Riporto le proposte di l’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo per la futura apertura dei teatri.

“A seguito delle ipotesi ventilate nelle ultime ore in merito alle riaperture dei luoghi di spettacolo, l’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo,
rende nota la propria posizione unanimemente condivisa ed espressa nei
giorni scorsi in una lettera indirizzata ai vertici del Ministero della Cultura.

Nello specifico, riguardo al tema delle capienze,

A seguito delle ipotesi ventilate nelle ultime ore in merito alle riaperture dei luoghi di spettacolo, l’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo,
rende nota la propria posizione unanimemente condivisa ed espressa nei
giorni scorsi in una lettera indirizzata ai vertici del Ministero della Cultura.

Nello specifico, riguardo al tema delle capienze, AGIS sottolinea come “non
si possa in alcun modo ipotizzare una capienza fissa che non tenga in
considerazione la reale dimensione della sala. Si ribadisce, a tal fine,
la proposta che prevede un limite massimo di capienza calcolato
detraendo dal numero dei posti autorizzati dalla Commissione di
Vigilanza quelli necessari a garantire il distanziamento di almeno un
metro tra le rime buccali. Restando inteso che non sono tenuti
all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso
nucleo familiare o conviventi o le persone che in base alle disposizioni
vigenti non sono soggette a tali disposizioni”.

In merito alle ipotesi ventilate nelle ultime ore circa le mascherine FFP2, “l’AGIS
concorda con la possibilità del loro utilizzo e distribuzione, ma a
patto che questa ulteriore restrizione sia funzionale ad un aumento
della capienza delle sale, restando fermo che sarà necessario un
sostegno economico che possa contenere l’eventuale aggravio di costo per
i gestori, qualora dovessero essere loro a fornirle”
.

Ancora più netta la posizione sull’obbligo, da parte degli spettatori, di presentare un tampone effettuato entro le 48 dall’evento.
“Consideriamo – sottolinea l’AGIS – questa ipotesi un elemento di
discriminazione sociale, oltre che un ulteriore disincentivo alla
partecipazione. Ribadiamo, al tempo stesso e se ce ne fosse ancora
bisogno, come la fase di riapertura dallo scorso giugno sino ad ottobre
abbia dimostrato come la gestione del pubblico negli eventi di
spettacolo non abbia creato particolari criticità”.“Tutte le nostre
strutture hanno dimostrato, specificamente nel lasso di tempo in cui i
luoghi di spettacolo hanno visto una parziale riapertura, la massima
professionalità, nel pieno rispetto delle norme vigenti e a tutela della
salute di tutti. Fatti concreti, che ci auguriamo richiamino gli enti
preposti ad una decisione saggia ed equa sulle riaperture”
. “Restiamo
disponibili –  conclude l’AGIS – ad un ulteriore confronto che possa
partire in particolare dalle misure da adottare per garantire la tutela
della salute dei lavoratori, che, per le peculiarità della loro
attività, restano maggiormente a rischio”.
                         

Si ribadisce, a tal fine, la proposta che prevede un limite
massimo di capienza calcolato detraendo dal numero dei posti autorizzati
dalla Commissione di Vigilanza quelli necessari a garantire il
distanziamento di almeno un metro tra le rime buccali. Restando inteso
che non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i
componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o le persone che
in base alle disposizioni vigenti non sono soggette a tali
disposizioni”.

In merito alle ipotesi ventilate nelle ultime ore circa le mascherine FFP2, “l’AGIS
concorda con la possibilità del loro utilizzo e distribuzione, ma a
patto che questa ulteriore restrizione sia funzionale ad un aumento
della capienza delle sale, restando fermo che sarà necessario un
sostegno economico che possa contenere l’eventuale aggravio di costo per
i gestori, qualora dovessero essere loro a fornirle”
.

Ancora più netta la posizione sull’obbligo, da parte degli spettatori, di presentare un tampone effettuato entro le 48 dall’evento.
“Consideriamo – sottolinea l’AGIS – questa ipotesi un elemento di
discriminazione sociale, oltre che un ulteriore disincentivo alla
partecipazione. Ribadiamo, al tempo stesso e se ce ne fosse ancora
bisogno, come la fase di riapertura dallo scorso giugno sino ad ottobre
abbia dimostrato come la gestione del pubblico negli eventi di
spettacolo non abbia creato particolari criticità”. “Tutte le nostre
strutture hanno dimostrato, specificamente nel lasso di tempo in cui i
luoghi di spettacolo hanno visto una parziale riapertura, la massima
professionalità, nel pieno rispetto delle norme vigenti e a tutela della
salute di tutti. Fatti concreti, che ci auguriamo richiamino gli enti
preposti ad una decisione saggia ed equa sulle riaperture”
. “Restiamo disponibili –  conclude l’AGIS
– ad un ulteriore confronto che possa partire in particolare dalle
misure da adottare per garantire la tutela della salute dei lavoratori,
che, per le peculiarità della loro attività, restano maggiormente a
rischio”.    “

fonte https://notiziedispettacolo.it/agis-riaperture/?fbclid=IwAR2h6fuftZ6qOk-rQOxb-10psZa0MXIeXhHp6cegzoa5yNhPY51Ce_fCK6I