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Ohè! Sunt chì, primo spettacolo stagione teatrale de Il Cielo Sotto Milano

Ricevo e segnalo.

“Il Cielo sotto Milano riapre con un’esclamazione!

Un’esclamazione che è il titolo di una canzone di Jannacci, la sua firma stessa, ma anche la sigla di un mondo, quello della poesia e della Canzone milanese, cui la Dual Band, e con lei il suo Cielo sotto Milano, sente di appartenere nel profondo. Ed è anche un augurio che vogliamo fare a noi stessi e a tutti quelli che, come noi, vivono di teatro e musica. E a tutti in generale.

Ci sembra giusto festeggiare la città all’inizio dell’autunno con parole e note che subito mettono nostalgia di una Milano preziosa, che è bello raccontare ancora, una Milano con la nebbia vera: una nebbia che si ferma con le sue goccioline finissime sui cappotti, così come le note struggenti di Fiorenzo Carpi si fermavano – e si fermano ancora – nei nostri cuori.

Alcune canzoni sono di origine popolare (La storia di Rosetta, per esempio), mentre molte provengono dal repertorio dei grandi cantautori milanesi degli anni Sessanta: Gaber, Jannacci, i Gufi, lo Strehler dell’indimenticabile Ma Mì. E, per festeggiare i 200 anni del grandissimo Carlo Porta, il padre della poesia milanese, una chicca imperdibile: l’esilarante poesia “On miracol” drammatizzata per quattro personaggi: un giovanotto lussurioso, la Madonna, Gesù, e il Diavolo. Be’, insomma, sèmm chì”.

Sabato 9 ottobre ore 20.30
Ohé! Sunt chì

Serata a cura di Mario Borciani e Anna Zapparoli

con Anna Zapparoli, Benedetta Borciani, Lucrezia Piazzolla, Beniamino Borciani. pianoforte: Mario Borciani.

Il Cielo sotto Milano riapre con un’esclamazione!

Un’esclamazione che è il titolo di una canzone di Jannacci, la sua firma stessa, ma anche la sigla di un mondo, quello della poesia e della Canzone milanese, cui la Dual Band, e con lei il suo Cielo sotto Milano, sente di appartenere nel profondo. Ed è anche un augurio che vogliamo fare a noi stessi e a tutti quelli che, come noi, vivono di teatro e musica. E a tutti in generale.

Ci sembra giusto festeggiare la città all’inizio dell’autunno con parole e note che subito mettono nostalgia di una Milano preziosa, che è bello raccontare ancora, una Milano con la nebbia vera: una nebbia che si ferma con le sue goccioline finissime sui cappotti, così come le note struggenti di Fiorenzo Carpi si fermavano – e si fermano ancora – nei nostri cuori.

Alcune canzoni sono di origine popolare (La storia di Rosetta, per esempio), mentre molte provengono dal repertorio dei grandi cantautori milanesi degli anni Sessanta: Gaber, Jannacci, i Gufi, lo Strehler dell’indimenticabile Ma Mì. E, per festeggiare i 200 anni del grandissimo Carlo Porta, il padre della poesia milanese, una chicca imperdibile: l’esilarante poesia “On miracol” drammatizzata per quattro personaggi: un giovanotto lussurioso, la Madonna, Gesù, e il Diavolo.

Be’, insomma, sèmm chì.

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