Atip,
la sigla che riunisce i grandi teatri privati italiani, ha incontrato ieri il
Ministro Franceschini per un confronto serio e collaborativo, alla luce della
schiacciante crisi causata
dall’emergenza sanitaria in corso. Nata nel maggio
scorso,
l’ATIP – Associazione Teatri Italiani Privati – vede come nucleo
fondatore 18 grandi Teatri Privati sparsi lungo tutta la Penisola che – da soli
– sviluppano 28.632 posti a sedere; 2300 giornate di spettacolo dal vivo in una
stagione; 2.5 milioni di biglietti venduti; 55 milioni di euro di incasso; 5,5
milioni di IVA sui biglietti. 
 
Numeri che dimostrano quanto lo spettacolo dal
vivo svolto dai privati sia un’industria vitale per l’economia nazionale – con
un impiego di risorse ben più imponente del Teatro Pubblico.

L’ ATIP –Associazione Teatri Privati Italiani-
incontra il Ministro Dario Franceschini

 

A pochi mesi dalla propria costituzione, l’Associazione Teatri Privati
Italiani (ATIP) – che annovera nel proprio Consiglio Direttivo 18 tra i più
grandi Teatri italiani sparsi lungo tutta la Penisola per un totale di oltre 28.000
posti a sedere- si è già distinta come interlocutore concreto, operativo e
propositivo delle Istituzioni.

Dopo i diversi interventi pubblici e svariati proficui confronti con
parlamentari e Commissioni, in cui ATIP ha manifestato la propria missione,
l’Associazione di categoria presieduta da Massimo Romeo Piparo, è stata
ricevuta personalmente dal Ministro Dario Franceschini nel favoloso Salone di
Via del Collegio Romano per un confronto serio e collaborativo alla luce della
schiacciante crisi causata dall’emergenza sanitaria in corso.

Confermato l’apprezzamento per quanto fin qui messo in campo dal
Ministro per sostenere la categoria dei lavoratori dello Spettacolo dal vivo,
l’ATIP ha espresso la propria preoccupazione per il prossimo futuro reso molto
fosco e nebuloso dal protrarsi della pandemia e dalla diffusa incertezza che questa
genera rispetto ad una ipotetica ripartenza nel breve periodo.

Il Teatro Privato è, e
deve restare, una risorsa fondamentale dello Spettacolo dal Vivo
– ha
sostenuto il Presidente dell’ATIP- ed è
giunto il momento di dare al comparto il giusto riconoscimento come settore paritario
e complementare al Teatro Pubblico e alla Musica leggera, arrivando perfino a
riconsiderare il meccanismo stesso del FUS (Fondo unico per lo Spettacolo)
regolato da una legge del 1985. Sarà fondamentale per dare un impulso decisivo
al settore Privato –
ha sottolineato ancora Piparo– l’estensione della legge per il Tax Credit già in vigore per il
Cinema e l’Audiovisivo, anche allo Spettacolo dal vivo a gestione Privata.

Il Ministro Franceschini ha recepito e ricevuto il “decalogo
programmatico” presentatogli da ATIP (qui di seguito e in allegato) e si è
dimostrato molto disponibile ad aprire da questo momento in poi un confronto
con la realtà del Teatro Privato rappresentato da ATIP per la “gestione” del
prossimo futuro, indirizzando ogni reciproca risorsa alla ripartenza concreta
del settore, cercando di offrire strumenti fiscali e piani di rilancio per
occupazione, produzione e gestione dei Teatri e delle Imprese di Produzione
Privati.

Sul tavolo da parte dei Teatri e delle Imprese di Produzione aderenti ad
ATIP la promessa, in cambio di un adeguato ristoro delle perdite attraverso
premianti strumenti fiscali, di produrre nella stagione 2020/2021 un minimo di
1000 giornate lavorative ciascuno.

Tra i dieci punti del programma ATIP risalta anche la richiesta di
istituire un “Bonus Teatro” come fatto già per altri settori dell’economia, e
figura la richiesta di un abbattimento dell’Iva sullo spettacolo dal vivo.

Argomenti quest’ultimi che senz’altro necessitano della convergenza di
altri Ministeri, primo tra tutti quello dell’Economia.

 

Nata nel maggio scorso, l’ATIP – Associazione
Teatri Italiani Privati vede come
nucleo fondatore 18 grandi Teatri Privati sparsi lungo tutta la Penisola che –
da soli – sviluppano 28.632 posti a sedere; 2300 giornate di spettacolo dal
vivo in una stagione; 2.5 milioni di biglietti venduti; 55 milioni di euro di
incasso; 5,5 milioni di IVA sui biglietti.

 

1. Ambra Jovinelli       Roma (800 posti)

2. Augusteo                  Napoli (1420 posti)

3. Celebrazioni                        Bologna (966)

4. Colosseo                 Torino (1503)

5. Creberg                    Bergamo (1526)

6. Degli Arcimboldi     Milano (2346)

7. Geox                          Padova (4500)

8. Europaditorium       Bologna (1348)

9. Lyrick                         Assisi (1000)

10. Manzoni                    Milano (850)

11. Metropolitan             Catania (1780)

12. Morato                       Brescia (1800)

13. Politeama                Genova (1054)

14. Quirino                      Roma (850)

15. Repower-Luna        Milano (1730)

16. Sistina                      Roma (1565)

17. Team                        Bari (2056)

18. Verdi/A. Pagliano    Firenze (1538)


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