No, non guardo il Festival di Sanremo.

Non è una posa, non voglio essere radical chic (ma chi sono oggi i radical chic?). Semplicemente, mi annoia.

L’ho guardato per anni, d’altronde è sempre stato un evento e, in quanto giornalista, dovrei.

Dovrei, ma non ce la faccio proprio.

Lo vivo però di riflesso sui social, tra gli artisti amici di facebook che ne parlano e gli hastag, come #Sanremo2019 e #FestivalDiSanremo.

Lo seguo e mi faccio un’opinione (senza mettere like a caso, come si usa oggi).

Così, sono stata d’accordo con Claudio Trotta, quando ieri mi ha taggato in questo post:

“Alla luce dell’enorme successo di Bohemian Rhapsody con largo anticipo ho suggerito alla direzione artistica del Festival di Sanremo di ospitare una parte del cast di We Will Rock You – Italia 2018-19
per interpretare un Medley con il nostro musical dando la giusta
vetrina agli straordinari cantanti,ballerini e attori Italiani che ne
compongono il cast e promuovendo un Musical interamente prodotto in
Italia che sta avendo grande successo di pubblico e di critica.
Mi è stato detto
che Baglioni aveva optato legittimamente per non ospitare in alcun modo
musica internazionale per meglio promuovere la Musica Italiana.

Ieri sera è andato in onda un discutibile siparietto con due attori che
hanno martoriato la Bellezza della Musica dei Queen credendo immagino
di risultare spiritosi con un mediocre medley.
Non comprendo davvero e sono molto amareggiato io come tutto il cast di We Will Rock You
Ps Bohemian Rhapsody è un film non un film tratto da un musical come i
vostri attori hanno ripetutamente detto in diretta ieri sera mai citando
il nome giusto del Musical
Errore degli autori ? Ignoranza?”. (clicca qui per la mia recensione a WWRY).

Allo stesso modo, sono contrariata dal fatto che, nonostante il premio a Pino Daniele, relegato a notte fonda, Sanremo non abbia dato spazio a Musicanti.

Infine, mi lascia perplessa il siparietto dedicato al musical, con ‘Mary Poppins’ e ‘Bohemian Rhapsody’ (che, come dice giustamente Trotta, è un film) e ‘Sister Act‘.

Sempre vissuto di riflesso, perchè non l’ho visto in diretta TV.

Qualche anno fa, si dava maggior spazio al musical a Sanremo: mi ricordo la bellissima ospitata di Pinocchio, della Rancia.

Ma, vivaddio, ieri sera a Sanremo si è cantato con il musical (o Opera Popolare).
E si è cantato con Riccardo Cocciante e tre artisti che di palco e di musica dal vivo ne hanno macinato molto.

https://www.raiplay.it/video/2019/02/Sanremo-2019-Riccardo-Cocciante-Gio-Di-Tonno-Vittorio-Matteucci-Graziano-Galatone-Bella-054d0645-a12f-45dc-994e-45698e5c23f9.html?wt_mc=2.app.fb.raiplay_vod-festival-di-sanremo-sanremo-2019—lamore-cantato-da-riccardo-cocciante-.&wt

Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci e Graziano Galatone, insieme al loro mentore Richard, hanno riportato il musical a Sanremo.

Certo, non basta e non cancella quello che ho scritto sopra. Certo, al traino di Cocciante.

Ma ci sono stati ed hanno dimostrato che le stecche di molti cantanti non sono dovute a problemi tecnici.


Ed hanno così ufficializzato che saranno nel nuovo tour di Notre Dame De Paris: perchè, oltre Sanremo, noi italiani sappiamo fare spettacolo e musica dal vivo, quella che fa vibrare (cit. We Will Rock You).

Per cui, popolo di concorrenti e teledipendenti, per citare Arbore, tutti in teatro, ad ascoltare la musica vera, dal vivo, con grandi voci e persino, udite udite, una storia da raccontare.

Ps. presto aggiornamenti di questo editoriale, con news su Notre Dame de Paris.