Strano come spesso i grandi del Teatro e dello spettacolo scompaiano senza clamori, senza che i telegionali o le testate nazionale scrivano anche solo un rigo per ricordarli.

Così come è successo recentemente a Enrico Musiani, tra i principali interpreti di canzone popolare in Italia, famoso nelle fasce più agés per le sue trasmissioni recentissimi in TV.

Una cosa molto triste, perchè un ultimo ricordo, un applauso per chi ha dato tanto al pubblico, meriterebbe di passare sui telegionali nazionali.

In questi giorni, ad esempio, è venuto a mancare Rino Silveri, fratello di quel Piero Mazzarella che forse è più famoso, ma che come lui ha dato tanto al teatro milanese in primis e nazionale poi.

Rino Silveri, oltre ad essere attore, era un prolifico auutore, con
all’attivo più di 110 testi teatrali. Ottima penna anche nei gialli, ha
gestito per anni un teatro a Milano (Teatro della Quattordicesima) e ha
insegnato il suo mestiere a tanti giovani attori, nella scuola che
fondò.

Uno tra tutti, il regista, autore ed interprete Maurizio Colombi, che lo considerava un pò il suo mentore, tanto da stargli vicino praticamente fino alla fine.

Ho chiesto, con delicatezza, a Maurizio se se la sentisse di parlarne.

Ha
accettato con piacere, dandoci un ricordo affettuoso che non è solo un
omaggio, ma ripercorre un po’ la storia di questo Maestro del teatro
italiano.

“Il modo migliore per tenerlo vivo, era promettergli di tornare presto in scena” – dice Colombi.

D’altronde, come ho detto nell’intervista: “Il teatro tiene vivi gli Artisti, ma gli Artisti tengono vivo il Teatro”. E viceversa.

Per chi volesse rendergli omaggio, le esequie saranno alla chiesa di San Desiderio ad Assago, mercoledì 5 giugno alle ore 15.

Vi
consiglio di ascoltare l’intervista fino in fondo, perchè ci sarà una
piccola sopresa. E il mio appello alle Istituzioni di Milano.

Grazie, Maurizio. 

E grazie, Rino Silveri.

INTERVISTA NELLA PROSSIMA PAGINA

FOTO DALL’ARCHIVIO DEI RICORDI DI MAURIZIO COLOMBI, PER GENTILE CONCESSIONE

 Sotto, una mia intervista a RINO SILVERI del 2011.