Debutta sabato 23, alle 20,45 al Teatro di Cestello di Firenze, con replica domenica 24 ore 16,45, “Quartetto”, la nuova regia firmata da Marco Predieri per Altrove Teatro. 

Un’originale lettura della commedia di Ronald Harwood “Quartet”, resa celebre dal film omonimo diretto da Dustina Hoffman nel 2012. Sotto i riflettori le vite e le storie di quattro “vecchie glorie” della lirica, ormai a riposo, in una casa di accoglienza per musicisti e artisti. Sul palco, a vestire i ruoli dei protagonisti, troveremo Remo Masini, decano del teatro e del cinema fiorentino, Patrizia Ficini, Chiara Foainesi e Mario Salvaderi.

“Un cast da subito affiatato, con cui ho lavorato molto bene – fa sapere il regista – nonostante i timori a muoversi dentro un testo che nasconde curiose insidie e sfida direttamente chi fa il nostro mestiere. La commedia parla infatti di quattro cantanti lirici all’ultimo miglio del viale del tramonto, apparentemente dismessi, come un palcoscenico vuoto, che esauriti gli spettacolo ne è diventato magazzino delle memorie, e a doverli interpretare sono quattro attori, non più giovanissimi. Ora se è vero che tra mondo della prosa e della lirica esistono differenze e distanze, sopratutto economiche – prosegue Predieri – il vissuto di chi calca le scene, le dinamiche, i rapporti umani invece si somigliano molto e non è affatto semplice confrontarsi anche con se stessi, allo specchio quasi, quando si affronta un ruolo. Non lo è stato neppure per me, che ancora sono abbastanza giovane, ma che cammino sullo stesso sentiero dei personaggi e delle persone che sto dirigendo. 

E poi c’è il grande tema della vecchiaia, come una stagione della vita e non come suo atto finale, del resto lo spettacolo va avanti finché non cala il sipario e anche i saluti ne sono parte integrante. Abbiamo lavorato su questi aspetti, cogliendo l’umanità del testo, la sua verità ma anche tutta l’ironia e la comicità che è parte fondamentale delle nostre esistenze. Dunque i nostri amici scopriranno, insieme a noi, una rinnovata voglia di volare come cigni … rinviando quel canto che sembrava ormai inevitabile e lo faranno confrontandosi, scontrandosi e anche liberandosi finalmente di quegli archetipi e maschere che hanno dovuto indossare sui palcoscenici e fuori da essi, interpretando, in società, gli stereotipi dei divi del bel canto … cosa che anche noi attori spesso dobbiamo fare, fingendo col mondo di essere uomini di spettacolo piuttosto che uomini prestati allo spettacolo per raccontare la vita”. Info e prenotazioni al numero 055.294609 oppure via mail a prenotazioni@teatrocestello.it