A partire dal 20 ottobre Teatro i inaugura un percorso di avvicinamento al poeta, drammaturgo, scrittore e artista, Giovanni Testori. Cinque incontri per tracciare una mappa, per seguire un reticolo di sentieri fatto di percorsi umani e artistici, cinque incontri per approfondire cosa può significare “parlare” di Testori oggi. È impossibile affrontare Testori e la sua lingua prescindendo dal confronto con chi, insieme a lui, ha dato alla luce il suo teatro e dunque, in qualche modo, scrivendola sulla propria carne, ha dato vita alla sua lingua.

EN CORPS… TESTORI, ANCORA vuole essere un percorso per avvicinare il pubblico alle nuove produzioni di Teatro i: Erodiàs, con Federica Fracassi e la regia di Renzo Martinelli, che debutterà il 16 novembre e Gli Angeli dello sterminio, in programma per aprile 2017.
Un ciclo di incontri che è un ideale passaggio di testimonianze.

“Ancora” è la parola che l’amore esige, cosi ci racconta Lacan ne “Il seminario. Libro XX”. E questo “ancora” ci ha portato in questi anni a stare vicino agli autori con cui abbiamo lavorato, a indagare le loro parole nel tempo, ancora e ancora. Autori giovani e meno giovani, esordienti o riconosciuti, di questo secolo o dei secoli precedenti, a cui ci ha sempre legato un amore particolare, primo motore e origine della scelta dei testi che affrontiamo.
La curiosità verso la lingua testoriana nasce ancor prima del nostro esordio teatrale: dalla lettura dei suoi elzeviri, che oggi possiamo trovare raccolti ne La maestà della vita e altri scritti a cura di Giuseppe Frangi e Davide Rondoni (BUR, Milano, 1998), e dalla passione per i suoi contributi sull’arte, straordinari, forse per la naturale vicinanza all’arte del Testori pittore.
E poi una piccola coincidenza, un caso, un incontro fortuito. Teatro i si trova in Via Gaudenzio Ferrari. E Gaudenzio Ferrari è uno degli artisti prediletti di Testori. Il pittore del Sacro Monte di Varallo, a cui Testori aveva dedicato “Il gran teatro montano”, la cui nuova edizione è a cura di Giovanni Agosti. Tutto torna.

Così oggi si compie un desiderio. Affrontare, finalmente, la sua lingua, le parole di questo autore di Novate, la cui voce ha raggiunto tutto il mondo. Indaghiamo Testori.

Dapprima con uno studio che è un azzardo drammaturgico: TRE LAI – Balbettii d’amore o trislaiada, tre lamenti d’amore, tre canti inconsolabili e disperati di donne che si scontrano con un’assenza; la rassegna Stanze è stata la prima occasione per balbettare i Tre Lai, per iniziare a pronunciare le parole di Testori, per un accostamento parziale sì, ma totalizzante, al martirio interiore di tutte le tre figure, come se fossero indissolubili.

Il 13, 14 e 15 ottobre, grazie al progetto Stanze e ad una sua collaborazione con il FAI, i Tre Lai sono all’Albergo Diurno di Porta Venezia, un’ulteriore occasione per noi per indagare questo autore e poi proseguire con le nuove produzioni: Erodiàs, e infine ad aprile 2017, con Gli Angeli dello sterminio, un testo in cui il teatro nasce dalla forma romanzo, un romanzo teatrato, una vertigine, un’apocalisse a Milano. Incontriamo Testori, senza averlo mai personalmente conosciuto, “ancora e ancora”. E se questo termine, nel suo senso lacaniano, ci suggerisce qualcosa di importante sul concetto d’amore allora è nell’amore dei nostri autori che noi siamo, sempre e ancora, en corps, nel corpo. En corps… Testori, ancora.

Calendario
giovedì 20 ottobre ** h. 19.30
Reading: Sandro Lombardi legge i Tre Lai
a seguire
Incontro: Sandro Lombardi in dialogo con Giovanni Agosti

lunedì 24 ottobre h. 19.30
Incontro: Andrée Ruth Shammah in dialogo con Giuseppe Frangi

lunedì 31 ottobre h. 19.30
Incontro: Franco Branciaroli in dialogo con Giuseppe Frangi

mercoledì 9 novembre h. 19.30
Incontro: Luca Doninelli

domenica 20 novembre h.17.00
Spettacolo: Erodiàs/ produzione Teatro i h. 19.00
Incontro: Fabio Francione

** Reading di Sandro Lombardi: ingresso 18 euro

20 ottobre All’interno del ciclo di incontri EN CORPS… TESTORI, ANCORA

Sandro Lombardi legge TRE LAI
Cleopatràs / Erodiàs / Mater Strangosciàs
di Giovanni Tesori

Dopo aver presentato al pubblico i Tre Lai attraverso due spettacoli memorabili (Cleopatràs nel 1996 e Erodiàs – Mater Strangosciàs nel 1998) Sandro Lombardi torna a interpretare, nella nudità della scena, l’estremo capolavoro dello scrittore di Novate.
Scritti negli ultimi mesi di vita e pubblicati postumi nel 1994, questi tre lamenti funebri sono il testamento poetico dello scrittore lombardo. Si tratta di un trittico drammatico che consiste di tre monologhi, tre lamenti di morte che altrettante figure femminili – Cleopatra (Cleopatràs) e poi Erodiade (Erodiàs) e la Madonna (Mater Strangosciàs) – rivolgono al loro amato. Ma al centro di questa “strampalata opera” non è la morte a porsi come tema principale, bensì l’amore. I Tre Lai sono anche tre canti d’amore: struggenti, appassionati e disperati. Ne raccontano tre diversi aspetti: quello ricambiato, goduto e assaporato in tutte le sue delizie, in Cleopatràs; quello del desiderio insoddisfatto, inappagato e dolorosamente frustrato, in Erodiàs; e quello infine che si consuma nel dono di sé, nell’incondizionato darsi senza niente chiedere in cambio, in Mater Strangosciàs.
Seduta su un trono “di stile egizian-canturiese”, come recita la didascalia, la regina Cleopatra inizia il suo lamento rievocando l’erotica sensualità dei capelli, delle orecchie, del naso e dei peli pubici di Antonio, e gli intensi profumi del suo corpo, sudori e orine compresi. Dopo Cleopatra è la volta di Erodiade: l’antica concubina d’Erode inizia il suo lamento rimproverando al Battista la sua bellezza, e rievocando di lui ogni attrattiva, muscoli e randello compresi. Maria di Nazareth, invece, si presenta infine su una sedia da cucina, dichiarando la sua umiltà, pregando il figlio Gesù di rivolgere uno sguardo di pietà verso le due dame che l’hanno preceduta sulla scena e scusandosi d’essere “del recitar poco praticata”.
I Tre Lai sono l’opera ultima e definitiva di Giovanni Testori che, sulla soglia della morte, aveva mascherato dietro le sagome di tre eroine dell’antichità il suo canto alla vita. Un canto talmente autobiografico da giustificare la scelta di farlo interpretare a un uomo; un canto d’amore verso la vita cui Lombardi ha risposto con totale adesione d’attore, offrendo una delle sue prove più alte.
La chiave di lettura adottata da Federico Tiezzi regista e Sandro Lombardi attore punta a vedere dietro i tre soliloqui la presenza di un uomo che, di fronte al mistero della morte, si maschera dietro tre figure femminili per meglio raccontare, attraverso la finzione di tre personaggi mitici, la verità del proprio rapporto con la vita. Niente travestimenti, dunque, e niente orpelli: solo un corpo, una voce, e la verità dei sentimenti.

TEATRO i
via Gaudenzio Ferrari, 11 – Milano
tel. 02/8323156 – 366/3700770
biglietteria@teatroi.org – www.teatroi.org
BIGLIETTI
Incontro con Sandro lombardi: intero 18 euro / convenzionati 12 euro / under 26 11,50 euro / over 60 9 euro