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PUBBLIREDAZIONALE: ANNA, DIARIO FIGLIO DELLA SHOAH, Lo spettacolo di danza e prosa che vi sfiorerà l’anima

La Produzione di “Anna, Diario figlio della Shoah
è orgogliosa di annunciare il ritorno in scena dello spettacolo teatrale di
danza e prosa firmato per la regia e coreografia da Tony Lofaro. Nell’ambito
del progetto “Arbeit macht frei, per non dimenticare” di Franco
Campanella, la messa in scena prodotta da Cooperativa Sociale Colisseum Dimensione
Movimento
sarà in scena a gennaio 2023.

Lo spettacolo debutterà al Teatro Fumagalli di Cantù
(Co) il 26 e 27 gennaio, farà tappa al Teatro Giacosa di Ivrea (To) il
28 gennaio è terminerà il suo mini tour nel prestigioso Teatro Lirico
Giorgio Gaber di Milano
il giorno 31 gennaio.

“Anna, Diario figlio della Shoah” è lo spettacolo nato e
cresciuto viaggiando in nome del ricordo e della memoria. La messa in scena in
un atto unico firmata da Lofaro unisce musica, danza e prosa in un viaggio che
ci accompagna partendo dai giorni di prigionia nel nascondiglio della famiglia
Frank sino ai campi di sterminio nazisti; si snoda così uno spettacolo
suggestivo, emozionante, struggente, in un allestimento di forte impatto visivo
ed emozionale, con una colonna sonora dal taglio cinematografico.

La storia della giovane Anna Frank è raccontata e vissuta
dagli occhi e dalle parole del padre Otto Frank, unico superstite della
famiglia ed unico ruolo di parola in scena; ad accompagnare i due protagonisti
otto danzatori solisti ed un grande ensemble di circa 20 elementi. A breve
l’annuncio del Cast e tutte le info per acquistare i biglietti.

 

“Mai come oggi le parole della piccola Anna Frank
risuonano forti come un pugno nello stomaco per il momento storico che stiamo attraversando,
pensando alle guerre in atto, alle discriminazioni, a certe involuzioni della
sensibilità della razza umana; a noi, con decisione, ancora una volta il
compito di tramutare in ricordo e memoria l’orrore e la discriminazione in
bellezza, divulgazione. E sempre sarà, per Anna e per tutte le persone mai più
tornate a casa da quella fabbrica della morte che è stata la Shoah”.

Tony Lofaro

Photo Credit: Giovanna Marino

 

 

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