sono un tuffo nel passato per ricordare (o riscoprire) la cultura popolare e raccontare, nello stesso tempo, storie di tutti i giorni attraverso una comicità pulita, dedicata alla gente comune, nel singolare “italiandialetto”, un mix di italiano e dialetto lombardo che ne costituisce una delle cifre più caratteristiche. Riconosciuti tra le principali e più conosciute compagnie dialettali d’Italia e d’Europa, oggi la Compagnia porta in scena le storie, i costumi e le tradizioni lombarde ma è ampiamente apprezzata anche fuori dalla Lombardia, grazie a un intervento di modernizzazione dei testi originali e alla scelta di temi universali (la famiglia, il lavoro, la crisi economica, i rapporti di vicinato), con riferimenti sempre attuali al costume e alla politica nazionale.
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Lasciate che i Pendolari vengano a me
Molto meglio la.compagnia bustocca che sto branco di bauscia che se la tirano e intasano pure Milano !!
Busti Arsizi l'e' pu se mei crispa !!