La voce del daimon
Per adempiere alla missione della nostra anima, e dunque raggiungere la felicità, ci attende un cammino verso la conoscenza di noi stessi che deve avere inizio con la scoperta del nostro daimon, poiché senza la guida interiore la ricerca di sé rischia di essere vana.
Per connetterci con la voce del daimon dobbiamo silenziare il brusio del mondo, liberandoci dall’ossessiva voce della mente che pensa, analizza, calcola, riflette, giudicando e separando.
Zittire la mente è il solo modo per ascoltare il daimon. Il contatto con la natura, la meditazione e tutte le discipline spirituali e artistiche che ci liberano dall’ansia e dalla paura – di cui il discorso mentale si nutre – possono aiutarci a raggiungere lo stato di non-mente, che è la condizione in cui il daimon si ode
chiaro e forte. (Daimon, pag. 7)

Crisi. Termine un po’ forte per iniziare un articolo, per
una giornalista che propugna il “giornalismo gentile”.

Una provocazione, certamente, ed è indubbio che quello che
stiamo passando sia un periodo di crisi.

Al di là dei simpatici meme che appaiono sui social dedicati
alla parola “crisi”, nell’etimologia stessa del termine latino, troviamo la
definizione più calzante: crisi criṡi (ant. criṡe) s. f. dal
lat. crisis, gr. κρίσις “scelta, decisione, fase decisiva di una malattia”.

La decisione comporta un’intenzionalità, che a volte è
azione, ma a volte è anche non lo è. O meglio, è possibile prendere le distanze
dal flusso di pensiero che offusca l’anima, che parla per immagini e non per
parole.

In questo periodo di crisi, molte persone stanno facendo un
lavoro su se stessi per capire cosa vogliono fare nella vita, per rapportarsi agli
altri e a se stessi, per ritrovare armonia: c’è una grande ricerca di spiritualità
e ne è un esempio il successo del libro di SELENE CALLONI WILLIAMS, dal titolo DAIMON,
SCOPRI IL TUO SPIRITO GUIDA E GUARISCI CON I MITI, che è stato presentato ieri
alla libreria Rizzoli di Milano, in Galleria. 

La serata è stata condotta da Francesca Senette, che abbiamo intervistato per Riflettori su magazine n.6 (cliccate per leggere e andate a pag.8) a marzo 2020.

La folla di persone che si è presentata nei locali della
libreria ne è stato l’immagine tangibile.

Non a caso ho citato la parola “immagine”: l’anima parla per
immagini, mentre la mente parla con le parole.

L’Eudaimonia è la felicità, ma non intesa come felicità
banale che molti life coach propongono da sempre, ma come il raggiungimento ed
il ricongiungimento con la propria vocazione: ricominciare a sentire la voce
del daimon, la nostra vocazione, quello per cui siamo venuti al mondo.

In questo articolo, trovate una mia breve video intervista
all’autrice, che mi ha dato modo di pensare a nuovi sviluppi.

In effetti, la storia dei miti, che Selene descrive così
bene in questo libro, parlando in prima persona, dà vita ad una narrazione in
cui si evidenzia come ciascuno di noi metta in scena, vivendo, uno dei miti
archetipici dell’antica Grecia, che comunque ritroviamo con altri nomi in ogni
cultura sapienziale del mondo…

Ma mi fermo qui: avremo modo di approfondire questi temi nei
prossimi numeri del mensile che ho fondato e dirigo, Riflettori su Magazine.

Perché, è risaputo, la vita è teatro, è rappresentazione, è
immagine…

A presto…

videointervista:

CS Daimon[21316] by Silviaarosioteatro on Scribd

 

Selene Calloni Williams
DAIMON
Scopri il tuo spirito guida e guarisci con i miti

Dopo il successo di Wabi sabi, una nuova guida per orientarci nel mondo del benessere spirituale per esseresempre fedeli a se stessi e liberare l’anima verso la felicità.
 È possibile guarire leggendo una storia? Sì, se questa è un mito e se il mito è raccontato in chiave
immaginale. Che cosa significa? Significa che il mito ci narra l’origine delle cose, di come si sono
manifestate nel mondo la prima volta. E conoscere l’origine delle cose è il punto di partenza per cambiarle o trasformarle. 

Questa trasformazione è possibile a patto che si interpreti il mito non in chiave moralistica, ma
nel rispetto dell’espressione estetica, emotiva dei racconti archetipici. Perché il mito è poesia e la poesia è un’azione capace di dare vita a una realtà. Abbandonando le proprie credenze, demolendo finte certezze.
Attraverso la narrazione del mito, la reinterpretazione del ruolo dei protagonisti nei miti greci,
immedesimandosi in loro, il lettore scoprirà qual è il proprio Daimon, lo spirito guida della propria vita, il fine dell’esistenza. Smettendo di concentrarsi sulle ipotetiche cause dei propri problemi, sarà possibile esercitare un’operazione magico-sciamanica che consentirà di trasformare i “mostri” della nostra vita in strumenti di libertà e di forza.

Descrizione libro 

Nel raccontare il mito di Er, Platone ci suggerisce l’idea che, prima di venire al mondo, ciascuno di noi ha la possibilità di scegliere una “grande imago”, un disegno, che poi dovrà realizzare nel corso della vita. Nel momento in cui entriamo nella matrice, nell’utero materno, noi però dimentichiamo la nostra scelta ed è compito del daimon, che si unisce a noi prima di nascere, di ricordarci l nostra grande immagine, il disegno della nostra vita, il perché siamo giunti sulla Terra. Egli è dunque il custode del nostro destino, e ci sprona a esprimere i nostri talenti le nostre virtù per raggiungere il vero Bene, che è Bellezza e Verità.
Possiamo quindi dire che il daimon, conoscendo la nostra missione, ci guida sussurrando incessantemente dalle profondità del nostro cuore per consentire la realizzazione.
Il daimon parla per immagini e il suo tono è poetico e mitico.
Il daimon è il depositario delle nostre inclinazioni e conosce gli strumenti che ci servono per sfruttarle. 

 

Esso fa sentire la sua voce fin da subito, persino nel modo in cui i nostri genitori ci hanno concepito, nel modo in cui siamo venuti al mondo, nei giochi della nostra infanzia nei sogni onirici e nei nostri desideri e passioni.
Attraverso le piccole e grandi cose che ci accadono – un meraviglioso tramonto, un innamoramento, ma anche una malattia, un tradimento, il volo di un uccello che attraversa il nostro spazio visivo – possiamo sentire la voce del daimon.
Ciascuno di noi mette sulla scena della vita un mito e ciascuno di noi si risolve, si riscatta, si libera quando “vede” il mito che sta vivendo e, iniziando a dialogare con il proprio daimon, si fa co-creatore del proprio destino, cessando di esserne vittima.
Il mito narra l’origine dee cose, ci racconta della prima volta in cui qualcosa si è manifestato nel
Mondo. Esso ci parla di un tempo delle origini, che non deve essere considerato come un
un tempo passato, ma come un eterno presente. Il racconto del mito, infatti, porta con sé tutta l forza del potere creativo della poesia, che è anche poiesi, creazione dell’anima, Attraversi le narrazioni archetipiche, conosciamo una possibilità che può sempre accadere.
Ed è proprio la psicologia archetipica e la visione immaginale che Selene Calloni Williams utilizza per sprigionare dal racconto dei miti tutto il loro potere di guarigione e di elevazione.
Ascoltare o leggere il mito di Arianna e Minosse, per esempio, significa appropriarsi del codice per decifrare e risolvere l’esperienza del tradimento. Grazie a essi, comprendiamo il tradimento, sia quello compiuto, sia quello subito, e capiamo come attraversare l’esperienza in modo vincente.
Il mito di Antigone ci fornisce gli elementi per cogliere le ragioni profonde dei nostri fallimenti e del nostro vittimismo, in modo da superarle e non fallire più, non essere più vittime.
Il mito di Perseo ci dà la possibilità di partire da un rifiuto o da un abbandono e andare a conquistarci il superpotere dell’invisibilità. 

 

La lettura del mito di Cassandra ci aiuta a vincere il dubbio, a vivere le esperienze fino in fondo, esorcizzando la paura tramite l’emozione.
Orfeo è il maestro che, attraverso il processo della separazione, ci conduce all’unione vera.
Leggere il mito di Medea in chiave immaginale vuole dire non sperimentare mai più la tristezza, non come un evento capace di renderci vittime e di schiacciarci. Nel mito di Medea ci sono gli strumenti per trasformare rabbia e tristezza in forze e potenti alleate.
Prometeo ci offre un grande sostegno per smettere di auto boicottarci e liberarci dai sensi di colpa.
La storia di Agamennone ci mostra da vicino gli effetti di una prospettiva patricentrica non mediata dall’anima, che viene sacrificata in nome del potere. Riconoscerli quando si presentano nel nostro mondo e nelle nostre vite è fondamentale per superarli.
Arianna, Antigone, Perseo, Cassandra, Orfeo, Medea, Prometeo, Agamennone sono gli otto miti contenuti in questo libro: leggerli è un viaggio per prendersi cura dell’anima.
Selene Calloni Williams ci racconta nel libro questi miti con il fascino avvincente della prima persona, poi ci narra la storia vera di qualcuno che, attraverso la conoscenza del mito, ha potuto superare un problema o risolvere un disagio. Ed infine propone per ogni mito un breve rituale meditativo (OMI, One Minute Immersion) attraverso il quale chiunque senta battere nel proprio cuore e nella propria vita quel mito può conoscersi e, conoscendosi, divenire co-creatore del proprio destino insieme agli dei. 

Presentazine di Francesca Senette e libro