Oggi, per i pubbliredazionali dedicati a di Divina Commedia Opera Musical, abbiamo parlato con Antonio Sorrentino (Pier delle Vigne, Arnaut), intervista interessante perchè Antonio è un neofita del musical, che viene dal mondo della musica pura.

Prima di lui il regista e Virgilio Andrea Ortis e Mariacarmen Iafigliola (Pia dei Tolomei, La donna) Myriam Somma (Beatrice) e Noemi Smorra come Francesca / Matelda.

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Antonio, sei entrato recentemente nel cast. Cosa hai fatto prima?

Sono figlio del mondo della discografia. Autore di canzoni, tra le quali “130 volti”, “Uno qualunque”, “Tu sei l’universo”… Sono stato per diversi anni frontman della band “Metró”, con i quali ho partecipato a importanti programmi televisivi come “Amici di Maria De Filippi” e il “Festival di Castrocaro”, prima di
lanciare il mio progetto da solista con il nome di “NYO”, con il singolo apripista “Tutto finisce”.

Vincitore di importanti contest quali il “Festival show, con la finale svoltasi alla Arena di Verona, e il “Deejay on stage”, a Riccione.

Conoscevi lo spettacolo?

Si, ne avevo sentito parlare, ma sfortunatamente non avevo avuto l’opportunità di vederlo.

Quale dei due ruoli senti più tuo? E su quale hai fatto più fatica?

Mi sono trovato per caso a girovagare pagine di casting in internet, ed è lì, che mi apparse la notizia che cercavano cantanti per la nuova stagione.
Inizialmente ero un po’ scettico perché il mondo del musical era abbastanza nuovo per me, ma desideravo mettermi alla prova e sperimentare le mie capacità a 360°. Così, non ci pensai un attimo a inviare la mia candidatura per il posto.

Quale dei due ruoli senti più tuo? E su quale hai fatto più fatica?

Senza ombra di dubbio Pier delle Vigne. Un ruolo molto complicato a livello emozionale e tecnico.
Pier, è stato amore e odio. Il lavoro più grande l’ho dovuto fare su me stesso. Cercare di controllare quelle emozioni così forti, che in qualche modo mi facevano rivivere esperienze della mia vita che avevo chiuso in una bolla.
Inizialmente, è stato molto doloroso aprire il “vaso di Pandora” ad ogni performance, poi è diventato quasi indispensabile per me. Cercavo e avevo bisogno proprio di quel dolore per sentirmi in qualche modo vivo e libero..
Per non parlare dello studio certosino della parte cantata di quest’aria struggente, ma unica nel suo stile rock.

Come ti hanno aiutato il regista ed il resto del cast?

Il lavoro con il regista, Andrea Ortis, è stato indispensabile. Un lavoro di mesi per entrare in contatto con le radici dei miei personaggi, per comprenderli a fondo, per contestualizzarli nel mondo dantesco e, ovviamente, per interpretarli al meglio. Un vero e proprio lavoro di squadra.

Il bello di stare all’interno di una compagnia è che puoi attingere da ognuno qualcosa di diverso che puoi inserire nel tuo bagaglio di esperienze. Consigli, pareri, confronti. I legami tra di noi diventano sempre più forti ad ogni replica.

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PUBBLIREDAZIONALI CON INTERVISTE 

ANDREA ORTIS

Mariacarmen Iafigliola  

Myriam Somma 

Noemi Smorra