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“AnimaeOltre”, opera rock firmata dal chitarrista Carmine Migliore

Vi presento una nuova Rock Opera in due atti, che mi è stata proposta recentemente.

Arriva da padre e figlia, Carmine e Martina Migliore, il primo è musicista, e Martina cantante. 

Insieme hanno dato vita ad un nuovo progetto,
“AnimaeOltre”, opera rock firmata dal chitarrista capuano; la
produzione è con i NeverLandAngels, la band di cui è leader, e dalla
casa discografica “Ænima Recordings”. 

“Il
percorso di Carmine Migliore è difficile da raccontare in poche
battute, ma le ultime tappe lo hanno reso protagonista al fianco di
Ivana Spagna. Le sei corde sono l’identità del frontman cantante, nel
nuovissimo progettoNeverLandAngels, e della loro opera rock
“AnimaeOltre”. La storia è liberamente ispirata alla vita di Giuseppe
Andrea Lombardini, imprigionato nelle celle della inquisizione romana a
Narni, caporale delle guardie del Sant’Uffizio di Spoleto, che fu
arrestato e processato dalla Santa Inquisizione nel 1759. Lombardini
venne rinchiuso in una cella del Convento di Santa Maria Maggiore di
Narni e di questa sua permanenza sono stati rinvenuti numerosi graffiti
nei sotterranei narnesi. Non a caso l’idea di dare vita a questa opera
rock, a Carmine Migliore è venuta proprio nel corso di una visita fatta
alla “Narni Sotterranea”. 

L’accusa, l’arresto e la storia d’amore con
Aloyse, sono i punti cardini su cui si struttura l’opera, che ha visto la
prima il 4 Dicembre 2021 al Teatro “Giuseppe Manini” di Narni. Non solo
Carmine Migliore tra i protagonisti, ma anche Domenico Cesarano al
basso, Marilena Striano alle tastiere e curatrice, con Carmine, degli
arrangiamenti, Mattia Garimanno alla batteria e Martina Migliore nella
parte di Aloyse, la protagonista femminile. Del musicista capuano è
quasi impossibile sottacere al successo del libro “Il dionisiaco e
l’apollineo nella musica jazz” saggio che, attraverso il mito e la
filosofia, accompagna i lettori, secondo l’interpretazione dell’autore,
ad analizzare lo spirito dionisiaco ed apollineo nella musica
afroamericana. Un viaggio filosofico attraverso la musica che Carmine
Migliore ha intrapreso con severa ricerca antropologica, avvalendosi,
anche, della preziosa collaborazione di professionisti del settore
letterario e musicale, tra cui la sorella Anna, apprezzata docente del
Liceo Garofano, il maestro Pietro Condorelli, musicista e docente del
conservatorio di Benevento, Paolo Raffone, Emanuela Di Pietro, Marco
Sannini e Daniela Tortora. Carmine Migliore ha suonato con Mal,
Francesco Calabrese, Pino D’Angiò, Miki, i Collage, Leandro Barsotti,
Danilo Amerio, Paolo Belli, James Thompson, Adriano Pappalardo e
l’indimenticabile Gianni Nazzaro. Nell’aprile del 2014 si laurea, con il
massimo dei voti, alla facoltà di Chitarra Jazz, presso il
Conservatorio di Napoli”.

Umbria 1759, il Caporale della Santa Inquisizione Romana, Giuseppe Andrea Lombardini, in servizio a Spoleto, è accusato di alto tradimento, avrebbe, secondo le accuse, fatto scappare il collega, nonché suo Maestro di massoneria, Pietro Milli detto il Veneziano. Una sera, in una locanda tipica del diciottesimo secolo, durante una serata tra amici, le guardie del Santo Uffizio vanno per catturarlo, lui cerca di scappare ma, dopo una lunga corsa nelle strade e nelle campagne di Spoleto, viene arrestato. Sarà portato a Roma dove si terrà il processo, presso la Santa Sede e, lo stesso processo, sarà presieduto da Papa Clemente XIII. L’accusa è capitanata da Neri Maria Corsini che, all’epoca, era segretario (capo) del Santo Uffizio. Dopo la condanna alle torture ed all’esilio, viene esposto, con la gogna in piazza a Spoleto e li riesce a scorgere la sua amata Aloyse, tra la folla…in una scena straziante. Da Spoleto viene portato in esilio a Narni e carcerato nelle prigioni del Santo Uffizio, in cella d’isolamento. Egli si dichiara sempre innocente e per dimostrare tutta la sua innocenza, sui muri della cella, scrive e disegna simboli esoterici e massonici con i suoi graffiti che dal 4 dicembre 1759, giorno in cui fu carcerato, sono rimasti quasi esclusivamente intatti. Di Giuseppe Andrea Lombardini e delle prigioni della Santa Inquisizione in Narni, per due secoli e più, si perdono le tracce. Nel 1979, un gruppetto di giovani appassionati di speleologia, capitanati da Roberto, il più grande, si cala attraverso una rupe, in una grotta e scopre un mondo sotterraneo. Inizialmente furono scoperti degli affreschi in una grotta che in realtà è una chiesa, poi la sai delle torture e le celle, tra cui quella d’isolamento con tutti i graffiti. Dopo tantissimi anni di ricerche, grazie anche all’aiuto di alcuni ricercatori e ad alcuni personaggi molto importanti del clero (segretari di archivi storici, Cardinali ed addirittura il futuro Papa Benedetto XVI, Cardinale Ratzinger), si scoprono un bel pò di cose su alcuni processi e su alcuni prigionieri passati per quelle prigioni. Su Giuseppe Andrea Lombardini, purtroppo, non si trovano molte notizie ma, come aveva detto in vita, vuole che la sua storia sia conosciuta e la sua Anima, oltre la morte, attraversi i secoli, cercando la sua amata Aloyse. Un viaggio attraverso gli orrori della Santa Inquisizione Romana e l’esoterismo della massoneria settecentesca.

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