L’ambiente
in cui viviamo, l’ambiente che abitiamo, l’ambiente che sentiamo,
l’ambiente naturale che si ribella all’eccessiva ingerenza umana e che
l’uomo cerca sempre più di controllare e connotare. Il paesaggio,
rappresentato attraverso gli occhi dell’uomo, si fa espressione di un
mondo interiore. Questa la lettura proposta dalla mostra FUORI, nella terra dell’uomo, a cura dell’artista Pietro Ruffo,
collettiva che ha saputo riunire dopo oltre dieci anni due importanti
collezioni storiche, quella di Fondazione Cariverona e quella del gruppo
UniCredit, e che dal 14 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023 abiterà le sale di Palazzo Pellegrini, sede della Fondazione Cariverona nel cuore storico di Verona.
L’esposizione, appositamente ideata per la sezione “Art & The City” del Vip Program di ArtVerona, celebre fiera d’arte moderna e contemporanea proposta nella città scaligera, giunta alla sua 17^ edizione (14-16 ottobre 2022), è un progetto di Fondazione Cariverona e UniCredit in collaborazione con Urbs Picta, con la direzione artistica di Jessica Bianchera e Will Davis.
La proposta espositiva, che vede in mostra i lavori di 26 artisti di diverse provenienze geografiche, così come tecniche, stili ed epoche,
è un invito a guardare la Terra con uno sguardo nuovo, sia per
misurarci con essa che per riscoprire noi stessi, come esortava a fare
già nel 1939 il celebre autore del Piccolo Principe Antoine de Saint-Exupéry nel suo romanzo Terra degli uomini, da cui il titolo della mostra prende ispirazione.
In questo mondo antropico e antropizzato il paesaggio oggetto delle oltre 30 opere esposte sembra
essere una proiezione della mente dell’uomo, piuttosto che un luogo
fisico reale. L’ambiente rappresentato, infatti, propone sempre il punto
di vista umano, che stia nel gioco della visione tra riflessi,
proiezioni e rimandi; nel taglio prospettico, volto a ingabbiare lo
spazio potenzialmente infinito; in una mappa, che incasella nel foglio
un territorio molto vasto e plurimi punti di vista, oppure in frammenti
di architetture che nel loro riposizionarsi nello spazio creano nuove
ambientazioni. La mostra può, quindi, essere intesa come una grande
apertura da cui ci si affaccia per guardare il mondo esterno. Il
visitatore si immergerà in resti di architetture, ammirerà panorami, si
sporgerà da terrazze e finestre, sbircerà nelle case d’altri, tra le
inferriate, aprendo le vetrate e leggendo in trasparenza cosa si cela
dietro i paraventi, fino a ritrovare anche Verona stessa, creando così
un cortocircuito della visione all’interno dell’itinerario artistico.
Il
percorso espositivo, presentato attraverso la lente
dell’artista-curatore Pietro Ruffo, si apre proprio con una sua opera
altamente scenografica e concepita site-specific per l’occasione: Fuori (2022),
una sorta di enorme sipario in voile, leggero ed etereo, su cui è
riportata una foresta primordiale, archetipo del paesaggio naturale dal
quale l’umanità proviene. Solo attraversando l’opera, questa membrana
che filtra il dentro e il fuori, che “misura” l’ambiente con la sua
carta millimetrata e lo contiene tra il colonnato del palazzo, sarà
possibile accedere alla mostra; un ingresso obbligato che porta il
visitatore a entrare nel messaggio dell’esposizione. Le opere che
seguono raccontano tutte del rapporto tra interno ed esterno, non solo
in modo fisico, ma anche metaforico, riferendosi alla sfera intima del
sentire emozionale e mentale, come Stanza (2008) di Elia
Cantori, sfera di cemento che simboleggia il racchiudere in sé tutti i
paesaggi che abbiamo incamerato con le nostre esperienze, oppure Icona (n.1) (1972) di Giorgio Olivieri, archetipo della casa.
L’umanità
è sempre una presenza costante nel punto di vista dei lavori esposti,
ma non con la sua presenza fisica, bensì con lo sguardo che mette in
campo. La rappresentazione umana, quindi, è solo evocata: a volte si
spinge a delineare silhouette o ombre singolari come in Casablanca, presenzassenza (1987) di Franco Fontana, altre è richiamata da forme antropomorfe, come in Ritratto di un borghese di Silvano Girardello (1967-1968), con la sola eccezione dell’olio su tela Il Banchetto di Didone
(1540-1542 circa) di Bonifacio Veronese, unica opera non contemporanea
in mostra, che riproduce figure umane impegnate in relazioni sociali. Ma
l’eccezione conferma la regola, si dice. Infatti, l’opera riprende il
tema dello sguardo dall’interno delle mura domestiche che, giocoforza,
si riflette nel paesaggio. Un interno che rappresenta tutti i possibili
interni della città marina che compare sullo sfondo del dipinto, ma
anche delle nostre case di oggi da cui osserviamo e diamo significato al
mondo “fuori”. Il tema della presenza umana, pressoché mai esplicita,
chiama dunque in causa l’osservatore, che diventa protagonista di tutti
questi ambienti cercando di scoprire il fuori dal dentro e viceversa,
come in Bella coppia Pulcinelle (parte 1) (2003) di Pizzi Cannella o in Finestra nel vuoto
(anni Ottanta del XX secolo) di Mario Schifano, dove il dentro e il
fuori sembrano fondersi; ogni lavoro si fa, così, specchio di un
paesaggio interiore.
Afferma Pietro Ruffo: «In
questi anni il tema dell’antropocene e del paesaggio antropizzato è
molto presente nella ricerca di geologi, antropologi, ambientalisti e
viene esplorato ampiamente da parte degli artisti. Ogni centimetro
dell’ambiente che ci circonda sembra sia stato addomesticato e viviamo
una costante alterità fra noi e la natura, che si ribella mettendo a
dura prova la nostra esistenza, a tal punto da tenerci chiusi in casa.
La percezione del paesaggio, allora, si trasforma e l’arte ne è
testimone: un paesaggio non più ospitale viene idealizzato e diventa un
riflesso interiore, come se il vero paesaggio antropico fosse quello che
creiamo nel nostro subconscio, all’interno delle confortevoli mura
domestiche. La selezione delle opere, dapprima concentrata sulla
rappresentazione del paesaggio, è diventata, quindi, una sorta di
catalogo di stati d’animo e di paesaggi interni, rendendo questa mostra
molto intima, in grado di parlare in modo diverso a ciascun visitatore».
Proseguono Jessica Bianchera e Will Davis: «La
mostra si configura come uno spazio intimo e immersivo in cui le opere
si trasformano in un dispositivo della visione, per accedere al quale
bisogna attraversare la scenografica tenda tra le colonne del portico,
appositamente concepita da Pietro Ruffo. L’opera è una foresta
primordiale, l’immagine più profonda nel nostro subconscio, l’habitat
ancestrale che ricopriva la terra cinquantacinque milioni di anni fa
quando ha avuto origine l’avventura dell’uomo nel mondo, “il giardino
dell’Eden” dal quale è stato espulso».
«Il
percorso di valorizzazione della collezione di Fondazione Cariverona si
arricchisce oggi di nuovi, e per certi versi inaspettati, significati:
riusciamo con il progetto “FUORI, nella terra dell’uomo” a porre in
relazione le nostre opere con l’obiettivo strategico triennale di
“Protezione, Cura dell’Ambiente e Valorizzazione dei Territori” su cui
molto stiamo investendo – evidenzia Alessandro Mazzucco, Presidente di Fondazione Cariverona – e,
nel contempo, rimettiamo in dialogo le due collezioni
Unicredit-Cariverona sviluppando un progetto comune aperto al
territorio, in un dialogo costante che ci vede collaborare in diversi
ambiti e settori con l’obiettivo comune di portare sviluppo economico,
sociale e culturale con uno sguardo attento ai percorsi di
valorizzazione delle giovani generazioni».
Andrea Orcel, AD e Responsabile Italia di UniCredit dichiara: «La
cultura è una parte determinante del nostro sviluppo come società.
Forma i nostri pensieri e le nostre convinzioni, il modo in cui
interagiamo gli uni con gli altri e come cresciamo collettivamente. Per
questo motivo di fondamentale importanza, siamo convinti che arte e
cultura debbano essere accessibili a tutti, pertanto sono lieto che
UniCredit si adoperi per garantire che ciò avvenga in ogni Paese in cui
opera. La collaborazione con Fondazione Cariverona, alla base del
progetto “FUORI, nella terra dell’uomo”, è l’ultima dimostrazione del
nostro impegno in questo senso e nella conservazione del patrimonio
artistico della nostra società a beneficio di tutti. Questo, insieme al
sostegno finanziario che forniamo, ci consente di adempiere al ruolo
sociale delle banche e di sprigionare il potenziale delle comunità
europee. Invito chiunque abbia la possibilità di vedere tale mostra a
farlo e a condividerlo con i propri amici e familiari, in particolare
con i giovani che non hanno mai visto opere di questo tipo».
Il programma di eventi di venerdì 14 ottobre
In
continuità con il lavoro intrapreso per la valorizzazione della propria
collezione d’arte come strumento di dialogo con le comunità, Fondazione
Cariverona in collaborazione con Urbs Picta propone per la serata inaugurale di venerdì 14 ottobre un programma dedicato al contemporaneo: alle ore 20 presso la sede di Palazzo Pellegrini vernissage della mostra FUORI, nella terra dell’uomo, cui segue alle 21 la live performance del collettivo Salò.
Ci si muoverà tra composizioni sperimentali, arte, teatro e moda, per
una performance live fatta da musica noise, scenari psichedelici,
simbolismi mitologici, ritualità, costumi barocchi e iconografia rurale,
che scardina le regole del concerto e dell’intrattenimento artistico
contemporaneo in un formato inedito, eccessivo e travolgente, tappa di
un nuovo Rinascimento Romano “sognante e decadente”, come loro stessi lo
definiscono e di cui sono orgogliosi portavoce. Alle 22, quindi, DJ set a cura di Path Sound System,
festival di musica d’avanguardia che dal 2014 porta nella città di
Verona alcune tra le proposte più interessanti dello scenario musicale
contemporaneo, con cocktail corner a cura di Archivio.
In contemporanea alle 21, con replica alle 22.30, è proposta un’inedita performance site-specific del compositore e artista sonoro Zeno Baldi: “VENTILABRI”, per organo a canne e live electronics, presso l’ex Chiesa di San Pietro in Monastero, sempre a Verona in via Garibaldi 3, con allestimento curato da Tecnostile.
La performance, studiata per l’organo Amigazzi, pregiato strumento
settecentesco riportato allo splendore nel 2007 dopo un accurato
restauro, prosegue e amplia la ricerca dell’artista sui rapporti tra
strumenti acustici e dispositivi elettronici. Esplorando le zone
transitorie del suono attraverso la lenta apertura-chiusura del flusso
d’aria delle canne dell’organo stesso e concentrando l’attenzione sulla
delicata gestione dei registri, il compositore ne manipola il timbro, lo
spessore e la struttura armonica, generando un graduale e costante
mutamento. Da qui si dirama l’elaborazione elettronica, che di volta in
volta ne sottolinea, altera o deforma il contenuto. Prenotazione
obbligatoria scrivendo a direzione@urbspicta.org.
Pietro Ruffo, FUORI, 2022_courtesy l’Artista
Airò, Gabriele Basilico, Enzo e Raffaello Bassotto, Domenico Bianchi,
Davide Bramante, Elia Cantori, Franco Fontana, Luigi Ghirri, Luca Gilli,
Silvano Girardello, Minjung Kim, Augusto Manzini, Elio Marcheggiani,
Antonio Nardi, Gioberto Noro, Giorgio Olivieri, Luca Pancrazzi, Jiang
Pengyi, Pizzi Cannella, Pierluigi Pusole, Tobias Putrih, Pietro Ruffo,
Mario Schifano, Aldo Tavella, Giulio Turcato, Bonifacio Veronese.
Ruffo (Roma, 1978) vive e lavora a Roma. Ha studiato architettura
all’Università di Roma per poi ottenere un assegno di ricerca presso
l’Italian Academy for Advanced Studies alla Columbia University di New
York nel 2010. L’arte di Ruffo è legata agli elementi fondamentali della
pratica architettonica. Ogni opera nasce da una lunga ricerca e
utilizza ritagli di carta, ceramica, testi, piastrelle e pittura per
creare paesaggi naturali, forme umane, mappe geografiche, costellazioni e
geometrie. La pratica di Ruffo parla di una storia universale, di
libertà individuali e di una comunità globale unificata.
www.pietroruffo.com
1991 la Fondazione Cariverona è impegnata nella realizzazione, nel
sostegno e nella promozione di progetti di utilità sociale e nello
sviluppo economico delle aree geografiche in cui opera. La Fondazione si
occupa di ambiente e territorio, capitale umano e innovazione sociale.
Possiede un’importante collezione di oltre 1.000 opere d’arte che vanno
dal XIV al XXI secolo, che è oggetto di un progetto di valorizzazione e
restituzione alla cittadinanza agendo come strumento di formazione e
inclusione attraverso mostre, workshop, incontri e progettualità
trasversali.
www.fondazionecariverona.org
patrimonio artistico di UniCredit comprende decine di migliaia di beni
artistici distribuiti principalmente tra Italia, Germania e Austria. La
raccolta delle opere d’arte riflette l’identità europea del Gruppo e si
distingue per la sua ampiezza e qualità, includendo opere antiche,
capolavori europei che vanno dal XV al XIX secolo e opere contemporanee.
Le fotografie ne costituiscono una parte importante, con più di 4.000
immagini storiche e contemporanee. Oltre a una serie di attività già
avviate quali partnership, prestiti e accordi di comodato d’uso con i
principali musei e istituzioni di tutta Europa, il Gruppo ha avviato una
nuova strategia di valorizzazione del proprio patrimonio artistico
culturale, che si svilupperà nel corso dei prossimi anni con iniziative
di respiro nazionale e internazionale. Lungo queste linee guida saranno
lanciate nuove iniziative, prima fra tutte quella di un sito
espressamente dedicato alla collezione delle opere d’arte che verrà
presentato nei prossimi mesi, volte a rendere la collezione accessibile a
tutti e a sviluppare progetti educativi.
www.unicreditgroup.eu
Culturale Urbs Picta, nata a Verona nel novembre del 2016, sviluppa
progetti per l’arte contemporanea oltre a promuovere e organizzare
attività culturali per favorirne una conoscenza e fruizione consapevole.
Urbs Picta lavora in collaborazione e sinergia con le realtà del
territorio attive nel campo dell’arte e della cultura contemporanee:
gallerie, musei, spazi espositivi indipendenti, enti, associazioni
culturali, artisti, curatori e tutti coloro che per attività o vocazione
possano essere riconducibili a quest’ambito. Tra le attività
organizzate e promosse dall’Associazione ci sono mostre e progetti
curatoriali; talk con artisti e curatori; studio visit; residenze
d’artista e progetti site-specific; cicli di incontri, conferenze e
corsi sulla storia dell’arte contemporanea; laboratori e workshop;
visite guidate.
urbspicta.org
d’arte moderna e contemporanea che si propone di valorizzare il sistema
dell’arte italiana, nella sua 17^ edizione ArtVerona rafforza il
dialogo tra gli operatori nazionali e apre a ospiti internazionali, per
sostenere il sistema dell’arte italiano e offrire a collezionisti e
visitatori un’esperienza coinvolgente, dedicata a più generazioni e
pubblici, intraprendendo la strada dell’innovazione, della sostenibilità
e dell’accessibilità. Un percorso decisamente in evoluzione per
ArtVerona, questo primo triennio sotto la direzione di Stefano Raimondi,
con una diversa visione della manifestazione e verso una programmazione
di eventi e format a carattere pluriennale.
www.artverona.it
Coordinate mostra
Titolo FUORI, nella terra dell’uomo
Un progetto di Fondazione Cariverona e UniCredit
In collaborazione con Urbs Picta
Nell’ambito di ArtVerona
A cura di Pietro Ruffo
Direzione artistica Jessica Bianchera e Will Davis
Date 14 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023
Inaugurazione venerdì 14 ottobre 2022, ore 20
Sede Fondazione Cariverona, via Achille Forti 3A, Verona
Orari
dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 18 cortile e Sala Basaldella,
sabato e domenica dalle 10 alle 18 cortile, Sala Basaldella e Sala
Polifunzionale; giorni di chiusura: 1° novembre, 8 dicembre, dal 24
dicembre 2022 al 1° gennaio 2023, 6, 7 e 8 gennaio 2023
Ingresso libero
Visite guidate
gratuite per il pubblico il sabato e la domenica alle ore 11 e alle ore
15 | per gruppi e scuole visite guidate gratuite su appuntamento anche
in settimana scrivendo a corsi@urbspicta.org
Info pubblico www.urbspicta.org | www.fondazionecariverona.org/
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