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L’incanto del disincanto: le Disincatate in musical a Milano, la recensione

INCANTO: dal latino: incantare, composto da in- intensivo e cantare recitare formule magiche – da canere cantare; stessa radice del fortunatissimo sinonimo francese “charme”, derivato da carmen canto, poesia, profezia.

Once upon a time… c’era una volta, in un paese molto molto lontano…

Non vi ricorda niente? Sembra l’inizio di una favola, ma, i più accorti, noteranno un richiamo ad una famosa serie tv, che rivisitava le fiabe, ad un film dissacrante con un fascinoso Patrick Dempsey ed una ancora più dissacrante pellicola (nonché musical), con protagonista un omone (?) verde (no, non è Hulk).

Perché se le favole c’erano una vota, e restano un topos da raccontare ai bambini prima di andare a nanna (a proposito, lo fate?), a volte, è affascinante pensare cosa successe dopo il classico “e vissero per sempre felici e contenti” (che adesso sarebbe da scrivere felic* e content*).

E, nonostante il recente monologo della Cortellesi e la non sempre giustificata censura Disney che si rimangia quello che disse tanto tempo fa, le storie sono belle perché sono archetipi, miti, talmente radicate nella nostra anima da aver accompagnato non solo l’infanzia di tutti, ma anche la vita adulta. A volte segnandola.

Fino, a volte, a stravolgerla.

Perché la sindrome della Principessa è reale e non riguarda solo l’attesa del Principe che ci salverà (manco fosse Godot), ma anche tutta una serie di dictat e stereotipi che possono inficiare la nostra personalità. Ahimè.

Disincantate il musical è tutto questo e anche di più.

Dieci Principesse, dalle protagoniste alle coprotagoniste (pensate alla povera Jasmine, che vive all’ombra di Aladdin), interpretate da 6 straordinarie artiste, in un testo scritto tanto tempo fa da un professore di storia con la passione della musica, Dennis T. Giacino, e dirette in Italia dalla mano sapiente di Matteo Borghi, che vide lo spettacolo assoluto all’Orlando’s International Fringe Festival del 2011 e se ne innamorò (versione italiana di Nino Pratticò, direzione musicale e vocale di Eleonora Beddini, coreografie di Luca Peluso).

E così, in Italia, siamo arrivati alla sesta edizione di uno spettacolo che ha visto un turnover di attrici in scena e che oggi, come sempre, presenta un cast di grande talento.

La location, poi, quest’anno è davvero particolare: si tratta di una nuova strututre, all’interno del parco “La magia del Natale” al Carroponte di Sesto San Giovanni, concepita a misura di varietà: con tavolini sulla circonferenza e posti a sedere davanti ad un piccolo palco,  lo spiegeltent circense è una grande tenda da viaggio, costruita in legno e tela, decorata con specchi e vetrate colorate.

La spiegeltent (in olandese “tenda a specchio”, da spiegel+tenda) originariamente costruita in Belgio tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, è una vera rarità del panorama dell’intrattenimento, poiché ne rimangono solo pochissime in tutta Europa, utilizzate spesso come attrazione in vari festival artistici internazionali.

Una struttura intima e particolare, che ricorda il cabaret di tanto, tanto tempo fa (avete notato il leitmotifv?), fumoso e popolato da signori e signore eleganti e da qualche signora, magari, un po’ più allegra… (ops… politicamente corretto?).

L’ingresso con la cabina dei biglietti da luna park, gli specchi nel piccolissimo ingresso, l’atmosfera suffusa della sala, rende la location davvero affascinante. Unica pecca, la mancanza delle toilette, che sono a circa 100 metri nel parco: peccato, perchè sarebbe stato bello averle annesse e decorate a tema.

Lo spettacolo diventa quindi molto intimo, con lo “sfondamento” della quarta parete, come ci ricorda una teutonica Rapunzel, interpretata da una bravissima Elena Mancuso, che ci ricorda altri personaggi da “Cabaret”, di molto, molto tempo fa.

La vivacità del testo e delle musiche, l’ironia e la comicità attualizzata redono questo piccolo gioiello un musical tutt’altro che intimistico: un’ora e mezza di gag e musica, che traportano il pubblico in un vero turbinio di risate e di divertimento puro.

Attenzione, come ho chiarito nell’intro, il messaggio c’è ed è forte e chiaro.

Le principesse si sono rotte le scatole e si strappano di dosso quella patinata maschera di perfezione, che la Disney ha voluto appiccicarle in viso, e si mostrano nella loro esuberante naturalezza.

E se il “siamo donne, oltre le gambe c’è di più” si declina nel silkepill odiato dalla Sirenetta, che ha rinunciato a tutto per Eric e nei reggiseni, che tanto, tanto tempo fa venivano bruciate, che diventano qui strutture grottesche ed enfatizzate, il fil rouge è quello: siamo perfette come siamo, siamo belle come vogliamo e siamo donne.

Punto.

SOTTO IL VIDEO DEGLI APPLAUSI FINALI

E le liriche italiane di Nino Pratticò esplicite ed irriverenti q.b, non possono non farci saltare sulla poltrona (con qualche bip qua e là, armonizzato da triangolo e piffero).

Le protagoniste tutte di livello, da Biancaneve, che muove le fila ed è un poò la capobanda del gruppo, interpretata da Valentina Gessaroli alias @la_va_lend , passando per Elisa Siragusano La Bella Addormentata, che, a causa della sua narcolessia non riesce a proporre il suo brano, alla già citata Elena Mancuso che si cimenta nei ruoli de La Sirenetta, Belle (a metà tra una bambola assassina e una psicopatica pura) e Rapunzel (un’interpretazione straordinaria per un ruolo già forte sulla carta), alla prorompente voce black di Rebecca Comite, La Principessa che baciò il Ranocchio.

Nota a parte per la voce incredibile di Claudia Luzzi, nei panni di Pocahontas, Mulan e Badroulbadour (secondo voi di chi si tratta?) e per la svampita e sopra le rgihe Cenerentola, la più spassosa del gruppo, con tempi comici incredibili, interpretata da precedenti versioni da Giulia Mattarucco.

Senza dimenticare la musica dal vivo, ideale per la location, per una band tutta al femminile, composta da piano (Eleonora Beddini) e batteria (Agata Garbin).

Sulle note della Fata Madrina nonché direttrice musicale e vocale Eleonora Beddini, le ragazze riempiono il piccolo palco, incredibilmente all’unisono, vista la difficolta delle misure, con le coreografie di Luca Peluso.

Chapeau alla Produzione, Giuseppe Di Falco in collaborazione con Montessori Brescia Società Cooperativa Onlus, su licenza di Broadway Licensing, che ha avuto la brillante idea di portare in Italia questo show, che va in scena con grande successo di critica e di pubblico dal 2017, aggiudicandosi premi come Miglior Musical 2016/2017 al Musical Day e Miglior direzione Musicale, regia, coreografia e spettacolo ai BroadwayWorld Awards 2017.

Quindi, ricapitolando:

Donne: andate a vedere lo spettacolo se siete tristi, se avete problemi di autostima o se comunque soffrite comune della sindrome delle Principesse.

Uomini: andate a vedere lo spettacolo per capire le donne e se comunque soffrite della sindrome del Prencipe azzurro dall’armatura scintillante.

Alla faccia del patriarcato, eh?

Insomma, non perdetelo, avete tempo fino al 21 dicembre.

SPETTACOLI E PREVENDITE

Dal 14 novembre al 21 dicembre 2024 (giovedì, venerdì e sabato)

escluse le giornate 12-13-14 dicembre

Ore 21 (ingresso dalle 20)

Spiegeltent Paradiso c/o La Magia del Nataleal Carroponte – Sesto San Giovanni Milano

Durata: 90 minuti

Come arrivare:

Il Carroponte è raggiungibile con la metrotranvia (linea 31) o con i bus: linea 728 davanti al centro commerciale in Via Milanese e le linee 708 e 713 con fermata in Via Carducci. Si trova a circa 10 minuti a piedi dalle fermate della metropolitana di Sesto Marelli e Sesto Rondò (Linea 1 Rossa) e Bignami(Linea 5 Lilla).

Biglietti: da 26

https://www.ticketone.it/eventseries/disincantate-3747029

DISINCANTATE! Il musical è su:

Fb: facebook.com/disincantateilmusical

IG: instagram.com/disincantateilmusical

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