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IL BOLERO DELL’ETOILE SABRINA BRAZZO AL TEATRO CARCANO

Sabato 7 aprile alle ore 21, presso il teatro Carcano di Milano, debutta il “Ravel Project”, progetto internazionale con replica il giorno 8 aprile alle ore 18.

Ravel Project è una nuova produzione firmata Jas Art Ballet che vedrà protagonisti oltre ai giovani talentuosi ballerini della Compagnia anche Sabrina Brazzo, Etoile internazionale già prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano e Andrea Volpintesta, Primo Ballerino internazionale e ballerino del Teatro alla Scala di Milano, entrambe direttori artistici e fondatori della stessa. Lo spettacolo sarà dedicato a Maurice Ravel, uno dei compositori più celebri dell’800/900; i suoi celebri capolavori saranno messi a disposizione di tre coreografi italiani: Massimiliano Volpini, Francesco Ventriglia e Giorgio Azzone.

Ravel Project è strutturato in un Trittico di opere: Piano, passi a due su brani per pianoforte; La Valse: coreografia di respiro sociale; Bolero: gran finale ipnotico ispirato alle opere di De Chirico.

Piano, nuova creazione, con la coreografia di Massimiliano Volpini e al pianoforte Stefano Salvatori è una coreografia intimista, sussurrata, dove ogni gesto è una parola detta o solo pensata; è un balletto fatto per sottrazione. Tre coppie si alternano sulle note del pianoforte, tre storie diverse oppure la stessa storia, diversi momenti si susseguono, balzi in avanti e flashback: il primo incontro, la passione, l’ultimo silenzio che pesa come pietra. La musica di Ravel è essenziale e densa; il pianoforte, protagonista in scena è il narratore che accompagna i danzatori in questo viaggio tra le pulsioni e le tensioni di una coppia.

La Valse, seconda opera del Trittico, con la coreografia di Giorgio Azzone, sarà la pièce che nella serata avrà il compito di sensibilizzare su un tema sociale attuale: l’abbandonarsi totalmente dei giovani d’oggi a situazioni surreali, una fuga dalla routine, dalla noia. Rifugiarsi in quella dimensione parallela e fittizia creata dall’uso di sostanze stupefacenti, dall’alcool e dal fumo: un mondo che porta dall’estrema euforia ma anche alla più profonda tristezza, dando inizio così ad un viaggio mentale lontano dalla realtà fatto di eccessi, intrighi e desiderio che porta ad epiloghi drammatici.

L’aspetto sociale è un canale comunicativo che – attraverso la danza – Sabrina Brazzo, Andrea Volpintesta e la compagnia JasArt Ballet hanno deciso di percorrere nelle future produzioni artistiche.

Bolero, terza opera e ciliegina sulla torta nel Trittico. I paesaggi metafisici di De Chirico sono il luogo immaginario nel quale Francesco Ventriglia riscrive con la sua danza, la circolarità ossessiva di una delle più belle partiture musicali di Maurice Ravel. Gli arrangiamenti musicali sono curati da Massimo Margaria.

La ricerca disperata di amore in tutte le sue forme, l’eterna lotta tra eros e tanatos, amore e morte, la libertà e l’oppressione. L’urgenza di sopravvivere sospesi nella dualità, tra bellezza e fascino del brutto, tra desiderio e possesso. Su un piano inclinato, che lo pone al di sopra della terra, un individuo ha già trovato l’equilibrio e come una calamita affabula i danzatori/guerrieri senza volto, che lottando in un rituale d’amore, cercano il centro di un dialogo, di una possibilità e di un nutrimento. Lo fanno lentamente e poi in una corsa senza fiato raggiungono l’ultima nota, l’ultimo respiro prima del buio. Scelgono, tra il rispetto di sé e il caos. Ogni vita ha una sua naturale propensione alla luce e la specie umana assolve la sua missione esistenziale solo al raggiungimento di essa. L’unica possibilità di farlo è riuscire a stare in equilibrio sull’accezione più alta della parola “Amore”.

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