Da giovedì 26 a sabato 28 gennaio è in scena “Maddale’” per la drammaturgia di Paolo Maria Congi. Con Livia De Luca, Paolo Maria Congi, Mauro Ascenzi, Patrizio Recchioni, Mauro Tiberi e Miriam Esposito, la pièce racconta delle periferie romane al margine e considerate un microcosmo sociale che desidera essere lasciato in pace. Quest’ultimo è abbandonato e vuoto nell’immaginazione borghese, ma vivo e pulsante nella realtà di chi le vive. Maddalena nasce in questo contesto. La protagonista vive con il marito, Francesco, che è agli arresti domiciliari. A causa di questi, Francesco soffre un ulteriore isolamento ed è lacerato da una situazione economica non florida. 

L’unica via di fuga è un ragazzo, Bruno, uno scrittore intellettuale caduto in depressione dopo il divorzio, che approda in questo mondo sconosciuto di cui si nutre, ma che non sa interpretare. I sogni di gloria di Bruno si scontrano con la realtà, così come quelli di Maddalena sono distrutti dalla gabbia che vive insieme al coniuge. Bruno e Francesco sono speculari: Bruno è il piano superiore, Francesco è il piano inferiore. La violenza dei due sulla donna è misurata ai loro mezzi: la violenza di Francesco è fisica, quella di Bruno è più sottile e intellettuale, e forse, proprio per questa sua coscienza, più disumana. I domiciliari di Francesco sono i domiciliari della periferia e della borgata: Maddalena è una tigre in gabbia, non riesce a esprimere la sua violenza (come altri personaggi che la circondano), che sfocia incredibilmente in qualcosa di più umano e vero. In tutto questo i sentimenti svaniscono per far spazio a un’umanità pregna di necessità, di bisogni primordiali. Regia Benedetta Cassio e Paolo Maria Congi; Produzione Compagnia Versus.

Sabato 28 e domenica 29 gennaio l’appuntamento è con “Il padre della sposa” di Caroline Francke, per la regia di Gianluca Guidi e la partecipazione di Gaetano Aronica. I protagonisti, Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi, sono affiancati da Martina Difonte – nel ruolo di Alice -, Roberto M. Iannone, Marcella Lattuca e Lucandrea Martinelli. Agostino è un imprenditore e padre di famiglia, la cui bella e giovane figlia sta per convolare a nozze. La ragazza sta per sposare il rampollo di una ricca famiglia, ma l’imminente matrimonio, con annessi caotici preparativi, avrà un effetto straniante sul povero padre. In cuor suo l’uomo non vuole accettare il fatto che la figlia sia ormai una donna e il solo pensiero di lasciare l’adorata fanciulla nelle mani di uno sconosciuto lo fa impazzire. A peggiorare le cose ci si metterà il prezzo esorbitante del rito nuziale, nonché l’invasione casalinga di un eccentrico e costosissimo organizzatore di matrimoni, che sceglierà di organizzare il ricevimento proprio in casa. Tutto ciò porterà l’uomo ad assumere bizzarri atteggiamenti facendo preoccupare tutto il parentado. Il padre della sposa, di cui saranno strepitosi protagonisti mattatori lo stesso Jannuzzo e la De Rossi, si presenta come una divertente commedia piena di gag e momenti coinvolgenti, animata da situazioni tenere e divertenti. Scene e costumi Carlo De Marino; Musiche Gianluca Guidi; Luci Umile Vainieri; Produzione Virginy e L’Isola Trovata | Francesco e Virginia Bellomo.

“Artù e la spada nella roccia” chiude la programmazione del TBM. Domenica 29 gennaio i bambini dai 4 anni in su potranno assistere a magie, duelli, incantesimi, battaglie, musiche, balli, risate e tanto coinvolgimento che si alterneranno sul palcoscenico. L’autore e regista, Marco Cavallaro, guida con destrezza Magda André, Teresa Calabrese, Loris Losciale, Fabrizio Cialfi e Gianluca Cecconello all’interno della trasposizione della favola, considerata uno dei racconti più antichi tra le leggende. Chi di noi non ha mai sentito parlare di Re Artù e della sua spada nella roccia? Chi non ha mai sognato di essere un cavaliere seduto alla tavola rotonda? Chi non ha mai creduto alle magie di Merlino? Torna in scena in una versione del tutto nuova, con musiche originali e una narrazione veloce e brillante, un grande classico per i ragazzi, ma anche per gli adulti. La storia di un destino fatto di sogni e di rivincite. Il piccolo Semola, rimasto orfano e cresciuto in una famiglia adottiva che lo tratta come servo, avrà il suo destino svelato da un buffo e squinternato mago che gli aprirà le porte della mente verso un destino regale. Una fiaba per tutti, grandi e piccini, con un cast giovane e preparato a far divertire tutto il pubblico presente, ricordando che in fondo sognare è la cosa più bella che ci possa essere. Musiche Marco Raoul Marini; Tecnico audio e luci Stefano Dattrino; Produzione GattaNera Teatro.

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