Questi mesi di interlocuzioni e di lotte hanno stimolato il Governo all’assunzione di un primo provvedimento per la riforma del settore del welfare dello Spettacolo dal Vivo.
Il superamento della distinzione netta tra lavoro subordinato e autonomo in seno all’istituto del sussidio di disoccupazione è un importante passo avanti, così come l’abbassamento dei minimi per il raggiungimento dell’anno pensionistico e di tutele quali maternità e malattia.
Tuttavia C.Re.S.Co rimarca vivamente come il cuore di una riforma del welfare per il settore dello Spettacolo dal vivo non possa prescindere dalla definizione di uno statuto speciale del lavoratore dello spettacolo e dall’istituzione di un provvedimento strategico come quello del reddito di continuità che parta dall’assunzione dell’atipicità e della discontinuità delle forme di lavoro specifiche del settore e che consenta di prendere piena consapevolezza della peculiarità del lavoro degli artisti, dei tecnici e delle nuove figure ibride del settore dello spettacolo dal vivo.
È, dunque, urgente e non procrastinabile lavorare a una riforma strutturale e organica e non a singoli provvedimenti spot che rischiano di essere inefficaci alla luce delle emergenze e delle condizioni di indigenza sempre più diffusa tra questi lavoratori.