Riccardo III de La Dual Band va in scena al Cielo Sotto MIlano dal 15 al 17 marzo, all’interno del progetto Theatre in a Nutshell: teatro in inglese fatto da attori inglesi
Shakespeare è nostro contemporaneo. Ogni tempo trova in lui quello che cerca e, come la vita, ci cambia. Per questo, non solo ha senso continuare a rappresentarlo, ma soprattutto farlo nella lingua in cui ha scritto. La Dual Band, che di Shakespeare ha fatto l’architrave del progetto in inglese Theatre in a Nutshell, in cui attori inglesi recitano in inglese con sovratitoli in italiano, dal 15 marzo aggiunge una perla alla sua collezione, in scena al Cielo sotto Milano fino al 17: Riccardo III, la rappresentazione perfetta della forza oppressiva del potere.
L’opera chiude un’epopea lunga poco più di cento anni, e mette in scena la lotta per ottenere o consolidare il trono, trascinando il paese in un clima di violenza, odio e sospetto da cui sembra non esserci riscatto possibile.
La Dual Band porta sul palcoscenico cinque attori: Benedetta Borciani, Beniamino Borciani, Nicholas Redding, Valentina Scuderi e Anna Zapparoli per cinque re e quasi cinquanta personaggi, per raccontare sì la storia d’Inghilterra, ma anche quella di una famiglia disfunzionale. Una palestra di rapporti violenti e crudeli dove la diversità è oggetto di maledizione profetica, e la maledizione penetra oltre le nubi fino a un Dio pronto ad ascoltarle. Un dramma senza amore e quasi senza innocenza, o dove l’innocenza ha un’aspettativa di vita davvero breve.
La compagnia diretta da Anna Zapparoli sceglie un ritmo veloce, quasi cinematografico e clownesco, che guarda a Brecht. In pochi gesti si precipita verso la catastrofe, seguendo un re che trasforma lo spettatore in complice.
Si resta inevitabilmente ammaliati da suoi ping-pong dialettici che emergono, in lingua originale, con la meraviglia di fuochi d’artificio.
Riccardo III – che nel disprezzo che tutti gli rivolgono trova una ragione d’essere – è il cattivo, il villain delle storie di ogni tempo elevato a potenza. È simbolo del Vizio, e proprio per questo è una figura fascinosa e ricca di umorismo. Eroe e antieroe, manipolatore del destino proprio e altrui. Un regista di se stesso, che domina il teatro moderno e contemporaneo.
Caso quasi unico nell’opera di Shakespeare, qui emerge l’importanza delle donne, le prime a subire la violenza del potere. Le regine acquistano la dimensione drammatica di Erinni, le loro invettive sono una liturgia, un rituale che ricorda il coro della tragedia greca.
Nella messa in scena della Dual Band, però, le attrici che le interpretano vestono anche i ruoli maschili, mostrando epicamente la natura bestiale dei personaggi. Più che una famiglia, un branco: il volto violento del potere.
Costo Biglietti:
Ingresso ordinario – 16 €
Ingresso under 26 – 12 €