Un trionfo. Per una persona come me che ama giocare con le parole, è raro non
trovarne, ma in questo caso l’unico termine che mi si accende nella mente, a
caratteri cubitali, è questo. Potremo anche dire ovazione
e tripudio, e ci starebbe tutto.

Da ieri sera, fino al 17 marzo, JSC è a Milano, al Sistina Chapiteau.

Fare una recensione di uno spettacolo come Jesus Christ Superstar mi pare davvero
ridondante, visto che anche l’edizione messa in scena quest’anno da Massimo
Romeo Piparo non solo risponde ai canoni a cui ci ha abituato negli ultimi 30
anni – ed ancora di più degli ultimi 10 – , ma riunisce il meglio del cast già
noto ed alcune new entry.

JCS è un rito nel rito: andare a teatro a vedere uno spettacolo lo è da sempre,
ma alcuni titoli, come questo, Rocky Horror, Notre Dame de Paris, ma anche Grease
ed Aggiungi un posto a tavola, sono capaci di essere talmente trasversali da
riunire non solo diverse generazioni, ma anche amanti di vari generi, come, in
questo caso il musical ed il rock. E, come in questo caso, con una punta di hip-hop.

E se qualcuno in sala è tanto giovane da non riconoscere un Ted Neeley
seduto in platea, alla fine dello spettacolo esce avendo l’impressione di aver
incontrato un mito.

Dovrei forse parlare della ritrovata scenografia con la scala centrale e la
struttura tubolare, in cui si inseriscono gli attori e la potente band dal vivo
di 8 elementi, più la tastiera del Direttore Emanuele Friello.

O dovrei ricordare nomi storici del cast, come Paride Acacia, che fu il
primo Gesù di Piparo e da anni è un serpentesco Hannas; Francesco Mastroianni,
dall’inconfondibile voce basso baritonale che è di nuovo Caifa; Claudio Compagno,
oggi Pilato di grande classe e portamento nobile; Giorgio Adamo, pura voce rock
che ha strappato applausi a scena aperta, come Simon; Gianluca Pilla, un
intenso Peter; o, last but not least, la riconferma di Judas di Feisal
Bonciani, che, con il passare degli anni ricorda sempre di più, senza copiarlo,
il mitico Carl Anderson.

Oppure, potrei citare l’unica parte che, nelle varie messe in scene, è l’unica
a cui è data libertà di interpretazione e che da qualche anno è nelle note di
Frankie hi-ngr mc, che si diverte con i compagni di scena che giocano a fare canestro
con lui, sbeffeggiando il re dei Giudei.

Non potrei poi tralasciare la meravigliosa Anggun, dalla voce melodica,
colorita, mai piatta o banale, che regala a Maria Maddalena una sensualità quasi
bambina, come è giusto che sia, una freschezza accogliente ed una malinconia
tutta femminile.

Finirei per parlare del nuovo Jesus, un Lorenzo Licitra che, partito
inizialmente in sordina (provate voi ad interpretare per la prima volta Jesus
con lo storico interprete nel pubblico), con sulle spalla una responsabilità che
pesa come una croce, arriva all’apoteosi di Gethsemane con i falsetti che in
origine non erano di partitura, ma a cui Ted ci aveva così bene abituato,
facendomi pensare, tra i brividi puri, che, forse, è nata una stella. Potrei
anche parlare del suo fisique du role in una tunica con pantaloni rivisitata, e
dell’età consona al ruolo, e del sorriso, e dello sguardo che parla, mentre
osserva negli occhi Pilato, gettandolo nella confusione più totale. Potrei.

Potrei, infine, citare lo straordinario corpo di ballo – e di un trampoliere
– che non si risparmia e riempie la scena come quel Chorus greco che diventa
folla adorante e poi giudicante, vero e proprio simbolo e punto fermo nel passare degli
anni di questo testo immortale: quella folla che, se Gesù arrivasse oggi,
sarebbe formata dai followers dei social che diventano presto troll e leoni da
tastiera, seguendo la massa e le egregore dominanti.

Potrei, ma non lo farò. Perché la mano di Piparo che ha diretto questo “rito”
ha solo dato quel tocco in più, aggiornando le 39 frustate, con nuovi orrori in
frame, ricreando per il resto quello spettacolo che tanto il pubblico ha amato
negli ultimi 30 anni in teatro. Per il resto, è quello che ci aspettavamo e volevamo, anche per questa Limited Edition.

Non poteva fare altrimenti, non si tocca un capolavoro e di questo gliene
siamo grati: JSC resta la punta di diamante dell’opera omnia della PeepArrow,
e sarebbe inutile dilungarsi in recensioni.

O forse l’ho fatto?

Decidete voi. Solo una cosa. Non lasciate queste pagine senza guardare il
video sotto.

Troverete le mie riprese  curtain call,
dove potete rendervi conto voi stessi della risposta del pubblico, che ha
tributato standing ovation allo spettacolo e, finalmente, ha potuto rendere
omaggio a quel carismatico e straordinario personaggio che la tunica di Jesus
ha portato in giro per più di 50 anni.

Signore e Signori, sul palco, Mister Ted Neeley.

NDA: Sul numero di marzo di Riflettori su Magazine, la cover e l’intervista
dedicata a Anggun.

COMUNICATO STAMPA

Mezzo secolo di “pura gloria” e 30 anni della avanguardistica regia firmata da Massimo Romeo Piparo, in una duplice celebrazione dell’ “Opera Rock più amata di tutti i tempi”: è tutto pronto per l’eccezionale ed emozionante ritorno in Italia, solo a Milano e Roma, del “Jesus Christ Superstar” di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, con una speciale “limited edition” per i tantissimi appassionati di questo storico titolo. Appuntamento dal 7 al 17 marzo sul palco del nuovissimo Sistina Chapiteau di Milano, e poi dal 20 al 31 marzo al Teatro Sistina di Roma con un cast straordinario: la popstar internazionale Anggun (tre dischi di platino con la popolarissima hit Snow on the Sahara) che interpreterà -con la sua suadente voce e quell’aspetto orientale che tanto ricorda l’attrice originale del film Yvonne Elliman- il ruolo di Maria Maddalena; a vestire per la prima volta i panni di Gesù sarà Lorenzo Licitra, che riceverà il testimone del mitico ruolo direttamente da Ted Neeley, indimenticato protagonista del celebre film del 1973. 

Una vera e propria “consacrazione” e un grande onore per il 33enne cantautore e performer siciliano, già vincitore di X-Factor nel 2017, che con la sua possente voce tenorile saprà conquistare un’eredità così importante. Con l’immancabile Orchestra dal vivo- posizionata a vista sul palco girevole- diretta dal M° Emanuele Friello e un nutrito cast di performer, sul palco di questo “Superstar dei record” ci sarà un altro grande interprete, Feisal Bonciani, che nel ruolo di Giuda tanto rievoca l’indimenticato Carl Anderson e già tanto amato e applaudito nelle ultime edizioni; altra grande presenza è quella di Frankie hi-nrg mc, uno dei precursori del rap italiano, nel ruolo di Erode, che interpreterà la prima versione del famoso brano in chiave hip-hop, arrangiamento molto apprezzato dai più giovani.

Per gli spettatori che acquisteranno il biglietto dello spettacolo, un’imperdibile occasione: la possibilità il 12 e 13 marzo a Milano e il 20 marzo a Roma, di assistere -due ore prima dello show con inizio alle ore 17- alla proiezione del film in compagnia di Ted Neeley. Un evento unico e irripetibile perché per la prima volta al mondo, nella stessa sala e nello stesso giorno, si potranno ammirare la celebre opera cinematografica del compianto Norman Jewison e lo spettacolo dal vivo, per applaudire insieme il leggendario protagonista del film e il “nuovo” interprete di Gesù.

Considerato un vero e proprio fenomeno internazionale, il “Jesus Christ Superstar” firmato da Piparo prosegue dunque il suo lungo, incredibile, appassionante cammino: era il marzo del 1994 quando il regista guidò la prima rappresentazione italiana del titolo più famoso tra le opere rock, cambiando per sempre la Storia del musical italiano. Dopo esattamente 30 anni ininterrotti di repliche in Italia (fermato solo durante il periodo del Covid-19, il titolo è sempre stato programmato in ogni stagione teatrale e applaudito da oltre 2,5 milioni di spettatori) e dopo il trionfale tour europeo tra il 2016 e 2020, lo show torna in scena fino al giorno di Pasqua, domenica 31 marzo 2024.

“Non capita mai di poter replicare così a lungo un titolo. Ogni volta sembra essere l’ultima ma poi…il miracolo si ripete: Jesus Christ Superstar alza ancora e ancora il suo sipario per rinnovare un rito che ormai rasenta il “mistico”. Generazioni intere sono passate in sala e oggi ritrovo persone di trent’anni che mi dicono “ero nella pancia di mamma quando lei venne a vedere questo spettacolo e oggi sto portando i miei bambini”, afferma Massimo Romeo Piparo. “Ecco questo è JCS: un’eredità che ognuno tramanda alle generazioni successive, -prosegue- un dono che si fa a chi si vuol bene ma soprattutto un dono a sé stessi, perché ciò che questa versione di JCS riesce a trasmettere da trent’anni è davvero unico e irripetibile. Sono così fiero poi di avere al mio fianco Ted Neeley che ben cinquant’anni or sono “inventò” il ruolo di Jesus e ce lo ha tramandato affinché lo si possa rappresentare nel mondo tributandogli il giusto omaggio: sarà proprio il caso di questa edizione, il passaggio di testimone -dopo ben dieci anni di presenza sul palco- al trentatreenne Lorenzo Licitra, importante voce italiana -scelta proprio insieme a Neeley- per aprire il nuovo corso di questa produzione. Quindi il rito si rinnova e guarda sempre al mondo della musica internazionale con la prestigiosa partecipazione di una delle voci femminili più affascinanti di sempre. Unico rammarico: dover rinnovare e aggiornare ad ogni edizione la sequenza delle immagini dei martìri del nostro tempo che da trent’anni proietto a tempo di musica durante le 39 frustate inferte a Cristo. Scena memorabile che 23 anni fa si concludeva con le torri gemelle mentre oggi quell’immagine è scivolata appena a metà lasciando il posto a tanti altri drammi che confermano quanto il martirio di Cristo per redimere l’umanità in fondo non abbia affatto centrato la propria missione: Ucraina, Gaza, Navalny… le ultime drammatiche immagini. E tristemente non finirà qui. Hosanna.”

Ancora immutabile l’impatto che questa storia ha, oggi come ieri, sugli spettatori, grazie a valori positivi come la pace, il dialogo, la spiritualità, l’umanità da riscoprire: questo show è un gioiello che non subisce i segni del tempo, ma che al contrario trova sempre intrecci e nuove relazioni con il mondo presente, portando il pubblico a emozionarsi e a riflettere. L’allestimento spettacolare, la musica rock in stile anni ’70, il messaggio rivoluzionario di fratellanza attraverso il racconto della passione di un uomo-simbolo come Gesù -ora più che mai attuale- fanno di “Jesus Christ Superstar” un concentrato di bellezza ed energia che supera ogni confine e entusiasma il pubblico di tutte le età.

Premiata costantemente dal pubblico e dalla critica, l’opera di Piparo ha vinto anche il prestigioso Musical World Award, uno dei riconoscimenti internazionali più autorevoli nell’ambito del musical, come migliore produzione internazionale in Olanda nel 2016. E’ stato rappresentato, oltre che in Italia, in Olanda, Spagna, Belgio, Bulgaria, Svizzera, Germania. Lo spettacolo, prodotto da PeepArrow Entertainment sempre in lingua inglese, ha visto alternarsi negli anni diverse star della musica pop-rock italiana come Elio, Max Gazzè, Pau con i Negrita, Simona Molinari, Shel Shapiro, Matteo Becucci, Mario Venuti, Simona Bencini dei “Dirotta su Cuba”, Amii Stewart, Giorgio Faletti, Ivan Cattaneo; ma soprattutto ha compiuto il “miracolo” di riunire sulle scene italiane ed europee (memorabili, tra le altre, le repliche sold out all’Arena di Verona e all’Ahoy di Rotterdam) i protagonisti originali del film cult del 1973: Carl Anderson-Giuda, Ted Neeley-Gesù, Yvonne Elliman-Maddalena e Barry Dennen-Pilato.

JESUS CHRIST SUPERSTAR

di Andrew Llody Webber e Tim Rice

Regia di Massimo Romeo Piparo

Prodotto da PeepArrow Entertainment

su licenza esclusiva The Really Useful Group – London

TEAM CREATIVO

Emanuele Friello Direzione Musicale

Teresa Caruso Scene

Cecilia Betona Costumi

Roberto Croce Coreografie

Daniele Ceprani Luci

Stefano Gorini Suono

Radio Partner Radio Subasio

Con

Lorenzo Licitra nel ruolo di Gesù

con la partecipazione straordinaria di

Anggun nel ruolo di Maria Maddalena

Frankie hi-nrg mc nel ruolo di Erode

Feisal Bonciani / Giuda

E con

Giorgio Adamo/ Simone

Paride Acacia – Mattia Braghero / Hannas

Claudio Compagno / Pilato

Francesco Mastroianni / Caifa

Gianluca Pilla / Pietro

Ensemble

Gabriele Aulisio

Simone Giovannini

Daniel Guidi (fuoco e trampoli)

Francesca Iannì

Cristina La Gioia

Sebastiano Lo Casto

Rossella Lubrino

Simone Nocerino

Viola Oroccini

Gianluca Pilla

Simone Ragozzino

Pierpaolo Scida

Sara Telch – capo balletto

Rossana Vassallo

Orchestra

Emanuele Friello – Direzione e tastiera 1

Federico Zylka/Enrico Scopa – tastiera 2

Simone Gianlorenzi – chitarra 1

Alex Massari – chitarra 2

Pino Saracini – basso

Stefano Falcone – batteria

Andrea Di Pilla – tromba

Gabriele Gregori – corno francese