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Musical

Oklahoma! al Teatro Coccia di Novara sabato 11 e domenica 12 gennaio

Fondazione Teatro Coccia in collaborazione con STM – Scuola del Teatro Musicale sono lieti di annunciare la prima produzione in italiano di OKLAHOMA!, pietra miliare del binomio Rodgers & Hammerstein che valse loro uno speciale Premio Pulitzer®.

In scena i diplomati e gli allievi attori del Corso Triennale per Attori della STM – Scuola del Teatro Musicale, con un cast totale di 42 interpreti, insieme all’orchestra di 48 elementi dell’Associazione Spazi Musicali diretta dal M° Sandro Torriani. La regia è di Luca Savani, diplomato Regista STM, le coreografie di Ilaria Suss e la direzione vocale di Andrea Ascari. Le scene sono di Alessia Barban e Simona Venkova, allieve dell’Hdemia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia.

“Oklahoma!” è un musical tratto dalla commedia “Green Grow the Lilacs” di Lynn Riggs del 1931. Ambientato nel territorio dell’Oklahoma nei dintorni della città di Claremore, narra del cowboy Curly McLain e della sua storia d’amore con Laurey Williams. Tra la felicità dei due si insinuerà il minaccioso Jud Fry, che vive e lavora nella fattoria di Laurey. La produzione originale di Broadway debuttò il 31 marzo 1943. Fu un grande successo e tenne il cartellone per 2.212 recite, fatto mai accaduto fino ad allora, e successivamente venne più volte riproposto, sia a Broadway che in tour per gli Stati Uniti, ma anche a Londra nel West End. Successivamente venne realizzata la versione cinematografica.
Questo musical, costruito sulle innovazioni del precedente “Show Boat”, portò allo sviluppo del book musical, un musical in cui le canzoni e le danze sono completamente integrate nel tessuto della trama, con una struttura drammatica capace di evocare genuine emozioni oltre che sonore risate. Inoltre, “Oklahoma!” comprende temi musicali, o motivi, che si ripresentano nel corso dello spettacolo per collegare in maniera più organica le diverse sezioni del testo del libretto, più che in qualunque altra commedia musicale in passato
.
Lo spettacolo fa parte della stagione 2019/2020 del Teatro Coccia di Novara nella rassegna VARIE – ETÀ.

Sabato 11 gennaio 2020 ore 21.00 e Domenica 12 gennaio 2020 ore 16.00
info e biglietti: https://www.fondazioneteatrococcia.it 

Per chi volesse invece iniziare a studiare con STM, affrontando i percorsi professionali per Attori, Registi e Direttori Musicali, c’è un’occasione vicina con le prossime ammissioni il 11 gennaio 2020.
info e bandi su www.scuolateatromusicale.it | www.performingartscenter.it
Scuola del Teatro Musicale S.C.S. ONLUS Piazza Martiri della Libertà 2 28100 Novara C.F. e P.IVA 02370470037

Musica Richard Rodgers Libretto Oscar Hammerstein II
Libretto e liriche italiani Andrea Ascari Regia Luca Savani Direzione musicale Sandro Torriani Direzione vocale Andrea Ascari Coreografie Ilaria Suss Scene Simona Venkova e Alessia Barban Luci Ivan Pastrovicchio Suono Donato Pepe
Orchestra Associazione Spazi Musicali – Travagliato (Brescia) Allievi Attori e Registi della STM – Scuola del Teatro Musicale Allievi del Corso di Perfezionamento Post Diploma della STM – Scuola del Teatro Musicale

Produzione Fondazione Teatro Coccia in collaborazione con STM – Scuola del Teatro Musicale
Personaggi e interpreti Curly Davide Torlai Laurey Camilla Nannicini Zia Eller Marcella Jo Pirillo Jud Fry Daniele Bacci Ado Annie Carnes Federica Caccuri Ali Hakim Mirco Guarino Will Parker Fabio Crivellari Gertie Cummings Irene Alfonsi Ellen Alice Bellora Kate Martina Boselli Vivian Giulia Pignocchino Mrs. Andrea Carnes Laura Grosso Ike Skidmore Marco Ceotto Fred Kevin Magrì Slim Tommaso Nannicini Virginia Rachele Leotta Cord Elam Christian Pascolutti
Ensemble Claudia Bernardi, Jesus Bucarano Dousat, Giovan Battista Calandra, Erica Camiolo, Neethu Conti, Martina Dulio, Giulia Facchetti, Eleonora Fasano, Linda Fornari, Federica Giudici, Siria Giraldo, Luca Laconi, Giorgia Lazzara, Enea Lorenzoni, Gaia Marassi, Gerlando Marco Orlando, Matteo Pilia, Francesco Pizzeghello, Asia Giulia Quarta, Yvette Queirolo, Alessandro Rizza, Chiara Romagnoli, Ilaria Tonali, Chiara Valli, Patrick Zanetta

Note di regia

Lavorare alla regia di un titolo così importante come “Oklahoma!” a inizio carriera è una sfida da affrontare con timore ed entusiasmo. Nonostante sia un classico portato in scena già in innumerevoli versioni, molto terreno inesplorato si nasconde sotto una drammaturgia che ha sorprendentemente ancora molto da dire. Abbiamo scelto di affrontare una lettura del testo che partisse da un punto di vista inusuale, non limitandoci a dare vita ai personaggi che animano il rodeo amoroso dell’intreccio narrativo, ma addentrandoci nel profondo animo delle donne e degli uomini che abitano in Oklahoma. Nella scoperta che in ogni personaggio convivono sentimenti e aspirazioni contrastanti è emersa l’intimità talvolta inquietante dei personaggi che, senza maschere, rivelano anche il loro lato più oscuro.
Luca Savani

Note del direttore artistico

 “Oklahoma!” è stato considerato per decenni uno dei classici a lieto fine del teatro musicale americano. Una storia romantica apparentemente semplice in cui il buono e il cattivo si contendono l’amore della bella giovane. Portato in scena anche in produzioni amatoriali e scolastiche, solo negli ultimi recentissimi anni alcune letture registiche hanno sottolineato gli aspetti paradossali di una vicenda tutt’altro che limpida nel suo svolgimento. La mercificazione della donna che diventa oggetto di scambio per un padre e premio di un’asta per i giovani agricoltori e cowboy risulta totalmente inaccettabile per la sensibilità del pubblico contemporaneo. L’istigazione al suicidio da parte dell’eroe maschile, il protagonista positivo, si scontra irrimediabilmente con l’etica eroica affine al nostro tempo e pare incredibile che sia stata accettata dal pubblico che per sei decadi ha assistito ai diversi allestimenti dello spettacolo e alla visione del film adattato dall’opera teatrale. Ancora più eclatante pare la decisione di associare il momento della nascita dello stato dell’Oklahoma con una palese violazione delle leggi in modo da assicurare il lieto fine alla coppia di protagonisti dello spettacolo. Certamente una produzione contemporanea dell’opera di Rodgers e Hammerstein dà la possibilità di rileggere questo classico in modi completamente nuovi e forse più interessanti rispetto al passato, dimostrando che anche un classico può avere ancora molto da dire in virtù dei cambiamenti e delle conquiste sociali del pubblico delle varie epoche.
Marco Iacomelli

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