“Aperitivo in Concerto” presenta, domenica 3 marzo 2013, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni di Milano (via Manzoni, 42), l’unica data italiana del nuovo, eccezionale quintetto del grande trombettista Dave Douglas, a straordinaria chiusura della stagione 2012-2013.
Be Still rappresenta un momento particolare nella vita artistica e personale di Douglas: le composizioni realizzate e raccolte per l’incisione omonima del 2012 sono state infatti indicate dalla madre del trombettista, Emily, poco prima di morire, per essere eseguite al suo funerale. Quello che è un avvenimento tragico si trasforma invece non in una meditazione sulla nostra caducità, bensì in una celebrazione della vita, nel trionfo della continuazione, della perpetuazione della vitalità e della speranza.
Un repertorio fondamentalmente innodico, appartenente alla più antica tradizione americana, con profonde radici nel mondo del folklore, della religiosità e di quel genere linguistico comunemente definito Americana, acquista, grazie anche all’operato della cantante Aoife O’Donovan, vibrazioni arcane, risonanze interiori che si fanno lirismo intenso e mai privo di un originalissimo ed inaspettato dinamismo.
Come scrive Vincenzo Roggero (http://italy.allaboutjazz.com/php/article.php?id=8379): Tra folk song, inni religiosi e brani country, O’Donovan riveste di delicatezza testi e musica che ha nella semplicità delle linee melodiche e nell’attenzione ai piccoli particolari i suoi tratti distintivi. Douglas convoglia la naturale esuberanza dei suoi compagni di viaggio verso una rilassata compostezza esecutiva che trasforma Be Still in riflessione dall’afflato spirituale, in grado di toccare le corde emotive dell’animo.
Del resto, questo progetto è l’esito catartico di un triste evento quale la perdita della madre. (…) Solo con questa predisposizione all’ascolto si riesce ad apprezzare appieno un lavoro apparentemente semplice e ad allontanare qualche piccolo dubbio sull’intensità di ispirazione del leader e sul reale peso specifico del progetto. Certo, quando in “Going Somewhere with You” e soprattutto in “Middle March,” brani strumentali, il quintetto molla le briglie, è come se improvvisamente arrivasse un segnale di allerta, con tutti i sensi pronti a recepire ogni minima sollecitazione. Non vi è apparente frattura con il resto del disco, l’atmosfera rimane pacata, ma si percepisce un turbinio sommerso, un differente sviluppo di linee melodiche e figurazioni ritmiche che portano le composizioni ad un differente livello di avventura esecutiva.
DAVE DOUGLAS
Unanimamente riconosciuto come il più rappresentativo esponente del suo strumento sulla scena internazionale, non soltanto nell’ ambito del jazz, Dave Douglas, due volte nomination per il (Jazz) Grammy Award, con una produzione di oltre 30 dischi come leader e centinaia di collaborazioni come sideman, è sicuramente il più prolifico e originale trombettista e compositore della sua generazione. Impossibile citare tutti i premi vinti: miglior trombettista, miglior compositore, disco dell’anno, miglior arrangiamento. A partire dagli anni ’90 ed in maniera continuativa compare praticamente in ogni referendum indetto da riviste quali DownBeat, JazzTimes, Jazziz, e quelli della Italian Jazz Critics Society. Douglas si avvicina al jazz durante un soggiorno in Spagna quando ancora frequenta le scuole, e dopo essersi diplomato alla Exeter High School del New Hampshire si trasferisce a Boston dove frequenta prima il New England Conservatory e successivamente il Berklee School of Music.
Dopo aver conseguito la laurea lascia Boston nel 1981 per far ritorno a New York, sua base operativa sin dagli anni ’80, dove si specializza presso la NYU – New York University nell’84. Pupillo di Horace Silver, Douglas lavora nel gruppo del leggendario pianista dal 1987 al ’90. A partire dagli anni ’90 Douglas inizia una lunga serie di collaborazioni e progetti che dirige e sviluppa simultaneamente, alcuni dei quali lo impegnano tutt’oggi. Da prima membro della big band sperimentale Orange Then Blue, si cimenta con la musica da camera di Stravinsky e Weber con il suo trio di archi, sperimenta il klezmer e più in generale la tradizione ebraica al fianco di John Zorn con i Masada, coltiva l’interesse per la musica balcanica con il suo Tiny Bell Trio e il bop con il suo sestetto, con il quale porta in giro un tributo al grande trombettista prematuramente scomparso, Booker Little.
Unisce il jazz e i sampling di un DJ nel progetto che lo vede affiancato dal trombettista vietnamita Cuong Vu, nel ’97 fonda il Dave Douglas Quartet, nel 2000 approccia il mondo della danza e del teatro componendo per la Trisha Brown Dance Company e collaborando con Birmingham Contemporary Music Group, Norddeutscher Rundfunk ed Essen Philharmonie. Assieme ad alcuni tra i più significativi musicisti del jazz contemporaneo dà vita al SFJC, San Francisco Jazz Collective, si cimenta con il rock e l’indie lavorando al fianco di importanti personalità dello showbiz come Thom Yorke ( Radiohead ), Bjork, Tom Waits, Mary J. Blidge, ed altri ancora. A partire dal 2000 Douglas fonda contemporaneamente due nuovi gruppi, il suo New Quintet nel quale alterna i sassofonisti Chris Potter e Donnie McCaslin e che vede spesso Bill Frisell come ospite, e il progetto Nomad, con il quale registra i primi dischi del catalogo della Green Leaf Music, la sua etichetta discografica, che vede la luce nel 2005.
Il trombettista compone anche per il cinema, lo fa a partire dal 2007 creando Keystone, sestetto che unisce jazz ed elettronica e che rappresenta un tributo al regista visionario Roscoe “Fatty” Arbuckle, e di cui ne musica i film muti. Di risalto anche Brass Ecstasy, un ensemble di soli ottoni coadiuvati dalla batteria di Nasheet Waits, e il progetto con il gruppo So Percussion. Nonostante i molti impegni concertistici, numerose sono le sue partecipazioni a seminari e workshop in giro per il mondo come docente, ma altrettanto importante è l’ attività che svolge come organizzatore didattico, sua è infatti la direzione artistica di seminari quali il Workshop in Jazz and Creative Music di Banff, in Canada, e il Festival of New Trumpet Music che ha luogo ogni anno a New York.
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